Il tribunale di Lamezia ha condannato l’Azienda sanitaria di Lamezia per “comportamento antisindacale”. Un comportamento denunciato dalla Fp-Cgil in quanto l’Asl ha proceduto ad una serie di delibere, attraverso le quali sono stati affidati incarichi a consulenti esterni, senza preventivamente informare le organizzazioni sindacali, cosi’ come previsto nel Ccnl di settore. In particolare, l’articolo 6 del contratto di categoria prevede che l’Azienda “informi periodicamente e tempestivamente i soggetti sindacali sugli atti di valenza generale, anche di carattere su finanziario, concernenti il rapporto di lavoro, l’organizzazione degli uffici e la gestione complessiva delle risorse umane”. Un’informazione preventiva del sindacato prevista anche nel protocollo d’intesa del 25 giugno 2003 sottoscritto tra le organizzazioni sindacali e l’Asl per l’assegnazione degli incarichi di consulenza. La sentenza del giudice del lavoro, Nicola Marrone, che sancisce la cessazione immediata della delibera, si riferisce in particolare alla delibera 415 del 12 marzo 2004 con la quale l’Asl ha affidato un incarico di 45 mila euro ad un professionista esterno. La sentenza del tribunale e’ stata illustrata alla stampa questa mattina da Luigi Veraldi, segretario regionale della funzione pubblica Cgil, Alfredo Iorno segretario provinciale della Fp Cgil, Nino Rappoccio segretario aziendale della Fp-Cgil dell’Asl lametina. (CNN 31.05.2004)
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