Intervistiamo

Comunicati politici e associazioni

CNC: Scuola Magistratura: Nitto Palma sia rapido e concreto!

  Siamo compiaciuti del dibattito sulla Scuola di Magistratura cui, in questi ultimi giorni, partecipano molti esponenti della politica locale. Alle tante voci che ora si aggiungono al coro, ricordando che “Catanzaronelcuore” ha il merito di avere sollevato il problema ben cinque anni  or sono, vogliamo ribadire che è ormai giunto il momento della concretezza e che il guardasigilli Nitto Palma deve essere consequenziale e firmare con immediatezza il decreto di istituzione ed avvio della Scuola di Magistratura a Catanzaro; ulteriori rinvii ed attendismi potrebbero compromettere la rapida ed ineluttabile conclusione in favore di Catanzaro delle peripezie politico-giudiziarie in cui è ancora incredibilmente impantanata la vicenda e suonerebbero di cerchiobottismo e di artifizi politichesi.

E’ scandaloso che siano passati due anni e sette mesi dalla pronuncia del TAR Lazio, favorevole alle ragioni di Catanzaro, senza che la politica ne abbia dato seguito.

L’avvocato Luisa Capicotto, che ha rappresentato “Catanzaronelcuore” in giudizio di primo grado a favore delle ragioni del capoluogo calabrese, ha più volte ribadito quanto  già evidenziato  all’indomani della  pronuncia del TAR LAZIO SEZ I, 24.3.2009 N. 3087  che ha annullato il Decreto Interministeriale del 30.11.2006 nella parte in cui l’allora ministro della Giustizia Mastella  revocava la sede della scuola di Catanzaro per  trasferirla nella sua città, Benevento. Il nostro avvocato ha sempre evidenziato l’immediata esecutività della sentenza e l’opportunità e obbligatorietà per il Ministro di Giustizia e per le istituzioni locali di dare esecuzione  al comando del Giudice di primo grado. Dunque a tutt’oggi quella sentenza consente l’avvio della Scuola a Catanzaro, come sede nella macroarea del Sud, in applicazione dell’art.1, comma 5, della Legge istitutiva (D.lgs 26 del 2006). A  nulla vale invocare l’applicazione della legge n. 111/2007 che genericamente stabilisce che devono essere tre le sedi della scuola superiore di magistratura in Italia senza fornire una indicazione territoriale, in quanto essa è successiva al Decreto impugnato  ed annullato dal TAR e non è retroattiva. Conseguentemente, anche pendendo il giudizio davanti al Consiglio di Stato, in assenza di domanda di sospensione degli effetti della sentenza del TAR LAZIO, è oggi sufficiente e necessario che il guardasigilli adotti un Decreto che autorizzi l’avvio della Scuola di Magistratura a Catanzaro, cosi applicando e rispettando la legge istitutiva e ristabilendo la legalità.

L’avvocato Luisa Capicotto ci ricorda ancora che non sussiste, rebus sic stantibus, alcuna disposizione di legge che renda legittimo l’avvio dei corsi a Benevento, essendo stato annullato il Decreto che trasferiva la scuola in terra sannita. Ma vi è di più. La tesi sostenuta dal Comune di Benevento davanti al Consiglio di Stato che  evoca l’applicazione della legge 111/2007 nella parte in cui specifica che le sedi della scuola di magistratura devono essere tre senza indicazione territoriale, non consentirebbe in alcun modo di fissare la sede del Sud a Benevento, poiché essa non è indicata nella legge. E’ razionale, ragionevole, logico e doveroso  che il ministro Nitto Palama faccia quanto necessario per avviare la Scuola a Catanzaro sussistendo tutti i presupposti indicati nella legge istitutiva  e nel primo Decreto che espressamente sceglieva il capoluogo calabrese. Solo cosi sarà ristabilita la legalità su una vicenda grottesca.

