Scollinata la metà del girone d’andata, la pausa per le nazionali è un’ottima occasione per guardarsi indietro e capire a che punto è il Catanzaro e quali prospettive possa avere per il prosieguo della stagione. Ventuno punti in tredici giornate sono un eccellente bottino per una neopromossa, ma l’ottimo inizio di campionato ha portato a qualche allarmismo di troppo dopo le ultime tre sconfitte. Contro Como, Modena e Venezia si è perso in modi diversi tra loro, tutti ugualmente dolorosi. Delle ultime tre rivali, è giusto ammettere che, per esperienza e valore individuale, Como e Venezia fossero due avversarie di livello superiore.
Le sconfitte andrebbero guardate in prospettiva, ma il Catanzaro di Vivarini ci ha abituato così bene che adesso ci arrabbiamo anche per un 2-1 in casa del Venezia, dimenticando di aver perso contro una squadra che al Penzo ha battuto anche il Parma, che occupa il secondo posto in campionato e che ha una rosa piena di giocatori abituati a lottare per la vittoria della B o con un passato in Serie A. Rammaricarsi per sconfitte su campi del genere è segno delle ambizioni di squadra, società e tifoseria. Provare a capire come mai si è perso è un esercizio sano, perché il Catanzaro è di tutti noi, ma ogni analisi non può prescindere dall’equilibrio, senza pretendere di capirne di più di Vivarini e dei calciatori.
Per ragionare a mente fredda e comprendere quali siano punti di forza e punti deboli della squadra, può essere utile dare un’occhiata alle statistiche avanzate. I numeri non sono tutto nel calcio, né possono essere il punto di partenza per provare a capirlo, tuttavia aiutano ad oggettivare delle sensazioni e invitano a riflettere su aspetti che fino a questo momento non avevamo considerato.
Qui sotto troverete un’analisi sulle statistiche del Catanzaro, contestualizzate rispetto al sistema di gioco di Vivarini. Tutti i numeri sono reperibili su FBref.com, “un sito web dedicato al tracciamento delle statistiche relative ai calciatori e alle squadre di calcio di tutto il mondo”. FBref dal 2018 propone, in maniera gratuita, statistiche avanzate su alcuni tra i principali campionati e da qualche settimana offre cifre anche sulla Serie B.
Come sappiamo, il Catanzaro di questo inizio di stagione è una squadra con buoni numeri offensivi, che sa schiacciare gli avversari tramite il possesso palla, ma che soffre un po’ troppo in fase difensiva. Le statistiche avanzate contengono degli indicatori che aiutano a capire quali siano gli aspetti positivi e quali quelli critici del rendimento dei giallorossi.
I dati positivi: la produzione offensiva
Come è facile immaginare, i numeri crudi migliori del Catanzaro sono quelli legati alla fase offensiva. Al momento la squadra di Vivarini è terza per gol segnati (20) e quarta per gol segnati escludendo i rigori (18).
Scendendo in profondità, però, le statistiche sono un po’ meno ottimistiche. Il primo dato da consultare è quello relativo agli Expected Goals, a cui faremo riferimento con la sigla xG. Gli xG sono una voce statistica sempre più diffusa nel mondo del calcio. Gli xG indicano «i gol attesi, ovvero i gol che ci si sarebbe aspettato che quella squadra o quel giocatore segnasse»: è una statistica che, da 0 a 1, misura quante possibilità avrebbe avuto un tiro di diventare gol in base a variabili come, per esempio, la distanza del tiro, l’angolo di tiro, gli avversari tra sé e la porta: un tiro effettuato dal limite dell’area, da posizione centrale, senza opposizione dei difensori, ha ovviamente più possibilità di entrare rispetto a un tiro dai venticinque metri. Un tiro che, per esempio, vale 0,5 xG è un tiro che cinque volte su dieci, in base ai dati raccolti fino ad ora, si trasforma in gol.
