Nota stampa di Tallini sulla relazione della Corte dei Conti
“La Sezione controllo della Corte dei Conti svela in maniera clamorosa l’ipocrisia del centrosinistra e ci consente di fare partire, carte alla mano, quella campagna di verità che avevamo annunciato sulla politica di clientele su cui si è retto il Comune di Catanzaro negli ultimi cinque anni”. Lo afferma l’on. Domenico Tallini, capogruppo del Pdl nel Consiglio comunale di Catanzaro. “Apprendiamo dalla stampa – continua Tallini – che la magistratura contabile ha denunciato gravi irregolarità nei conti del Comune. Sono segnalate, ad esempio, gravi anomalie nella gestione in conto residui dei servizi in conto terzi, con una discordanza tra gli accertamenti e gli impegni per oltre 2 milioni di euro, e l’allocazione di spese ‘diverse e imprevedibili’ non meglio specificate. Ancora più preoccupanti sono i rilievi relativi alla gestione delle società partecipate. In particolare, la magistratura contabile ha attestato il mancato rispetto delle norme sul reclutamento di personale, e ha contestato al Comune di non aver fornito chiarimenti sull’obbligo di vigilare sulla rendicontazione dei trasferimenti a specifica destinazione da parte degli organi partecipati”. “Il giovane candidato Scalzo – continua il capogruppo del Pdl – farebbe bene a cercare in casa propria i comitati del malaffare. Scoprirebbe che dietro un’artificiosa aura di legalità il centrosinistra ha costruito un sistema di assunzioni illecite, di consulenze per parenti e amici, di incarichi fantasma, di concorsi irregolari, di contratti blindati che peseranno sulle spalle della prossima amministrazione. E ancora, scoprirebbe la gestione clientelare dei servizi sociali e delle società partecipate, spremute fino al dissesto soltanto per gestire consenso e distribuire prebende agli amici. La Corte dei Conti – conclude Tallini – ci mostra una realtà ben diversa da quel manto ingannevole di trasparenza e legalità con cui l’Amministrazione Olivo cerca di nascondere i cinque anni di totale immobilismo amministrativo che hanno portato la città al collasso”.
DRAG: I parlamentari intervengano presso il Ministero di Giustizia, chiamato a esprimersi dal Consiglio di Stato.
A seguito di adunanza consultiva dello scorso 11 febbraio, il Consiglio di Stato chiamato ad esprimere parere sul Regolamento di riorganizzazione del Ministero della Giustizia, ha rinviato a quest’ultimo la richiesta di controdeduzioni in merito all’istituzione delle Direzioni Regionali dell’Amministrazione Giudiziaria (DRAG), cui la nostra città è molto interessata giacché vi è prevista la sede calabrese. Si tratta di una delle vicende che, come movimento civico, abbiamo seguito scrupolosamente sin dalla sua genesi al fine di salvaguardare gli interessi di Catanzaro e dell’intera Calabria. Si ricorderà infatti che – a seguito di strane rivendicazioni – già nel 2007 fummo costretti ad alzare la voce per il tentativo (cui, nostro malgrado, siamo abituati) di far insediare altrove il prestigioso Ufficio: una preoccupazione, la nostra, non campata in aria se è vero che il 4 dicembre dello stesso anno l’allora guardasigilli Clemente Mastella sentì l’obbligo di fare chiarezza diramando un comunicato ufficiale nel quale confermò Catanzaro quale sede della DRAG per la Calabria. Da allora niente più è successo, salvo il provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 17 dicembre nel quale è stato approvato lo “schema di regolamento che riordina e razionalizza l’assetto organizzativo, sia centrale che periferico, del Ministero della Giustizia”.
