Avremmo voluto scrivere di volti distesi e sorrisi alla ripresa degli allenamenti di oggi al “Poligiovino”. Non è stato così, purtroppo, ma era facile immaginarlo. Le due sconfitte rimediate (una nel derby e l’altra con la Vigor Lamezia) hanno lasciato il segno, ma forse da questa giornata, dopo la lecita contestazione dei tifosi, c’è una certezza che hanno dato i calciatori, ovvero i principali attori che scendono in campo per portare in alto il nome del Catanzaro:
«Siamo con il mister, siamo con la società e siamo con il direttore, la colpa di tutto quello che è accaduto è nostra, in campo scendiamo noi».
Com’è noto il presidente Cosentino e l’Ad Marco Pecora sono dall’altra parte del mondo per lavoro e oggi in rappresentanza della società c’era il solo Armando Ortoli con il Team Manager, Serraino.
Prima dell’allenamento la squadra si è trattenuta nel chiuso degli spogliatoi ed è facile immaginare di cosa si sia discusso. All’entrata in campo degli atleti c’è stata qualche imprecazione dei circa ottanta tifosi radunatisi al “Gullì”. Il momento più alto della contestazione si è avuto quando sono apparsi Ortoli e Moriero che hanno subito diversi improperi dai presenti.
Prima della frase pronunciata in coro da tutti i calciatori, a inizio seduta Kamara, e Russotto avevano cercato inutilmente di placare gli animi. Mentre i calciatori si allenavano, con il solo Calvarese a parte, il primo a tentare una sorta d’approccio sotto la ringhiera dove c’erano i contestatori più accesi è stato mister D’Urso, ma con scarsi risultati perché le urla coprivano le parole del vice di Moriero.
Al termine dell’allenamento tutta la squadra, con Moriero e Ortoli si è recata verso i contestatori. Il dialogo ha preso così la giusta piega (tranne quando qualcuno ha lanciato dell’acqua da una bottiglietta); i tifosi hanno utilizzato molte delle note tecniche riportate nella nostra striscia del dopo Lamezia-Catanzaro, soffermandosi anche sulla “gestione” derby di coppa.
Il tecnico, visibilmente provato perché nel pomeriggio è stato il bersaglio principale, ha chiesto scusa, aggiungendo “in ginocchio“, «assumendosi le responsabilità degli errori commessi a iniziare dal derby di coppa per finire alla mancata sostituzione di Maiorano al termine del primo tempo nella sfida al D’Ippolito».
Il mister ha anche detto, rispondendo ai tifosi che «d’ora in avanti dovremo imparare a gestirci per tutto l’arco della partita per evitare di crollare atleticamente», dato rimarcato dai contestatori. Poi ha aggiunto: «io voglio essere il primo a raggiungere obiettivi importanti, vi chiedo il massimo sostegno, di starci vicino e comprendo la vostra delusione. Catanzaro è una piazza importante che ha una storia e questi momenti ci servono per capire ancora di più quanto sia importante fare bene a Catanzaro. Per questo vi chiediamo sostegno».
Anche Ortoli ha chiesto pazienza affermando che «dagli errori commessi dobbiamo imparare a correggerci ed è questo il nostro principale obiettivo».
Tutti i calciatori sono intervenuti nella discussione. Barraco, sulla stessa lunghezza d’onda di Moriero, ha riconosciuto di avere giocato malissimo quei quindici minuti: «capisco l’incazzatura dei tifosi, ma vi chiedo, se sbagliamo durante la partita, di incoraggiarci sempre, perché io che ho un’età sono abituato a certe cose, ma i più giovani invece possono abbattersi facilmente».
Anche Di Chiara, che nell’ultimo periodo è stato criticato per le sue non brillanti prestazioni, ha detto di essere felicissimo di trovarsi a Catanzaro, e che queste situazioni lo fanno sentire calciatore vero. «È difficile trovare una tifoseria che segua sempre così numerosa ogni trasferta. M’inginocchio davanti a tanta passione e non posso che promettere di dare tutto per questa maglia».
Le ombre della sera iniziavano a calare e un timido applauso ha salutato i presenti che sono andati via con la consapevolezza che il gruppo c’è.
Adesso guardiamo avanti, pensiamo al campionato, all’Ischia e a quello che verrà.
Salvatore Ferragina