Il derby calabrese tra il Cosenza e il Catanzaro si preannuncia, come sempre, carico di tensione non solo sportiva ma anche per le note vicende extracalcistiche. A complicare ulteriormente la situazione ci sono le restrizioni imposte ai tifosi del Catanzaro, ai quali è stato vietato l’accesso allo stadio.
La partita, per la quale sono stati staccati oltre 9.000 biglietti, si svolgerà in un clima di forte attesa, accentuato da dinamiche che vanno oltre il semplice confronto sportivo. La rivalità regionale, sempre sentita, questa volta è avvertita con particolare intensità a causa delle restrizioni ai tifosi ospiti, lasciando i tifosi del Catanzaro a seguire la partita da lontano.
Non ci sarà il Sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, il quale non ha accolto l’invito del collega Caruso, per quanto cordiale e sentito, perché – secondo il primo cittadino catanzarese “non avrebbe senso partecipare alla trasferta laddove viene negata la presenza dei tifosi giallorossi tra gli spalti. Il sindaco è il primo cittadino e, sportivamente parlando, sarebbe un controsenso assistere a questo appuntamento lontano dalla propria gente, a cui è stato vietato l’ingresso allo stadio.”
Nel campo opposto, le recenti dimissioni di Giuseppe Ursino, ex direttore generale del Cosenza, aggiungono ulteriore pepe alla vicenda. Ursino, figura di spicco nella gestione sportiva, ha lasciato il club in un momento delicato, sollevando domande sulla stabilità e il futuro della squadra. La sua partenza potrebbe, in futuro, influenzare non solo la strategia del club ma anche il morale dei giocatori e dei tifosi.
Sempre sulla sponda bruzia non si placano le polemiche sulla gestione dei biglietti, molti siti rilanciano la notizia che la Tribuna B coperta Giancarlo Rao, settore per il quale non era prevista la vendita dei biglietti per i tifosi rossoblù. sarà riservato agli accreditati del Catanzaro. Sotto ai sostenitori giallorossi, nella Tribuna B scoperta, ci saranno i tifosi del Cosenza che hanno acquistato il biglietto al costo di 33 euro.
Questi elementi contribuiscono a un clima già carico, dove il calcio diventa un palcoscenico su cui si riflettono tensioni sociali e culturali più ampie. In conclusione, il derby tra Cosenza e Catanzaro rappresenta molto più di una partita di calcio. È un microcosmo di rivalità regionale, di sfide politiche e di tensione sociale che colpisce e, a volte, divide le comunità. Il risultato del match sarà solo una parte dell’intera narrazione che continua ad evolversi con ogni incontro.
Immagine di Alfredo Cristiano per UsCatanzaro.net
Redazione 24