E’ tornato sul trono Corona regalando unâaltra vittoria al Catanzaro. Trono dal quale, tuttavia, non era mai sceso specialmente nella considerazione dei tifosi che, dopo averloâ¦incoronato con lâappellativo di Re Giorgio, hanno continuato a considerarlo monarca indiscusso. E quanto alla vittoria (quella ovviamente, di domenica scorsa contro lo scorbutico e anche fortunato Lanciano) è stata forse la più importante ed anche se in materia è difficile fare una distinzione. Gli è che questa volta il Catanzaro era reduce da una sconfitta affatto onorevole in quel di Pesaro. Cosicché era obbligato allâimmediato riscatto anche per riprendere il cammino e non perdere altra battuta nei confronti di una concorrenza â Acireale e Viterbese â agguerrita per non dire quasi scoraggiante se il riferimento va alla squadra siciliana che ha assunto il passo della dominatrice del girone. Ma, fortunatamente, e di fronte ad una porta veramente stregata (quella del Lanciano), Corona ha finito per accentuare la voglia di riproporsi nel suo specifico ruolo di bomber. E così a pochi minuti dal termine della gara ha scaricato su quel pallone finito in porta tutta la rabbia, tutta la tensione accumulata per quasi tutta la partita e con il contorno di conclusioni di cui due vietate dai legni della porta avversaria. âQuesta volta per segnare â ha detto lui â ho dovuto tirare quindici volte in porta. E quanto ai pali e alle traverse ormai ho perso il conto parlando delle precedenti partite. Comunque non mi posso lamentareâ. Salvo, abbiamo osservato, per quelle sette partite durante le quali è rimasto a digiuno. âAd un attaccante un periodo ânoâ è, direi, nellâordine naturale delle cose. Succede a tutti, anche ai più celebrati attaccantiâ. Una astinenza che le è pesata. âParzialmente sul piano personale e sinceramente. Questo perché non credo di essere uscito qualche volta dal campo dovendo rimproverarmi qualcosa specialmente quanto ad impegno. Ho sempre operato dei tentativi di andare in gol. Semmai nelle occasioni in cui non abbiamo ottenuto il risultato positivo mi è dispiaciuto per il Catanzaroâ. Da qui la dedica del gol allo stesso Catanzaro. âChe â ha detto â deve andare avanti. Comunque quando non segno non si deve porre un problema Coronaâ. E qui il sorriso del bomber è apparso malizioso forse in riferimento a qualche cosa che gli è stata rivolta durante il digiuno magari non considerando che in precedenza ed in materia di gol il capocannoniere del campionato era andato al di là â undici gol, nelle altrettante prime partite â di ogni rosea aspettativa. Anche tenendo conto del salto di categoria. âIo sono rimasto sempre sereno e tranquillo. Certo non segnare non mi lasciava indifferente. Però non mi sono mai creato assilli che sarebbero stati deleteriâ. Ed ora Re Giorgio ha ripreso a menare la danza e segnare: âOvvio che mi auguri di continuare ma perché segnare è il mio compito ed ovviamente per rendermi utile al Catanzaro onde ripagare la fiducia che mi ha dato allâinizio della stagioneâ.
Vito Macrina