Finisce nel peggiore dei modi l’idillio tra il presidente Cosentino e il suo pupillo Ciccio Cozza. Dal giorno dell’esonero l’argomento non era stato più affrontato, complice una stagione da salvare e la prossima che già bussa alle porte. Eppure nessuno poteva immaginare un epilogo del genere. Lo scenario è quello dell’auditorium Casalinuovo, lo stesso che qualche mese fa il presidente Cosentino aveva abbandonato alla vista della marea bianconera accorsa per festeggiare Antonio Conte nel corso del premio “Ceravolo”.
Stavolta il presidente è sul palco con Fausto Silipo per ricevere il premio “Umberto Sacco”, giunto alla quinta edizione. Un riconoscimento per aver ridato dignità ai colori giallorossi. La cronaca della serata offre spunti interessanti, dalla scelta di Brevi «per il suo entusiasmo» all’impegno per costruire un Catanzaro che farà divertire. Ma è sul rapporto con l’ex tecnico Cozza che inizia il monologo di Cosentino: «Purtroppo non abbiamo più avuto possibilità di parlare. L’ho cercato ma mi ha risposto che se volevo parlare con lui dovevo rivolgermi a Michele Ruggiero (procuratore di Cozza, ndr). Confesso di esserci rimasto molto male». Cosentino continua svelando alcuni retroscena. «Un intermediario aveva cercato di farci raggiungere un accordo per la rescissione del contratto. Avevo proposto 110mila euro e lo avrei liberato, ma Cozza ha risposto di volere tutti i soldi del contratto. Questo mi ha spezzato il cuore perché l’ho trattato come un figlio. Adesso per quanto mi riguarda resterà fermo due anni. Se vorrà allenare dovrà rinunciare ai soldi che avanza dal Catanzaro. Ha dimostrato di essere venale e mal consigliato».
La solita schiettezza, il solito Cosentino che parla con il cuore in mano. Ma nel calcio non c’è spazio per la gratitudine e per la riconoscenza. Il patron giallorosso aveva messo nelle mani di Cozza, un esordiente, tutto il Catanzaro. Dalla costruzione della squadra al settore giovanile, dai rapporti con la stampa all’organizzazione societaria. Un errore, forse il più grave, commesso da Cosentino in questi due anni. La fiducia per Cozza non poteva essere illimitata. E alla fine, con grave ritardo, il tecnico fu sollevato dalla conduzione a sole tre partite dalla fine del campionato. Con gli strascichi inevitabili che ci trascineremo per altri due anni o almeno finché il tecnico di Cariati non troverà un’altra panchina.
Francesco Panza
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