“Che la situazione delle compartecipate del Comune di Catanzaro sia, a voler essere buoni, difficile, è sotto gli occhi di tutti. Basta vedere quel che sta succedendo all’Amc o all’Ambiente e servizi. Il fatto è che molto si parla di queste società in quanto dal loro andamento dipende la sorte di decine di lavoratori e, quindi, di famiglie catanzaresi. Meno rumore fa invece lo “stato di salute” della Fondazione Politeama. Forse perché pochi sono i dipendenti che, in caso di chiusura, finirebbero per strada. O forse perché si ritiene, a mio avviso sbagliando, che la cultura debba registrare per forza conti in rosso. E il Politeama ha un disavanzo non da scherzare: circa due milioni di euro che significa essere, utilizzando una frase abusata ma efficace, sull’orlo del baratro. Così non capisco come il sovrintendente, Mario Foglietti, possa uscire sulla stampa auspicando di restare ancora per molte stagioni al vertice della Fondazione, considerati i risultati poco lusinghieri ottenuti nelle ultime due stagioni. Pensiamo, ad esempio, agli spettacoli annullati e non sostituiti. O alle rappresentazioni che hanno visto al botteghino pochissimi paganti mentre magari la platea era piena di spettatori. Forse il Teatro è stato concepito come fonte di privilegi e di clientela? E anche sulla qualità dei cartelloni ci sarebbe da ridire se, spesso, la struttura è rimasta vuota. Ciò significa che è stato allontanato, con scelte infelici, anche quel pubblico particolarmente sensibile al richiamo del palcoscenico. Ecco perché sarebbe opportuno ascoltare più che le parole inopportune del Sovrintendente, quelle del direttore della Fondazione, Marcello Furriolo, per capire come si sia arrivato a questo punto. Che, senza un’attenzione particolare da parte del nuovo Sindaco, potrebbe essere di non ritorno. Sono certo che Traversa saprà adottare, anche in questa circostanza, le giuste scelte, chiudendo le porte della Fondazione a chi ha fatto il suo tempo e aprendole a chi potrebbe dare un contributo importante per la crescita del Teatro”.
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