«Vorrei far innamorare questa città della sua squadra. E non smetterò mai di chiedere una risposta ai tifosi, visto che gran parte degli imprenditori e le istituzioni mi hanno lasciato solo». È la denuncia-appello che Giuseppe Cosentino, presidente del Catanzaro, rivolge alla città all’indomani della sesta vittoria in fila in campionato, settima se consideriamo anche la gara di Coppa ad Andria. Non era mai successo nella storia giallorossa.
L’artefice di questa cavalcata, inutile sottolinearlo, è proprio lui, l’imprenditore di Cinquefrondi, piovuto a Catanzaro dal cielo dopo anni di sofferenza per tutta la tifoseria. È lui che ha rilevato una società giallorossa pronta a scomparire per la seconda volta in cinque anni, che ha risollevato l’immagine di una squadra ormai derisa da tutti, che ha portato sui tre colli Ciccio Cozza, affidandogli le chiavi di una fuoriserie. Il Catanzaro con i rinforzi di gennaio sembra lanciato verso la prima divisione, dopo aver riconquistato i tifosi e la credibilità a livello nazionale presso le istituzioni calcistiche.
Eppure il presidente Cosentino, felice tutte le domeniche sotto la Capraro in festa, non smette di pensare al futuro e di pretendere dalla città una risposta all’altezza dei sacrifici che lui sta facendo e dei soldi che sta spendendo in questo progetto che prende lentamente forma. E allora il presidente ha deciso di offrire agli affezionati lettori di UsCatanzaro.net le sue riflessioni sulla realtà catanzarese.
UsCatanzaro.net: Presidente Cosentino, all’inizio di questa cavalcata aveva chiesto per il suo progetto l’appoggio delle tre componenti più importanti (tifosi, imprenditori, istituzioni). Chi l’ha delusa di più? E chi invece ha mantenuto le sue aspettative?
Giuseppe Cosentino: Intanto voglio ringraziare tutti i tifosi e i lettori di UsCatanzaro.net perché ci sostenete e ci siete vicini, anche se molti di voi non stanno qui a Catanzaro. Così come voglio ringraziare tutti quei tifosi che domenica vengono allo stadio e ci sostengono. Certo mi sarei aspettato più gente allo stadio.
.net: Sì, ma vent’anni di delusioni, la fuga dagli stadi in tutte le categorie e tanti altri fattori sono da tenere in considerazione…
Gicos: Certo però Catanzaro ha una potenzialità da 5-6000 spettatori. E poi ho scoperto che stiamo incassando il 25-30% in meno rispetto alle partite del girone d’andata. Non so come sia possibile visto che stiamo vincendo, che abbiamo speso per rinforzare la squadra, abbiamo portato Giampà, Sirignano, Quadri e anche D’Anna. Ci sono meno paganti e non so se dipende da qualcuno che fa il furbo (come quelli che volevano entrare col biglietto da un euro) o se alcune persone preferiscono andare in curva piuttosto che in tribuna. Comunque rinforzeremo il servizio di stewarding e mi aspetto di più d’ora in avanti perché anche i giocatori sentirebbero la differenza tra giocare in uno stadio con 3000 o in uno con 5000 persone.
.net: E le istituzioni che le hanno consegnato la squadra a giugno?
Gicos: Scomparse. Sempre presenti quando ci sono le occasioni particolari, ma dell’aiuto promesso non s’è vista traccia.
.net: Presidente ma le istituzioni sono alle prese con le difficoltà economiche che affliggono l’Italia e…
Gicos: Ci mancherebbe però negli anni passati hanno buttato un sacco di soldi in progetti fallimentari. Non ho chiesto niente in cambio. Solo una mano per il campo B e per i Distinti. Ora finalmente, con la delibera, dovrebbero iniziare i lavori. E poi Giovino. Lo sto ristrutturando a mie spese e non ci possiamo neanche allenare lì perché il campo è pieno di buche e i giocatori si possono far male. E per la gestione, tutta a mie spese, volevano anche una fidejussione che li garantisse per eventuali danni da noi creati. Cose da non credere…
.net: Lei arrivò a Catanzaro con Traversa sindaco. Ora, dopo sette mesi, si avvicinano le elezioni. Negli ultimi anni la politica ha contribuito in maniera determinante allo sfascio del Catanzaro Calcio. Ha paura di essere trascinato nella battaglia elettorale delle prossime settimane?
Gicos: Assolutamente no. Io sono venuto a Catanzaro per fare calcio e per fare il bene della squadra. Ripeto, non ho chiesto niente in cambio. E se un politico viene da me e mi chiede qualcosa in cambio sbaglia indirizzo. Sono un imprenditore anch’io. Quando sarà il momento e magari saremo in serie B chiederò dei terreni per poter costruire dei campi d’allenamento o un centro sportivo.
.net: Ecco, un progetto del genere non potrebbe essere un buon motivo per cercare di coinvolgere i grandi imprenditori della città in qualcosa che vada al di là della semplice sponsorizzazione? Sarebbe un aiuto diretto alla società e potrebbe costituire un patrimonio per la città…
Gicos: Per coinvolgere i grandi imprenditori in un progetto del genere dobbiamo convincerli della bontà del nostro lavoro. Ripeto, un discorso del genere si può fare dalla serie B. E comunque voglio ringraziare ancora quei 5 imprenditori che si sono dimostrati leali all’impegno firmato davanti al sindaco di sostenere la nostra società (Colosimo, Gatto, Noto, Gianni Abramo, Albano). Sono veramente dei signori, in particolare Massimo Colosimo. Un altro paio, invece, sono venuti meno a quell’impegno. Sto ancora aspettando un po’, poi farò i nomi perché è giusto che i tifosi sappiano.
.net: Come mai ci sono problemi nelle piccole sponsorizzazioni (mi riferisco ai cartelloni pubblicitari) mentre in altre realtà anche più piccole di Catanzaro c’è una cartellonistica superiore?
Gicos: Ho incontrato 30-40 imprenditori. Risultato quasi nullo. Abbiamo offerte per tutte le tasche e chiediamo una mano a tutti. Però se qualcuno pensa che in cambio di un minimo contributo, poi possa pretendere un contratto da calciatore per un parente si sbaglia di grosso.
.net: È successo?
Gicos: È successo ed è l’atteggiamento che ha portato alla rovina il Catanzaro negli ultimi anni. Se dicono di essere tifosi e imprenditori, poi non possono chiedere favori in cambio. Io vado avanti da solo e posso andare avanti 1, 2, 3 anni; però il Catanzaro è vostro, è della città. Io adesso sono il primo tifoso, ma non devo “disamorarmi”.
.net: Le parole di Cozza di ieri a chi o cosa si riferiscono?
Gicos: A qualcosa di cui ho parlato in questa intervista. Troppa gente che sta in posti dove non deve stare. Non succederà più e comunque lo spiegherà Cozza in conferenza stampa.
.net: E a questi tifosi del Catanzaro che sembrano innamorati di questa squadra che cosa vuole dire?
Gicos: Di stare tranquilli. Perché abbiamo speso molto e siamo una squadra forte. Siamo a 6 punti dal Perugia ma abbiamo due partite in meno e virtualmente siamo primi perché abbiamo vinto lo scontro diretto.
Facile vero?
Ivan Pugliese
ivan@uscatanzaro.net