Lâannoso problema legato alle politiche giovanili è stato al centro del dibattito tenutosi nel corso dellâultima riunione che si è svolta presso la sede del coordinamento cittadino di Forza Italia Giovani. Durante lâincontro, presenti tutti gli esponenti del gruppo giovanile del partito di Berlusconi, si è lungamente dibattuto sullâattuale situazione del mondo del lavoro e delle iniziative idonee a favorirne lâingresso dei ragazzi meridionali. Il dato che è emerso in modo significativo dal dibattito, è senza dubbio quello che vede, ancora oggi, lâItalia priva di un vero piano organico di intervento atto a recepire le istanze dei giovani calabresi che, sempre più spesso, sono costretti ad emigrare. âUna volta â sostengono i giovani azzurriâ le mete di destinazione erano i capoluoghi del nord Italia, oggi, invece, il flusso migratorio ha iniziato a dirigersi verso altre aree in pieno sviluppo e fuori dai confini nazionali, danneggiando ulteriormente il già fragile tessuto socio-economico regionale.â âUn altro grave handicap del nostro sistema, – si afferma nel documento approvato – è certamente quello dellâincapacità di formare figure professionali spendibili nel mercato del lavoro. Se a questo, poi, si aggiunge che il meridione sta per essere aggredito dallâintraprendente economia dei paesi che hanno fatto da poco ingresso nellâUE, allora ci si renderà conto dello stato della politica per il lavoro ed a favore dei giovani in Italia e in Calabria in particolare. E appare obiettivamente difficile immaginare come i tanti giovani meridionali possano trovare gratificazione solo grazie ai proventi del turismo e dei beni artistici e culturali. E ancora più grave è la situazione dal punto di vista della ricerca e della innovazione tecnologica, se è vero come è vero che secondo i dati emersi dal âGlobal Information Technology Report 2003â, documento che ogni anno analizza il grado di ârecettività â dei singoli paesi, lâItalia di Galileo e Fermi, è al ventottesimo posto nel ranking mondiale, preceduta addirittura da Malta, Malesia ed Estoniaâ I giovani aderenti al movimento azzurro ritengono, poi, che la causa dello scarso attaccamento alla politica va ricercata non nella crisi di valori, di identità e di ideali che secondo alcuni colpirebbe i ragazzi, ma nella incapacità della politica di dare risposte concrete alla gente sui temi che più le stanno a cuore. Perché i giovani dovrebbero entusiasmarsi alla politica delle urla, della corsa sfrenata alle poltrone, delle alleanze opportunistiche, dei ribaltoni e contro-ribaltoni, degli inciuci e dei rimpasti?
I giovani di Forza Italia auspicano che il confronto politico sia caratterizzato da maggiore concretezza nei contenuti e si lavori per colmare le distanze esistenti tra istituzioni e mondo giovanile. In questa direzione va la richiesta ai rappresentanti dei partiti politici, al Governatore Chiaravalloti, al Presidente Traversa, al Sindaco Abramo, di cogliere queste istanze e di farle proprie per evitare di commettere ulteriori errori che danneggerebbero in modo definitivo il fragile rapporto tra i giovani e la politica. Sarebbe, per questo, utile aprire un serio dibattito e creare un tavolo permanente di concertazione tra coloro i quali devono programmare gli interventi e coloro i quali ne sono i destinatari naturali. Solo in questo modo si potrà intraprendere una seria politica di interventi a favore dei giovani che possa ridurre lâenorme gap tra i giovani calabresi e quelli europei. Riferendosi, infine alla situazione politica locale, allâindomani delle elezioni europee e provinciali, i giovani di FI nellâesprimere la propria soddisfazione per la vittoria del Presidente Traversa, alla cui rielezione hanno contribuito con convinzione ed entusiasmo, rivolgono al coordinatore provinciale Giancarlo Pittelli un vivo apprezzamento per lâintelligente azione svolta, pur in condizioni difficili, per lâaffermazione dei valori del movimento e auspicano che nella formazione della nuova giunta provinciale si dia spazio ad elementi capaci di interpretare le ansie del mondo giovanile, respingendo qualsiasi interferenza che minacci lâautonomia degli organismi locali e il lavoro svolto a tutti i livelli. (CNN 17.07.2004)