Le scelte iniziali
Nella formazione iniziale schierata da mister Caserta, è stata confermata la difesa a tre, con Scognamillo centrale e Brighenti e Bonini ai lati. È tornato in mediana Petriccione, con la riconferma di Pagano dopo la buona prestazione fornita a Frosinone. Nella rotazione attuata dal tecnico, questa volta è toccato a Pompetti accomodarsi in panchina. Sugli esterni, Quagliata ha giocato a sinistra e Cassandro schierato sul lato opposto, anch’egli riconfermato dopo la buona prova in Ciociaria, ha fatto sì che anche Situm prendesse posto in panchina. Il partner scelto per l’intoccabile Iemmello è stato questa volta Biasci. Durante la ripresa, sono stati effettuati alcuni cambi, con l’ingresso di D’Alessandro, La Mantia, Situm, Pompetti e Coulibaly.
La personalità e la maturità del Catanzaro
La partita di ieri è stata esattamente come ci si aspettava alla vigilia: due squadre che hanno affrontato il match con moduli simili, ma con caratteristiche tecniche diametralmente opposte. Il Catanzaro, dedito al palleggio, e il Cittadella, classica squadra sorniona da trasferta, che ha cercato di pressare a tutto campo per limitare la maggior qualità dell’avversario. La maturità dei giallorossi si è manifestata lungo tutta la durata dell’incontro. Nonostante le difficoltà, non sono mai andati in affanno: la principale dote messa in mostra, in particolare nel primo tempo, è stata la capacità di gestire il possesso nella propria metà campo senza correre rischi e senza subire la pressione alta degli avversari. Nel primo tempo il Catanzaro ha cercato di penetrare dalle corsie esterne, ma senza molta fortuna. Un’altra soluzione alternativa è stata il tiro da fuori, con tentativi da parte di Iemmello, Scognamillo e Pagano.
La ripresa per affondare il colpo
L’incontro di venerdì può essere paragonato a un match di boxe sulla distanza delle dodici riprese. Nelle prime sei, il Catanzaro ha controllato il gioco, sfiancando l’avversario per poi colpire nelle successive riprese, sia grazie ai nuovi innesti che ad altre soluzioni trovate durante il match, approfittando del ritmo calato degli avversari e delle squadre che si allungavano.
Un solo pericolo corso con Pandolfi durante la partita ci può stare, ma l’affondo di D’Alessandro, le azioni provenienti dalle corsie esterne e le verticalizzazioni hanno visto protagonisti tutti i centrocampisti giallorossi, con Scognamillo autore di passaggi in verticale (vedi quello a D’Alessandro) di categoria superiore. Pertanto, è riduttivo affermare che il Catanzaro abbia vinto solo grazie a uno svarione del duo Maniero-Matino. Nella ripresa ci sono state molte occasioni, oltre alla rete di Iemmello: Pagano che tira alto dopo un bel dribbling, Iemmello che sbuccia un tiro da pochi passi su un cross di Quagliata, Pontisso che sbaglia l’ultimo passaggio decisivo e la splendida azione in velocità di D’Alessandro. Infine, c’è stata la rete annullata al capitano, un vero peccato sia per la preparazione dell’azione, con tocchi di prima, sia per il gol che Iemmello aveva realizzato con una finta, mettendo a sedere il difensore avversario.
A proposito della rete giallorossa, la legge del contrappasso sembra aver colpito il protagonista in negativo della gara: il difensore Matino. Infatti, vederlo stramazzare a terra per poi rialzarsi senza apparenti problemi e gridare dal dolore come se fosse stato colpito da un meteorite in ogni azione a palla inattiva, mentre i giallorossi mettevano il pallone in area, è davvero antisportivo. Vogliamo che VAR e arbitro sbaglino il meno possibile, ma certi atteggiamenti di chi va in campo sono da verificare e da censurare .
Caserta e il turnover
Chiamatelo turnover, chiamatele rotazioni, ma non possiamo esimerci dal dire che queste sono il risultato di ciò che l’allenatore osserva durante gli allenamenti. Bisogna riconoscere che, in una rosa composta da ben 27 elementi (come riportato sul sito ufficiale), non è facile per nessuno gestire le situazioni e fare in modo che ogni calciatore si senta importante. Il minutaggio che Caserta garantisce a tutti è forse uno dei suoi più grandi meriti: sia durante gli allenamenti, sia nelle partite, coinvolge tutti i calciatori, facendoli sentire parte integrante della squadra.
Si riprende martedì
Il Catanzaro volerà in Liguria per la difficile trasferta contro lo Spezia di domenica 23 febbraio alle ore 15. Sicuramente senza Pontisso, che sarà squalificato, e probabilmente D’Alessandro infortunatosi venerdì, ma con un Antonini in più pronto al rientro. Da martedì si riprenderà e lo si farà con il trasferimento a San Floro, poiché il manto erboso di Giovino sarà interessato dalla semina necessaria in questo periodo.
Redazione 24
Foto Lorenzo Costa per uscatanzaro.net
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