A questo punto però a rompere le uova nel paniere – e quindi a determinare ulteriori dilazioni temporali nella istituzione delle DRAG – ci ha pensato il coordinamento nazionale della CGIL-Funzione Pubblica che, fra i tanti rilievi avanzati, ha pure contestato i criteri secondo cui “si individua nella Calabria una singola Direzione mentre si accorpano regioni come il Piemonte alla Lombardia”, inviando le proprie osservazioni al Consiglio di Stato. Senza entrare nel merito delle osservazioni nel complesso, quel che sinceramente non si comprende è la posizione del sindacato che, anziché plaudire ed appoggiare la decisione del Ministero della Giustizia nell’ istituire un così importante presidio di legalità in una regione come la Calabria, rappresenta viceversa perplessità proprio su questa localizzazione. Il Consiglio di Stato, richiamando il testo delle osservazioni della FP CGIL, ha così rimandato al Ministero della Giustizia il Regolamento affinché produca le controdeduzioni. Detta in altri termini, l’Ufficio Legislativo di Via Arenula dovrà ora motivare le scelte già effettuate e palesate nel Regolamento che razionalizza l’assetto organizzativo della Giustizia; dopodiché dovrà trasmetterle al Consiglio di Stato che si pronuncerà con il parere definitivo. Dunque la tanto attesa istituzione della DRAG – che sembrava ormai imminente – subirà questo ulteriore “contrattempo” nel quale noi intravediamo un possibile rischio per la Calabria. Ecco perché ancora una volta, e con sempre maggiore spirito di esortazione e incitamento, chiediamo ai parlamentari calabresi – e soprattutto a quelli catanzaresi – di intervenire subito presso le sedi ministeriali competenti affinché sia salvaguardata la nostra regione. E’ soprattutto all’onorevole Michele Traversa che chiediamo di adoperarsi in un’azione di impulso perentoria ed efficace. Ma il nostro sprone va anche agli onorevoli Giancarlo Pittelli, Ida D’Ippolito e Angela Napoli giacché siedono alla Commissione Giustizia della Camera. E’ utile rammentare che il Comune di Catanzaro – pur non essendone obbligato – a suo tempo, e su puntuale sollecitazione del nostro movimento, individuò dei locali in Via Fontana Vecchia mettendoli nella disponibilità della importante struttura ministeriale.
Avv. Adolfo Procopi – Vice-Presidente Movimento Civico “Catanzaronelcuore”
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“AGGIORNAMENTI TECNICI E NORMATIVI IN TEMA DI SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO”
Domani, alle ore 15:30, nella sede del Comitato Paritetico Territoriale in località Profeta (SP 46 – bivio S.Floro – Caraffa di Catanzaro),si terrà un convegno sul tema “Aggiornamenti tecnici e normativi in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.
L’incontro, in collaborazione con Unae Calabria, Aias Catanzaro, A.e.i.t. Calabria e con il patrocinio della direzione regionale dell’Inail e l’Ordine degli ingegneri di Catanzaro, è indirizzato ai datori di lavoro, amministratori pubblici e privati, dirigenti, imprenditori, responsabili e addetti del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, coordinatori per la progettazione e per
l’esecuzione dei lavori, medici competenti, operatori pubblici della vigilanza e a quanti sono interessati all’attuazione della normativa relativa al tema che verrà trattato e sviluppato da diversi esperti del settore che interverranno al convegno.
«Abbiamo organizzato questo convegno – dichiara Umberto Lentini, responsabile provinciale del Cpt – perché purtroppo i fatti di cronaca rendono sempre più attuale il tema. È importante dunque, attraverso gli interventi tecnici degli esperti, compiere un’azione di divulgazione di informazioni utili sugli ultimi aggiornamenti in tema di salute e sicurezza sul posto di lavoro. Sono già 120 gli iscritti che hanno presentato il modulo d’iscrizione al convegno ed altri ancora ne hanno fatto richiesta».
I lavori saranno aperti dai saluti degli organizzatori principali del convegno: Francesco Piacente, Presidente Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione Infortuni, l’Igiene e l’Ambiente di lavoro di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia; Quintino Jirillo, Presidente UNAE Calabria;Antonio Graziano,Presidente AEIT sez. Calabra; Riccardo Ambrosio,
Coordinatore Sede provinciale AIAS di Catanzaro; Salvatore Saccà, Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catanzaro.
Interverranno:
– Riccardo Ambrosio, Coordinatore Sede provinciale AIAS di Catanzaro:
“Aggiornamenti tecnici e normativi in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”;
– Roberto Giampà, UNAE Calabria:
“Approfondimenti sulla sicurezza elettrica nei cantieri”;
– Rosella Di Benedetto, INAIL Direzione Regionale Calabria-Coordinatore Con.T.A.R.P.:
“La valutazione del rischio da stress lavoro correlato”;
– Giovanni Raffaele, Direzione Provinciale del Lavoro di Catanzaro:
“TU 81/08 e sistema sanzionatorio:risposte ai quesiti”;
– Cesare Cosentino, Consigliere nazionale AIAS -Coordinatore Sede regionale AIASCalabria:
“Aggiornamenti sulla sicurezza nel trasporto di merci pericolose”
Coordinerà i lavori, Quintino Jirillo, Presidente UNAE Calabria.
