Le vicende della gara per l’affidamento del Piano strutturale comunale (ex PRG) della Città di Catanzaro continuano ad occupare le pagine dei giornali senza essere intervenuta però da parte del Sindaco Olivo e dell’Assessore all’Urbanistica Soriero la chiarezza necessaria attraverso atti ufficiali e senza una approfondita informativa e discussione in Consiglio Comunale, peraltro richiesta, come sarebbe stato e sarebbe tuttora doveroso.
Sicché, pur essendo in qualche modo mutati i toni e i giudizi sui professionisti, coinvolti e non, nei ricorsi al TAR ed al Consiglio di Stato, passando dall’arroganza e dall’improvvisazione ad apparenti forme più prudenti, non si comprende ancora se nei fatti si continui a tutelare interessi del Comune o a sostenere tesi sulle quali dovrebbero essere forniti invece all’opinione pubblica ed al Consiglio Comunale atti e documenti e spiegate le ragioni per le quali il Comune stesso non ha provveduto all’annullamento in autotutela del decreto di approvazione della graduatoria della gara.
Sorprende inoltre l’immagine distorta letta sulla stampa del provvedimento adottato di recente dal Consiglio di Stato in merito alla sospensiva richiesta dal ricorrente.
Provvedimento che ha a premessa la posizione assunta dal legale del Comune in Consiglio di Stato, evidentemente sulla base di ragioni giuridiche (a parte qualche espressione incomprensibile sul destino della gara ove non risultasse confermato l’attuale vincitore)
– che il Comune non si propone di procedere alla stipula del contratto con il primo classificato (Oliva) sino alla decisione sul merito, congelando quindi di fatto la graduatoria;
– che l’Ufficio del piano sul quale ha fatto tanta pubblicità l’assessore Soriero (ormai assurto al ruolo di speaker) è una struttura ordinaria che prescinde da chi sarà il redattore esterno del piano e non intralcia la redazione del futuro PSC quando sarà affidato al legittimo vincitore della gara;
– l’insussistenza di qualsiasi pregiudizio nei confronti del ricorrente prof. Cervellati.
Si assiste quindi all’assunzione da parte del Comune di un atteggiamento ondivago passato dall’arroganza ad una apparente prudenza sia da parte del Sindaco Olivo che dell’Assessore Soriero, quest’ultimo comunque aduso a mutare bandiera ad ogni stornir di fronda, divenuto il protagonista della cronaca spicciola comunale ed annunciatore di notizie sovente prive di fondamento. Non ha però ancora espresso il suo illuminato giudizio su quanto accaduto ed appreso dalla stampa, alla ferraglia vetrata che deturpa l’area monumentale del San Giovanni con conseguente chiusura della stessa.”