La Guardia di Finanza conferma le ipotesi della Procura. Con una nota stampa diramata in mattinata, i militari del comando provinciale di Catanzaro hanno comunicato, a conclusione delle indagini, il deferimento all’autorità giudiziaria di 18 tesserati (tra i quali 13 calciatori) e 2 dirigenti dell’FC Catanzaro per il reato di concorso in bancarotta fraudolenta, con l’accusa di aver portato al fallimento la vecchia società calcistica sulle cui ceneri è risorto l’Uesse.
I finanzieri, dopo complesse indagini, hanno verificato la stipula «di contratti onerosi nonostante fosse a tutti già nota la situazione di dissesto della società. Tali contratti, che, nel caso dei 13 calciatori, sono stati stipulati al termine della stagione calcistica 2009/2010 prevedendo un miglioramento delle condizioni economiche d’ingaggio, hanno contribuito alla determinazione del dissesto irreversibile del Catanzaro Calcio, causandone il fallimento».
Nel corso delle indagini, presso la sede della Lega Pro a Firenze, la GdF ha anche raccolto un ampio volume di informazioni e una corposa documentazione, la cui analisi «ha permesso di individuare come la stipula, al termine della stagione 2009/2010 per i 13 calciatori, e, poi, all’inizio della stagione sportiva 2010/2011 di nuovi contratti calcistici da parte di altri 5 tesserati e di 2 dirigenti coinvolti, abbia contribuito in maniera determinante alla bancarotta della Fc».
La Guardia di Finanza ha anche sequestrato somme di denaro superiori ai 125.000 euro, devolute dal nuovo Catanzaro di Cosentino, su disposizione del collegio arbitrale della Lega Pro.
Ricordiamo che, pochi giorni fa, il Gip Maiore aveva fissato per il 15 maggio l’udienza preliminare per il procedimento di bancarotta fraudolenta a carico dei 13 calciatori (Benincasa, Bruno, Ciano, Corapi, De Franco, Di Cuonzo, Di Maio, Di Meglio, Lodi, Mancinelli, Montella, Mosciaro, Vono) e dei due dirigenti Antonio Aiello e Filippo Catalano.
Una storia che va avanti da 4 anni. Una battaglia fondamentale per la nuova società giallorossa, impegnata per la propria salvaguardia contro gli strascichi di quella triste pagina.
Red