Secondo il modello di FBref, nonostante il Catanzaro sia terzo per gol segnati, è solo decimo per xG prodotti in totale in queste prime tredici partite: 14,7. Dal totale degli xG si possono poi eliminare i rigori (un rigore vale circa 0,76 xG) per evitare che il dato sulla produzione offensiva venga gonfiato dai tiri dal dischetto che, ovviamente, sono occasioni decontestualizzate dal flusso della partita. Il Catanzaro è nono per Non Penalty Expected Goals (gli xG prodotti senza contare i rigori, appunto, indicati dalla sigla npxG), ne ha totalizzati 13,1.
Le squadre migliori, di solito, sono quelle che riescono a segnare più gol degli xG prodotti: questo perché i giocatori più forti riescono a convertire in rete anche occasioni che hanno scarsa probabilità di diventare gol. Ovviamente, se i gol segnati sono troppi in più rispetto agli xG, significa che la squadra sta overperformando, ovvero sta segnando molto di più rispetto a quello che ci si aspetterebbe: c’è il rischio, in quel caso, che il rendimento offensivo sia solo passeggero e che, col trascorrere delle partite, il numero di gol segnati si abbassi per avvicinarsi a quello degli xG prodotti (sul lungo periodo, infatti, il numero di gol reali tende a coincidere con quello degli xG).
In un certo senso, mettere in relazione i gol effettivamente segnati con gli xG prodotti può essere utile a valutare quanto il caso stia incidendo sulle prestazioni della squadra.
Se si escludono gli autogol di Nikolaou in Catanzaro-Spezia 3-0 e di Bacchetti in Catanzaro-Feralpisalò 3-0, al momento i giallorossi hanno segnato 18 gol. Se da queste 18 reti si sottraggono i 14,7 xG prodotti, avremo un saldo positivo di 3,3, un dato secondo cui gol segnati e xG prodotti sono tutto sommato in linea. Lo scarto di +3,3 è determinato anche dalla qualità dei giocatori giallorossi: ad esempio, il tiro di Ghion contro il Venezia non doveva avere alte probabilità di riuscita, ma il centrocampista mantovano ha saputo lo stesso trasformarlo in un gol. In generale, quindi, se consideriamo anche i due autogol, il Catanzaro sta ottenendo leggermente di più di ciò che produce (il Parma addirittura ha un saldo di +10 gol segnati rispetto agli xG).
I gol segnati dal Catanzaro contro la Feralpisalò non dovevano avere un valore elevato in termini di xG, tuttavia la qualità di Biasci nel colpo di testa e il tocco del difensore su Vandeputte hanno convertito in gol due occasioni statisticamente poco pericolose
Se si divide il numero di npxG totali per il numero di tiri totali fin ora, si può ottenere il rapporto tra npxG e tiri che misura quanto un tiro del Catanzaro sia pericoloso: al momento, ogni tiro del Catanzaro vale mediamente 0,10 xG, un dato inferiore in Serie B solo a quello del Palermo (0,11). In pratica, un tiro su dieci dei giallorossi, secondo le statistiche, dovrebbe trasformarsi in gol. Se il Catanzaro è solo nono per npxG, come può essere secondo per la qualità dei tiri tentati? La statistica è influenzata dal fatto che il Catanzaro non forza mai la giocata e cerca il tiro solo quando sa di poter essere davvero pericoloso.
D’altra parte, i numeri riflettono anche lo stile di gioco paziente delle aquile. Gli uomini di Vivarini sono nettamente primi per passaggi completati ogni 90’: 475,5, oltre 50 in più rispetto alla seconda, il Pisa di Aquilani con 420,1.
Il possesso, di per sé, a volte però è un dato silente. Non è detto che avere il pallone sia indice di pericolosità. Se si analizzano le zone in cui il Catanzaro tocca palla, emerge qualche aspetto un po’ più preoccupante. I giallorossi infatti sono solo dodicesimi per tocchi nell’ultimo terzo di campo ogni 90’ (132,5) e addirittura diciannovesimi per tocchi in area di rigore avversaria ogni 90’ (16,7). Il fatto è che il Catanzaro vuole dominare attraverso il possesso palla. A differenza della scorsa stagione, però, non solo si ritrova ad affrontare difese più forti, ma non può permettersi nemmeno di forzare troppo i passaggi, perché rischierebbe di esporsi a ripartenze pericolose come è accaduto col Parma.