Le figure professionali citate, ai quali è indirizzato il convegno, potranno acquisire crediti formativi che verranno rilasciati dal Comitato Paritetico Territoriale. La partecipazione è gratuita. All’inizio del convegno sarà possibile compilare il modulo di iscrizione e registrarsi per l’acquisizione dei crediti.
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I PROFESSIONISTI DELLA PEDIATRIA CALABRESE SI SONO RIUNITI PER LA PRIMA VOLTA A LAMEZIA TERME
Un importante incontro, che per la prima volta ha coinvolto i professionisti dell’area pediatrica calabrese, tra medici di famiglia, primari ospedalieri e docenti universitari, si è tenuto nei giorni scorsi nell’unità operativa di Pediatria dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, diretto dal primario Ernesto Saullo, per valutare, alla luce del piano di rientro della spesa sanitaria regionale, il ruolo, tutt’altro che marginale, che assume nella realtà la figura rappresentata dai medici pediatri.
Una riunione definita “storica” dal dott. Gianpaolo De Luca, presidente della Società italiana di pediatria (SIP) per la Calabria, che ha convocato intorno a un tavolo tutte le categorie pediatriche della regione con l’obiettivo di lavorare insieme per cercare di trovare operativamente le migliori opportunità assistenziali possibili al fine di garantire un servizio efficace ed efficiente e quanto più possibile qualificato alla popolazione pediatrica in particolare.
Per il presidente regionale della massima organizzazione scientifica italiana, la più numerosa di tutte le professionalità mediche con circa 10.000 iscritti in Italia, di cui 350 in Calabria, “la società scientifica vuole offrire un servizio migliore più qualificato con una categoria di pediatri più formata possibile, tanto e vero che ai nostri futuri congressi daremo un taglio più formativo, proprio perché intendiamo qualificare i pediatri per meglio affrontare le emergenze future e i problemi del nostro settore”
Per la SIP regionale erano presenti anche il vice presidente, Prof. Roberto Miniero, la segretaria, dott.ssa Mimma Caloiero, i consiglieri Anastasia Cirisano, Chiara Lolli e Salvatore Brago’. Il direttivo nazionale SIP era rappresentato dalla dr.ssa Maria Grazia Sapia.
All’evento, introdotto dal direttore del dipartimento del personale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, dr. Fernando Cosco con i saluti di benvenuto dell’azienda e del Commissario Straordinario Mancuso, assente per improrogabili impegni, hanno inoltre partecipato le rappresentanti delle associazioni sindacali dei pediatri di libera scelta, dott.ssa Mariagrazia Licastro per la FIMP e la dott.ssa Antonella Camera per la CIPE, oltre ai direttori delle UU.OO. di quasi tutte le Pediatrie e Neonatologie e Chirurgie Pediatriche della Calabria.
“Per la prima volta tutti i maggiori esponenti della pediatria calabrese – afferma con soddisfazione il direttore il dr. Saullo – si sono riuniti a Lamezia Terme, nel luogo voluto fortemente dal presidente della SIP, in segno di riconoscenza e apprezzamento proprio per ciò che l’unità operativa Pediatria del presidio lametino, sta dimostrando in questo momento, proponendo un’azione di integrazione tra ospedale e territorio”.
Ognuno ha espresso le criticità e alla fine tutti insieme si è convenuto di mettere in atto una serie di proposte. In particolare, si è costituita una commissione che continuerà questo lavoro facendo delle proposte costruttive all’assessorato regionale alla Salute. Si è preso atto dell’esistente e si è cercato di essere propositivi e partecipare a questo processo di cambiamento. “Siamo infatti – ha affermato Saullo – di fronte a una realtà, governata da questo piano di rientro, dal quale nessuno può sfuggire. Cerchiamo di organizzarci e gestire meglio queste risorse, mediante una serie di azioni. Per esempio abbiamo pensato all’osservazione breve per contenere i ricoveri, così come anche di attuare una serie di protocolli univoci in tutte le pediatrie calabresi per cercare di governare questo processo. La commissione che si è formata, costituita da 1 chirurgo pediatra, 2 neonatologi, 2 pediatri per provincia, a breve si dovrà riunire e cercherà di risolvere queste problematiche”.
