Dopo un pranzo fugace insieme a
Vitamina lascio Foggia per dirigermi verso Andria. Dopo circa 40 minuti di
viaggio, accompagnati da una pioggia battente, arriviamo nella ridente
cittadina pugliese, lâaria non è delle migliori e me ne accorgo una volta
parcheggiata lâauto, quattro âcontadiniâ(con tutto il rispetto per i contadini)
baresi cominciano ad apostrofare i nostri ultras che compostamente fanno la
fila, appena due giallorossi accennano uno scatto i pugliesi se la danno a
gambe levate.
Mi dirigo, insieme a Giuseppe VV
e signora, nel settore tribuna ove noto la presenza della dirigenza giallorossa
al gran completo, Parente, Poggi, Cavallaro e Carvelli, sono lì a significare
la ferma volontà di questo gruppo ed il desiderio di stare vicini alla squadra.
In questo settore incontriamo altri tifosi giallorossi, che sommati a quelli
della curva raggiungono le duecentocinquanta unità .
Si parte, il clima è infame,
pioggia battente, freddo invernale ed un accozzaglia di pseudo tifosi intorno,
arbitra il signor Pantana di Macerata (un habitué del diluvio, sua la direzione
di Nocerina-Catanzaro). Il Catanzaro parte al piccolo trotto, ma controlla
facilmente le velleità andriesi. I pugliesi in campo e fuori cercano di
metterla sullo scontro, i giocatori catanzaresi hanno il merito di non cadere
in questo âscioccoâ tranello e continuano a macinare il loro gioco. La squadra
di Dellisanti continua a sviluppare la manovra in maniera ordinata e
tranquilla, i centrali difensivi chiudono bene, il centrocampo mancina
centimetri e dalle fasce partono pericolosi affondi. LâAndria non crea grossi
pericoli mentre è il Catanzaro sul finire del tempo a sfiorare la segnatura con
Moscelli (particolarmente beccato dal pubblico di casa).
Siamo allâintervallo, il freddo
si fa ancora più pungente e malgrado il vantaggio dellâAcireale i dirigenti
giallorossi si dimostrano tranquilli, consapevoli della forza di questa squadra
e della grandezza di questa tifoseria.
Con il secondo tempo inizia la
gazzarra del âcordialeâ pubblico. Dalla loro curva partono diversi
fumogeni che mancano per poco Gentili e Ciardiello, in tribuna i âsimpaticiâ
addetti andriesi cominciano a inveire contro tutto e tutti, sembra una partita
da terza categoria con i calciatori in maglia blu a cercare le gambe dei
giallorossi. Il Catanzaro controlla la partita ed al decimo del secondo tempo
con cinismo e freddezza la chiude. Ferrigno al limite del nostro calcio
dâangolo fa fuori alcuni giocatori andriesi, lancia Moscelli il quale apre per
Falco, questi con la palla al piede si porta al limite dellâarea e con un
diagonale imparabile insacca. Eâ lâapoteosi, la panchina salta tutta quanta, Giove
Pluvio scarica incontenibili scrosci di gioia, e la curva giallorossa esplode!Falco
e Moscelli corrono verso il popolo giallorosso, la felicità riempie i nostri
cuori.
Lâincontro si incattivisce ancora
di più, i âsostenitoriâ di casa non ci stanno e cercano il contatto con i
nostri mentre la squadra di Papagni la mette sulla rissa. Ma noi siamo il
Catanzaro e controlliamo la partita, Moscelli spreca il doppio colpo del k.o.
ed Alfieri si fa espellere per doppia ammonizione. Arriva dopo cinque minuti di
recupero il triplice fischio fra un tripudio di bandiere giallorosse.
Il quinto posto è nostro e lo
difenderemo fino alla fine del campionato, la squadra è in salute e malgrado il
terreno infame ha dimostrato una buona condizione atletica, ha un suo gioco e
riesce ad imporlo allâavversario. Oggi abbiamo disputato una gara accorta e
giudiziosa dimostrandoci cinici ed implacabili. Veramente di ottima fattura la
rete di Falco. A mezzanotte e mezza, stanco ma felice rientro nella Capitale.
Un saluto a tutti ed agli
andriesi dico â¦.a mai più rivederci.
Con la paziente Vitamina si riparte verso Foggia mentre la mente è già proiettata al confronto con l’Igea.
Mi preme fare un invito a tutta
la tifoseria giallorossa, domenica prossima è fondamentale ESSERCI, PERCHEâ IL
CATANZARO STA RITORNANDO!!!
Gennaro Maria Amoruso (Harp)