I dati sui tocchi nell’ultimo terzo di campo e in area, però, andranno migliorati per avere una buona produzione offensiva. Il problema è che forse la rosa è un po’ limitata in alcune caratteristiche. Contro difese chiuse, ad esempio, è fondamentale avere giocatori in grado di rompere lo stallo attraverso il dribbling. Il Catanzaro, però, è solo diciassettesimo per dribbling riusciti ogni 90’ (5,62) e il suo giocatore a cui ne riescono di più è Ghion (1,03 ogni 90’, comunque 26° in graduatoria tra i giocatori di Serie B), che li tenta soprattutto per sfuggire al pressing nella propria metà campo, non in zone offensive. L’unico giocatore del Catanzaro che sembra avere spunto in uno contro uno è D’Andrea, a cui Vivarini però concede pochi scampoli di partite. Forse potrebbe essere lui con il suo talento ad offrire una nuova variabile di gioco.
I numeri difensivi
Cosa dicono invece i numeri del rendimento difensivo? Sappiamo che la fase di non possesso è stato un aspetto critico in diverse partite di questo inizio di stagione. Il dato dei gol subiti (18, terza peggio difesa alle spalle di Feralpisalò con 26 e Lecco con 20) è inflazionato di certo dai cinque gol subiti dal Parma e dai tre presi dal Lecco, ma avrebbe potuto essere peggiore se il Venezia fosse stato più cinico.
Anche le statistiche avanzate confermano i problemi del Catanzaro. I discorsi sugli xG fatti per la fase offensiva, ovviamente, si possono fare anche per la fase difensiva, quindi si può misurare il valore in xG anche delle occasioni subite. Il Catanzaro ha il secondo peggior dato per xG subiti (19,9, in pratica i giallorossi hanno subito quasi due gol in meno di quelli che ci si sarebbe attesi se dai 19,9 xG subiti si sottraggono i 18 gol effettivamente presi).
Va detto che il Catanzaro è una squadra che concede troppi calci di rigore e se si considerano i npxG subiti, il dato migliora e i giallorossi salgono al quartultimo posto (15,6). Se si dividono i npxG per i tiri concessi, pero, le aquile sono la peggior squadra della Serie B insieme a squadre dei bassifondi della classifica come Sampdoria, Ternana e Spezia: mediamente, un tiro degli avversari verso la porta di Fulignati vale 0,10 xG.
Ovviamente, lo stile di gioco improntato al possesso si riflette sulla fase difensiva. Il Catanzaro è la squadra di Serie B che concede meno passaggi agli avversari, 289,6 ogni 90’. Non potrebbe essere altrimenti visto che la palla resta per la maggior parte del tempo tra i piedi dei giallorossi. Il dato preoccupante, allora, è quello relativo ai tocchi concessi in area di rigore: il Catanzaro è la quinta squadra che concede più tocchi agli avversari nei propri sedici metri (267 in totale), il miglioramento della fase difensiva non può non passare da questo dato.
Sarebbe stato interessante valutare l’efficacia del pressing giallorosso attraverso il numero di passaggi concessi prima di recuperare palla (il cosiddetto PPDA, passes per defensive actions), ma FbREF non dispone del dato: il Catanzaro pressa alto uomo su uomo, ma questo atteggiamento, come nella gara di Venezia, alle volte si ritorce contro i giallorossi. Di fronte ad avversari abili a tenere palla spalle alla porta, il pressing uomo su uomo rischia di trasformarsi in un’arma a doppio taglio e recuperare il possesso diventa complicato.
Insomma, il Catanzaro ha statistiche un po’ estreme sia nella gestione del possesso sia in fase difensiva, sia in positivo che in negativo, ma in generale si conferma una squadra meritevole del proprio posto in classifica. Siamo ancora nella prima parte di stagione ed è ragionevole pensare che la squadra cambierà da qui al resto del campionato. Vedremo come si stabilizzeranno i numeri dei giallorossi nei prossimi mesi.
Dicono ca a ma signi