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Nota stampa di Ciambrone FLI

Sulla tematica del lease-back, com’è noto, abbiamo chiesto che l’Amministrazione comunale di Catanzaro renda pubblici ed accessibili tutti gli atti di stipula e delle clausole contrattuali che si adotteranno nell’operazione finanziaria attuando, cosi’, il cosiddetto “Palazzo di vetro della P.A.”. Alla nostra richiesta ha fatto seguito, anche, l’intervento del consigliere comunale Antonio ARGIRO’ che ha posto, giustamente, l’opportunità di chiedere un parere alla Corte dei Conti di Catanzaro. Nel ribadire che l’operazione finanziaria è svantaggiosa per il Comune di Catanzaro , quanto meno, un parere alla Corte dei Conti s’impone. Abbiamo, quindi, voluto fare una ricerca giurisprudenziale sulla materia e abbiamo scoperto:  DUE MOTIVI PER IL «NO».  La Corte dei Conti della Lombardia ha negato l’ammissibilità del sale and lease back, nel caso specifico, perché: 1) l’immobile appartiene  al patrimonio indisponibile e quindi non può essere alienato; 2) l’operazione può dissimulare un indebitamento con finalità elusive del patto di stabilità interno . A chiudere la strada agli enti locali è una recente pronuncia della Corte dei Conti della Lombardia (deliberazione 953/2010), in risposta a un Comune che chiede lumi sulla possibilità di ricorrere a un contratto di “sale and lease back” per la vendita della sede del comune, unita a un leasing immobiliare in costruendo finalizzato ai lavori di ampliamento dell’immobile, da utilizzare poi in locazione dietro il pagamento di un canone fino al riscatto; il tutto al fine di conseguire un’entrata straordinaria dalla vendita dell’immobile e osservare i vincoli di finanza pubblica.
  Già il parere 15/2006 aveva, in proposito, evidenziato che erano necessari l’assoggettamento alle regole di evidenza pubblica, una congrua valutazione della convenienza economica e l’utilizzo delle entrate per effettuare nuovi investimenti. Con il nuovo pronunciamento la magistratura richiede, per la legittimità dell’operazione, un’ulteriore analisi delle variabili che incidono sulla convenienza economica e finanziaria, quali: la corretta determinazione del prezzo di vendita del bene e la valutazione comparativa tra il valore del bene dismesso e gli investimenti che si intendono realizzare, la durata e l’ammontare dei canoni periodici, le modalità dell’operazione, la determinazione del prezzo di riscatto o di retrocessione e, infine, gli oneri accessori. Fin qui le considerazioni generali. Nel caso specifico i giudici lombardi bocciano come illegittima la vendita della sede municipale prospettata dal comune, perché i beni del patrimonio indisponibile sono inalienabili e non possono essere sottratti alla loro destinazione, se non nei modi stabiliti dalle leggi.

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Nota stampa Assessore Armignacca 

Con la presentazione lo scorso lunedì presso i competenti uffici della Regione Calabria, Assessorato alla Cultura, di tutta la documentazione tecnico-amministrativa necessaria, abbiamo concluso la procedura relativa all’intervento del “Completamento Complesso Monumentale San Giovanni” di cui alla deliberazione della Giunta Regionale 110/2011. L’intervento per una spesa complessiva di un milione di euro, che è stato richiesto dall’Assessorato Comunale alla Cultura, ha come obiettivo principale quello dell’incremento della fruibilità e dell’attrattività attraverso la specializzazione dei locali e dei percorsi. La qualificazione funzionale delle strutture del Complesso Monumentale, in ordine alla specializzazione di percorsi per utenti diversamente abili e alla qualificazione di locali per la tutela ed il deposito temporaneo delle opere, finalizzati alla configurazione quale “polo” per la produzione di eventi espositivi, artistici e culturali, di caratura nazionale ed internazionale, consentirà di completare la rete dei musei presente all’interno della Città di Catanzaro che si distingue per una forte eterogeneità ed integrazione di attività fra le istituzioni detentrici. Il tema progettuale relativo all’intervento strutturale sull’edificio sarà sviluppato partendo dall’analisi del contesto urbano e dallo stato attuale della struttura e dovrà individuare le soluzioni più idonee al fine di ripristinarne le condizioni di assoluta sicurezza, eliminando le cause del degrado, le superfetazioni presenti, e cercando di lasciare, per quanto possibile, inalterati quegli elementi architettonici caratterizzanti l’edifico e che non risultano particolarmente compromessi. In generale, la progettazione riguarderà il risanamento conservativo dell’involucro esterno ed interno delle parti strutturali interne, e la ristrutturazione edilizia interna finalizzata alla rifunzionalizzazione dell’edificio. La progettazione riguarderà il recupero primario delle Gallerie dell’edificio ,oggi non agibili causa anche copiose infiltrazioni di acqua; tale recupero interesserà le parti comuni e comprenderà il consolidamento statico delle strutture portanti comprese le coperture voltare, il risanamento delle murature, delle scale, delle coperture e delle parti comuni degli impianti, compresi gli allacciamenti. Previsti anche interventi sulla terrazza esterna, con la creazione di una barriera prima naturale (lato interno) di alberi frangivento e poi artificiale (lato esterno) di pannellature trasparenti antivento. Tale intervento, necessario, viene gestito rispettando una peculiarità propria del posto: il paesaggio. Infatti sul fianco sud-ovest, l’attuale passerella panoramica rialzata verrà prolungata per tutta la lunghezza del belvedere e verrà interposta tra la barriera naturale, che a sua volta ne mitiga la pur esile massa metallica, e la barriera trasparente artificiale così da lasciare inalterata la possibilità di godere del paesaggio marino da un lato e montano dall’altro. Intendo ringraziare gli uffici del Settore Cultura per il supporto fornito, e il dirigente del Settore Progettazione Infrastrtturale Giuseppe Cardamone che ha curato l’elaborazione tecnica del progetto, per cui siamo particolarmente fiduciosi di ottenere il relativo finanziamento.