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Dichiarazione dell’Assessore Regionale al Personale on. Domenico Tallini
I LAVORATORI EX LSU/LPU STABILIZZATI SONO IMPORTANTI PER IL FUNZIONAMENTO
DELLA MACCHINA REGIONALE
ALLO STUDIO POSSIBILI PERCORSI CHE NEL RISPETTO DELLA LEGGE SALVAGUARDINO I DIRITTI DEI LAVORATORI
“Non lasceremo soli i lavoratori ex LSU/LPU stabilizzati. L’assessorato al personale è al lavoro per individuare gli opportuni provvedimenti che, nel rispetto del pronunciamento della Corte Costituzionale, consentano di salvaguardare i diritti maturati dai lavoratori, la cui opera risulta molto utile al funzionamento della macchina regionale”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale al personale, on. Domenico Tallini, commentando la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha accolto il ricorso proposto nel 2010 dal Governo e dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcuni importanti articoli della Legge Regionale n. 8/2010.
“Tutta questa incresciosa situazione – ha sottolineato l’assessore Tallini – nasce, probabilmente, da un distorto uso politico delle stabilizzazioni che si è fatto in passato e forse da una non adeguata verifica delle procedure. Non è certo mio compito entrare nel merito del pronunciamento della Corte Costituzionale, ma è del tutto evidente che è mio dovere verificare al più presto gli effetti che la sentenza produrrà sulla posizione giuridica dei lavoratori e individuare, con l’ausilio degli esperti e con un confronto con le organizzazioni sindacali, un percorso che, lo ripeto, difenda le prerogative e i diritti di quelli che sono diventati nostri dipendenti a tutti gli effetti. Al momento, posso solo dire che la stragrande maggioranza dei lavoratori stabilizzati svolge importanti e qualificate funzione al servizio della Regione Calabria e rappresentano dunque un patrimonio che intendiamo, nelle forme consentite dalle legge, salvaguardare”.
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Il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta.
La Federazione della Sinistra in piazza a sostegno della lotta al precariato
Sabato 9 aprile, in diverse piazze di Italia, e non solo, si ritroveranno milioni di giovani, ricercatori, commessi, stagisti, addetti ai call center. Tante le diversità tra loro ma grande ed unico problema a renderli vittime di una grave piaga sociale: la precarietà. La manifestazione nazionale a dislocazione territoriale, vedrà protagoniste le grandi metropoli al pari delle piccole cittadine, ed anche Catanzaro, tante piazze quindi, eguagliate dalla forte richiesta da parte dei giovani di opportunità, di diritti. Superato l’abbaglio della salvataggio individuale, è arrivato il tempo, finalmente, per un’azione comune, condivisa dalle varie realtà, che raggruppi tutta una popolazione, fatta di giovani e meno giovani, che della precarietà sono vittime dirette o indirette. Lo slogan scelto per la manifestazione è particolarmente esplicita: “il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta!”. I precari sembra non vogliano più aspettare, per questo occuperanno le piazze chiedendo maggiore attenzione per i propri problemi, che d’altronde, altro non sono se non i problemi di tutta una nazione. La Federazione della Sinistra provinciale di Catanzaro aderirà alla giornata di mobilitazione “Il nostro tempo è adesso”; partecipando fattivamente alla manifestazione prevista per il prossimo 9 Aprile a Piazza Prefettura dalle ore 17.30. Aderiremo e parteciperemo perché convinti che la precarietà sia il male più grave che attanaglia le giovani generazioni e non solo. Sostenendo una iniziativa che vuol dar voce a tutti coloro che sono stanchi dell’incertezza incessante, del desiderio in un futuro che a tratti sparisce all’orizzonte. La precarietà, un male duro, che oramai da cifra statistica nei rapporti sul mondo del lavoro è diventata parte dell’esistenza di ciascuna persona, dalla formazione al lavoro, alle relazioni, anche sentimentali. Gli anni del berlusconismo becero hanno contribuito alla creazione di una piaga sociale di immani proporzioni, con riforme che nel corso degli anni hanno massacrato scuola e università, ridotte a luoghi