I parlamentari calabresi, eletti nel Movimento 5 Stelle, chiedono alla Magistratura di rendere pubblici i nomi dei consiglieri regionali indagati per peculato nell’inchiesta sui rimborsi “allegri” alla Regione Calabria. L’altra richiesta è rivolta al Consiglio Regionale che deve pretendere le dimissioni dei soggetti coinvolti nella vicenda. La nota inviata alla stampa è firmata da Paolo Parentela, Sebastiano Barbanti, Francesco Molinari e Nicola Morra.
“Gratta e vinci, vini pregiati, lap dance, viaggi di piacere. Non badavano a spese i 10 consiglieri regionali calabresi indagati per peculato per aver distratto soldi pubblici per finalita’ non istituzionali. Tutte fatture finite nei rimborsi spese dei propri gruppi consiliari. Mentre la regione piu’ povera d’Italia vive la crisi piu’ grave dal 1929 ad oggi, loro pensavano bene di far gravare sulle tasche dei contribuenti spese per lussi che non tutti possono permettersi’I cittadini calabresi devono sopportare anche i propri consiglieri che approfittano dei rimborsi per potersi far pagare addirittura qualche caffe’ da 70 centesimi. Il tutto mentre le famiglie faticano ad arrivare a fine mese, i ragazzi prendono la classica valigia di cartone e partono alla ricerca di un lavoro lontani dal proprio mare o, magari, si trovano costretti ad accettare un contratto a 5 euro all’ora in un call center nonostante la laurea in tasca, pur di rimanere accanto alle proprie famiglie per lottare in una terra disgraziata. E’ per questo che il MoVimento 5 Stelle pretende che venga fatta chiarezza sia da parte della magistratura, che deve rendere pubblici i loro nomi, sia da parte del Consiglio regionale, che deve pretendere le dimissioni dei consiglieri coinvolti”.