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USB Scuola sull’assistenza ai disabili

Sia pure soltanto a mezzo stampa, finalmente è arrivata la risposta da parte dell’assessore provinciale all’istruzione Matacera, sull’assistenza agli studenti disabili.

Infatti, dopo l’incontro richiesto da USB, tenutosi presso la provincia di Catanzaro lo scorso 13 ottobre, l’assessore, benché avesse evidenziato chiaramente le gravi difficoltà economiche per i tagli alla Scuola pubblica statale, aveva chiesto un po’ di tempo, assicurando che avrebbe dato una risposta entro 4 – 5 giorni.

La USB, constatato che questa risposta, benché sollecitata, non è mai arrivata, il 25 settembre, dopo ben 12 giorni di silenzio, ha deciso di rendere pubblici gli impegni non mantenuti e i gravi disagi patiti dagli studenti disabili e dai loro genitori, attraverso la nota stampa di martedì che ha generato, finalmente, la risposta dell’assessore.

Risposta, sia chiaro, che non ci soddisfa perché appare dilatoria, non rende noto come si intende risolvere il problema e quali siano i tempi per la risoluzione.

Tra l’altro, la risposta tende a scaricare la responsabilità verso il preside del Liceo Campanella di Lamezia Terme,  accusato di aver prodotto l’istanza in ritardo: noi non sappiamo se sia così, anche perché questo non è emerso nell’incontro che abbiamo avuto, comunque, siccome la questione non riguarda solo il Liceo Campanella, ma tutte le scuole della provincia di Catanzaro, anzi, come è emerso nella riunione, ci sono delle scuole della città di Catanzaro che, per il numero degli alunni disabili, sono nelle identiche condizioni di quelle di Lamezia, il problema non è quello della data di presentazione delle domande da parte del Liceo Campanella, ma  quello dell’organizzazione del servizio in tutta provincia.

In tutti i casi, alla luce delle cose dette oggi dall’assessore e alla luce del fatto che ha assicurato che il servizio comunque si svolgerà, vorremo capire quali sono le risorse disponibili per questo servizio, e soprattutto, quando queste risorse arriveranno, se cioè il servizio inizierà subito o bisognerà attendere qualche mese, cosa che riteniamo assolutamente inaccettabile.

Siccome vogliamo sperare che quanto detto non sia solo una dichiarazioni di intenti, la nostra iniziativa non si esaurisce certo con questa risposta per cui, in assenza di riscontri concreti che garantiscano da subito agli studenti disabili l’esercizio del diritto allo studio, costituzionalmente garantito, la USB conferma che se il servizio non inizierà a breve, depositerà l’annunciato esposto alla Procura della Repubblica, perché tutti siano considerati cittadini italiani con eguali diritti e non ammetteremo discriminazioni verso cittadini, trattati come cittadini di serie B.


 


Autore

Salvatore Ferragina

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