COSENZA – La madre di tutte le partite è arrivata. Il Catanzaro, atteso a Cosenza da quasi vent’anni (a parte un derby di Coppa Italia del ’97), si appresta a varcare i cancelli del “San Vito” nel tentativo di fermare la corsa della squadra rosso-blu, capolista con due punti di vantaggio. L’atmosfera in città è elettrica, l’attesa spasmodica, la corsa al biglietto frenetica. La società bruzia ha ovviamente indetto la giornata rosso-blu. La prevendita viaggia a gonfie vele, nonostante le restrizioni per i tifosi gallo-rossi. Il settore riservato agli ospiti potrebbe essere utilizzato per i ragazzi delle scuole. Due giorni fa è stato inaugurato il Cosenza Store, proprio a ridosso del tempio rosso-blu. Insomma, la società del Presidente Paletta vuol fare le cose in grande per sfruttare l’entusiasmo di una tifoseria umiliata negli ultimi anni tra retrocessioni a tavolino e campionati dilettanti.
LA CAPOLISTA – L’avvio di campionato è stato roboante. Il Cosenza ha tentato subito la fuga vincendo le prime 6 partite, tutte di misura a parte il 2-0 alla Val di Sangro. Poi, inattesa è arrivata la sconfitta di Noicattaro che, sommata alle condizioni fisiche precarie di molte pedine rosso-blu, hanno rallentato leggermente la marcia della capolista, battura ancora a Gela e poi fermata sull’1-1 da Andria e Monopoli. Così il Catanzaro ha ridotto le distanze fino ad arrivare al derby con soli due punti di distacco. Per la prima volta le due squadre si affrontano a così alta quota.
ENTUSIASMO DECISIVO – Gli anni del “San Vito” vuoto, della fine dell’era Pagliuso, delle due società cittadine, delle feroci contestazioni sembrano lontani. La lunga galoppata verso la promozione dello scorso anno ha riacceso l’entusiasmo, anche perché oltre la frontiera del professionismo c’era un Catanzaro sfocato e altrettanto disilluso, ma pronto per il derby. Con i mezzi della società rosso-blu, l’entusiasmo della gente e una squadra già attrezzata per la Seconda Divisione, a Cosenza si è subito parlato di obiettivo-promozione. E i risultati sono lì a testimoniare l’ottimo lavoro compiuto dal DG Mirabelli (vicino al Catanzaro del post-lodo Petrucci) e dal tecnico Toscano, ex mediano della Reggina, ma soprattutto ex giocatore del Catanzaro (’91-92) di Rambone e Selvaggi, nella prima stagione di C2 post-Chiarella.
ROSA LUNGA – Il grintoso tecnico reggino ha plasmato un gruppo a sua immagine e somiglianza, con individualità di spicco. Il reparto offensivo è stato migliorato con l’arrivo di tre giocatori di categoria superiore: l’argentino Cantoro, l’anno scorso a Pagani dopo essere esploso a Foggia con 11 gol in C1; l’ex vibonese Galantucci, reduce da due stagioni difficili dopo i 16 gol col Rende di Mirabelli; il bomber del Benevento Polani, 22 reti in C1 nelle ultime due stagioni, un assoluto lusso per la categoria. I tre attaccanti sono supportati sulle fasce dallo sgusciante Occhiuzzi (altro ex giallo-rosso con 11 presenze nel primo Catanzaro di Mancuso) e dalla fantasia di Catania, l’anno scorso ad Andria. Il primo cambio è il prodotto locale Danti, 19enne di belle speranze. Al centro i titolari sono il “mastino” cosentino De Rose a supporto del talentuoso interno argentino Spinelli, ben 7 gol nella passata stagione ad Andria. Alle loro spalle sgomitano per una maglia la mezzala Carli (13 reti con l’Itala San Marco nello scorso campionato) e il talentuoso prodotto del vivaio catanese Profeta.
DUBBI IN DIFESA – Nonostante i soli 7 gol subiti, è la difesa il settore che potrebbe risentire di eventuali infortuni. Davanti ad Ambrosi la coppia centrale titolare è composta dall’ex rendese Braca (l’anno scorso a Sorrento) e dal vecchio leone Parisi. Sulle fasce il ballottaggio regna sovrano tra Bernardi e Morelli sulla destra, tra De Miglio e Musacco sulla sinistra. Ma i ricambi non sembrano all’altezza. Lo spostamento di Parisi a destra con l’inserimento del vecchio fuciliere Moschella non ha reso. E a Catanzaro mancheranno anche De Miglio (al suo posto Musacco) e Spinelli. Per la sostituzione del centrale favorito Profeta (molto stimato da Toscano) su Carli. In attacco dovrebbero esserci sia Polani sia Galantucci, reduci da problemi fisici. Se così fosse, andrebbero in panchina Danti e Cantoro, decisivi nel perentorio successo di Cassino domenica scorsa.
DERBY NUMERO 20 – Considerando anche i derby degli anni ’30, quella di lunedì sarà la ventesima sfida a Cosenza tra le due squadre. Otto le vittorie rosso-blu, 8 anche i pareggi, 3 i successi dei giallo-rossi. L’ultima vittoria del Cosenza risale al gol di Aita nella stagione ’84-85, conclusa con la promozione del Catanzaro. Fu invece Palanca con una doppietta nella ripresa, a consentire al Catanzaro di sbancare per l’ultima volta il “San Vito” nel 1986: anche in quel caso, a fine stagione, Catanzaro di Tobia promosso in B. Uno scialbo 0-0 nell’ottobre del 1989 è l’ultimo pareggio, stavolta in serie B. nel derby di Coppa Italia del 1997 vinse e si qualificò al turno successivo ancora il Catanzaro, grazie a un gol di De Sensi. L’inedita sfida di lunedì, la prima del terzo millennio tra le due squadre, scriverà un’altra pagina nella . L’unico vero derby.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) – Ambrosi; Bernardi, Parisi, Braca, Musacco; Occhiuzzi, De Rose, Profeta, Catania; Galantucci, Polani. All.: Toscano.