Rassegna stampa

Cosenza, situazione ad alto rischio

La società silana ha un debito nei confronti della Covisoc di 12,5 milioni di euro e non è stato versato l’importo della fidejussione
da Gazzetta del Sud

COSENZA – È forse giunta l’ora X, il Cosenza rischia seriamente di fare fagotto. La Covisoc ha inviato a Roma la relazione sul caso della società silana: la situazione è realmente drammatica. Sì, perché dalle carte dell’organo federale emergono verità inquietanti per i sogni tranquilli del popolo degli spalti. Il Cosenza calcio è sotto – nei confronti della Covisoc appunto – di circa 12,5 milioni di euro. Questo è quanto viene a galla. Ma non solo. Gli scenari s’allargano. Mancano, tra le altre cose, i 200mila euro delle fidejussioni per l’iscrizione al torneo di C1. E ancora, non risultano firmate le liberatorie dei due tecnici Mondonico e Salvioni. Non bastasse, risultano non depositate le fidejussioni relative alla spalmatura degli stipendi per la prossima stagione in C (indispensabili quali garanzie economiche per i calciatori, al contrario di quanto avviene in cadetteria). E allora passano davvero in secondo piano le dichiarazioni tuonanti del vicepresidente della Lega Antonio Matarrese: «Se ci sarà imposto un allargamento, a 21 o a 24 squadre, il campionato non parte». Quest’anno gli spettri neri che la società deve debellare sono davvero ben altri. Il signor Calcio è ormai un infermo in coma profondo, e, assieme al Cosenza, sta risucchiando il resto della pattuglia pallonara del Belpaese. Si, perché la società telesiana è veramente in cattive acque, e sai la novità, ma forse stavolta il male è veramente incurabile, di quelli da stramazzare al suolo e non rialzarsi più. Sono parecchie le scrivanie che traballano per via dei debiti. E il Cosenza, come tante compagne di sventura, rischia seriamente di non fare parte del prossimo campionato. Nè in B, nè tantomeno in C1. «Abbiamo comunicato alla Covisoc che c’è bisogno di attendere per depositare le fidejussioni, poichè dobbiamo sapere in quale campionato dovremo cimentarci nella prossima stagione». La dichiarazione del presidente Giuseppe Mazzotta. Il Cosenza in C avrebbe indubbiamente meno possibilità di restare a galla. Si, perchè per l’iscrizione a quel campionato servirebbero 11 milioni di euro con le fidejussioni. Una eventuale riammissione in B verrebbe a costare “soltanto” 8-9 milioni. Ecco perché la decisione del Palazzo potrebbe essere determinante ai fini dell’iscrizione alla stagione 2003-2004. Eppoi l’ha detto, pure, il presidente della Lega di C Macalli, ieri, che in quel torneo «le maggiori difficoltà le hanno Genoa, L’Acquila, Cosenza (appunto), e Spal». Sono le fasi più difficili, forse, dell’intera storia di questa società. Mai, neppure negli anni più bui, così vicina al baratro. Il popolo delle bandiere rischia seriamente di non aver più una squadra di calcio per cui tifare. Peraltro all’ex presidente Paolo Fabiano Pagliuso ieri è stato rigettato il ricorso con cui i suoi legali ne invocavano la scarcerazione. Per i giudici del Tdl, Pagliuso deve restare in carcere. Stamattina è prevista l’udienza in Cassazione per valutare un altro ricorso presentato dai difensori dell’indagato. Nel frattempo, nonostante tutto, prosegue la preparazione pre-campionato (?) a Lorica. Trainer “ad interim” Gigi Marulla. Perchè parlare di toto-allenatore, adesso, sarebbe poco meno che una bestemmia. Ancor peggio, ovviamente, parlare di calciomercato. Nei giorni scorsi soltanto qualche briciola di trattative, oggi neppure quelle. Si, perché l’eventuale uscita di scena del Cosenza favorirebbe l’acquisto dei “pezzi da novanta” del club silano a costo zero. E allora c’è chi già si chiede di che parlerà al bar dello Sport, la mattina, se non potrà imprecare per un rigore sbagliato o un gol “mangiato”. Perchè la città di Cosenza vive e respira quotidianamente calcio. Di certo, seduti sul tavolino del bar, non impazzano discussioni sulla filosofia. Cosenza rischia di costruirsi il proprio “Ground Zero” seguendo la “road map” della disperazione. E allora ancora attese, lacrime e speranze. Che il Cosenza possa iscriversi anzitutto. Che sia in B, o in C, a questo punto, conta davvero poco.

Carlo Minervini

Autore

God

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