La sentenza della corte di appello di Catanzaro sulla nota vicenda giudiziaria tra il sottoscritto e l’ing. Ambrosio, pur confermando la sentenza di primo grado decreta contestualmente, per buona pace di chi invece pace non si da, la prescrizione del reato.
All’indomani della sentenza di primo grado ebbi a dichiarare che quella sentenza rappresentava, per il sottoscritto, una stelletta al merito ricevuta a seguito di vicende politico-istituzionali che, come sempre, mi vedevano impegnato a difendere gli interessi dei cittadini dai ritardi e dalle vessazioni messe in atto, in quella occasione, dalla classe burocratica comunale.
L’intervenuta prescrizione di oggi rappresenta, invece, la mano di Dio che mi viene in soccorso per aver agito e operato per il bene della collettività, nonché la disfatta di quelle forze “malefiche” che in questi anni si sono associate nell’intento di mettere, senza per altro riuscirci, il bavaglio al sottoscritto.
Non è cosa di poco conto, uscire “a testa alta” da una vicenda giudiziaria che ha visto il Procuratore Generale avocare a se un fascicolo processuale per un reato nel cui merito si era già pronunciata, con tre pagine di motivazione l’allora P.M. Silvia Isidori, concludendo con la richiesta di archiviazione.
A ciò, aggiungerei il fatto di essermi dovuto difendere, anche grazie alle capacità del mio legale, dai tentativi di quanti avrebbero voluto, nei miei confronti, instaurare un processo sommario e senza che il sottoscritto potesse essere sottoposto ad alcun interrogatorio di garanzia.
Sono state infatti tre le sentenze di annullamento degli atti processuali che nella sostanza hanno fatto regredire ogni volta il processo nella sua fase iniziale, facendo cosi accumulare il ritardo con cui oggi, a distanza di dieci anni, si è pervenuti all’attuale sentenza di prescrizione.
Apprendo altresì, dalla stampa, che per taluni luminari del diritto i gradi di giudizio nella repubblica italiana sono diventati due, trascurando che per quanto mi riguarda, pur avendo incassato ed ottenuto la prescrizione mi aspetto, dal terzo grado di giudizio, una obbiettiva e ampia sentenza di assoluzione, a seguito della quale citerò l’Ambrosio al risarcimento dei danni, a vari livelli, dal sottoscritto subiti.
Piuttosto, inviterei il legale dell’ing. Ambrosio, il quale dimostra una sospetta visceralità nei miei riguardi nelle sue esternazioni giornalistiche e di cui comprendiamo le ragioni ma non possiamo fare nulla nostro malgrado per rimuoverle, di rassegnarsi all’ipotesi di dover difendere ancora il suo raccomandato “assistito” dai giudizi che la Corte dei Conti vorrà instaurare nei sui riguardi , qualora non l’avesse già fatto, per notevole danno patrimoniale arrecato alle casse comunali, nonché a danno dei cittadini contribuenti.
Catanzaro 12-11-09
Il consigliere comunale
Domenico Tallini