“Fatti, linguaggio, discipline nel pensiero giurisprudenziale romano”: su questo filo conduttore si è svolta la XV edizione del Convegno internazionale di Diritto romano organizzato dal Centro romanistico internazionale Copanello, grazie all’impegno ed al fattivo contributo dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, della Facoltà di Giurisprudenza e dei Dipartimenti giuridici dell’Ateneo catanzarese.
La località calabrese di Copanello Lido, sede storica del Convegno sin dalla sua prima edizione risalente al 1982, costituisce oramai, grazie a questa iniziativa, un fondamentale punto di riferimento scientifico per giusromanisti e storici del diritto provenienti da ogni parte del mondo. Ventotto anni, da allora, e nel frattempo ben quindici edizioni con cadenza biennale, nelle quali – secondo una collaudata formula di successo – scelto un tema di studio, i maggiori specialisti italiani e stranieri lo affrontano in svariate relazioni alle quali segue un approfondito e proficuo dibattito.
Quest’anno, dall’8 all’11 giugno, il tema «Scientia rerum e scientia iuris» ha consentito di affrontare l’eterna problematica, cara ai giuristi, della strutturazione del linguaggio giuridico come elemento fondante di una costruzione, di un’interpretazione e di un’applicazione studiata – e perciò scientifica – delle regole. Fra i relatori, i professori Sturm di Losanna, Sirks di Oxford, Schermaier di Bonn, oltre ai docenti italiani Dalla (Bologna), Cardilli (Roma Tor Vergata), Labruna (Napoli Federico II), Negri (Milano Cattolica) e Goria (Torino).
Il Diritto romano rappresenta una forma di disciplinamento sociale senza la quale non sarebbe possibile pensare la modernità. La vita privata e pubblica per gli abitanti dell’Occidente è segnata, infatti, in maniera indelebile da ciò che gli ordinamenti latini ci hanno lasciato in eredità.
Questa edizione è stata arricchita da due momenti particolarmente significativi per la comunità scientifica internazionale: la consegna al Prof. Antonino Metro, docente per tanti anni anche a Catanzaro, dei sei volumi di scritti che romanisti di tutto il mondo hanno voluto dedicare allo studioso messinese in occasione del suo pensionamento e il ricordo dell’insigne maestro Prof. Mario Talamanca, per decenni docente e preside della Facoltà di Giurisprudenza di Roma “La Sapienza”, scomparso l’anno scorso in modo repentino e, fino ad allora, vicino all’iniziativa di Copanello.
Il Rettore dell’Università Magna Graecia, Prof. Francesco Saverio Costanzo, ha espresso il compiacimento dell’Ateneo per essere divenuto sede privilegiata della più partecipata manifestazione internazionale degli studiosi di diritto romano, sottolineando la numerosa presenza, in questa edizione, di studiosi provenienti da diversi paesi – europei ed extraeuropei – appartenenti a prestigiosissime sedi universitarie.
In effetti ben tredici sono stati i Paesi esteri rappresentati in questa edizione del Convegno – dalla Germania all’Austria, dagli Stati Uniti alla Russia, dalla Francia alla Spagna, alla Svizzera – oltre alla consueta massiccia rappresentanza di romanisti di quasi tutti gli Atenei d’Italia.
Come ha sottolineato il Prof. Alessandro Corbino, Presidente del Centro Copanello e organizzatore, insieme al Prof. Antonino Metro, dell’iniziativa scientifica, “al sostegno molto forte e concreto all’iniziativa dell’Università di Catanzaro, del suo Rettore, del Preside della Facoltà e dei Direttori di tutti i Dipartimenti giuridici, si accompagna un sentimento generale di simpatia”. “Grazie alla generosità di questa terra calabrese e delle sue genti – ha proseguito Corbino – una piccola, ma importante, comunità scientifica ha potuto trovare terreno per consolidare la propria identità e per rinnovare periodicamente le ragioni che ne giustificano esistenza e accomunante ruolo culturale nelle Facoltà giuridiche di tutto il mondo, e dunque nella quotidiana formazione di quanti dedicheranno in ogni contesto politico il loro impegno al miglioramento di esso, al suo conservarsi civile”.