di asservimento al sistema e al mercato, e non più sorgenti di equilibrio ed emancipazione. Passando poi alla sfilza di decreti e varie leggine “ammazza-lavoro” che dal 2003 hanno stravolto il senso dei contratti di lavoro e del lavoro stesso, a partire dalla cosiddetta Legge 30. Le varie anime di sinistra, dai partiti ai movimenti, da anni richiedono con forza l’abrogazione di questa legge, capofila delle normative che hanno reso il lavoro precario la regola, e non l’eccezione. Saremo dunque in Piazza Prefettura per ribadire questa nostra forte posizione di contrasto alle leggi che hanno desertificato la stabilità lavorativa, portando la nostra testimonianza finalizzata ad esportare quei modelli, quelle coraggiose esperienze di dignità di Pomigliano e Mirafiori, puntando a renderle patrimonio collettivo della nostra società. Riteniamo necessaria una netta e chiara inversione di tendenza rispetto alla distruzione che si opera ai danni del Contratto Nazionale di Lavoro, pretendiamo regole contrattuali certe, efficaci e universali, portatrici di un superamento di diseguaglianze normative e salariali. Vogliamo distruggere l’idea del lavoro come elemento di ricatto, come simbolo di una guerra tra poveri, e ricostruire una cultura del lavoro come strumento di riscatto e di esercizio di diritti, che non leda mai la dignità di nessun lavoratore e di nessuna lavoratrice. Il 9 aprile auspichiamo sia una giornata di discussione, proposte, e ricompattamento generazionale, ritenendo essenziale, inoltre, rivendicare forme di reddito, diretto e indiretto, a fronte dell’annientamento del welfare nel quale versa il nostro paese. Oggi, di fronte alla guerra, è ancora più urgente, per esempio, chiedere di tagliare le spese militari e destinarle al welfare, anziché incrementare un odioso conflitto tra generazioni.
Per tutto questo la Federazione di Sinistra di Catanzaro sarà in piazza il 9 aprile.
TOMMASO CHIODO
Federazione della Sinistra
CATANZARO
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LETTERA APERTA AL GOVERNATORE DELLA REGIONE CALABRIA PRESIDENTE PEPPE SCOPELLITI SULLA GESTIONE COMMISSARIALE DELL’ARPACAL.
A seguito delle notizie apparse nella giornata di ieri sulle pagine di alcune testate giornalistiche calabresi con cui stigmatizzano “pseudo inefficienze da parte dell’attuale direzione dell’ARPACal, nella fattispecie del Commissario dell’Agenzia dott.ssa Sabrina Santagati” forse perchè, finalmente soffia un vento di cambiamento e di rinormalizzazione dei diritti dei lavoratori, la UGL nella persona del prof. Pietro Vitelli, già componente il Comitato Regionale d’Indirizzo dopo ripetuti incontri con i dipendenti dell’agenzia indicata in oggetto, interessato unicamente a salvaguardare gli interessi dell’Ente, ritiene necessario e doveroso portare alla Sua attenzione e di tutta l’opinione pubblica calabrese quanto segue.
Nonostante siano trascorsi circa sette mesi dall’insediamento dell’attuale Commissario Straordinario, buoni passi sono stati fatti per riconsegnare l’Arpacal agli interessi dell’ambiente e dei cittadini e, per questa ragione sembra palese il tentativo di delegittimazione posto in atto da chi, se ne deduce per nostalgia, vuole ritornare al passato.
Ciò nondimeno, se la ragione di tanta acredine è salvaguardare a qualunque costo i privilegi ed il potere, che qualcuno purtroppo ancora conserva, allora non può parlarsi di nostalgia ma, piuttosto, di un disperato sostegno a chi deve difendere un interesse particolare.
A chi oggi si rivolge ai lavoratori, ai cittadini e alla politica regionale per il tramite dei giornali, vogliamo ricordare che questa Organizzazione, in ogni stagione, sia con la destra che con la sinistra al governo, con coerenza e coraggio, ha sempre denunciato i veri ed i gravi motivi che hanno condizionato l’operato e l’organizzazione dell’Agenzia, sebbene, trovandosi in minoranza è stata sempre tacciata d’irresponsabilità.
Dov’è oggi la responsabilità? Irresponsabile e maldestro è chi vuole frenare e condizionare il nuovo corso dell’Ente dando sfogo ad argomenti strumentali per nascondere i danni lasciati in eredità dai precedenti manager.
Certo è curioso che non si parli di concorsi fatti, sia quelli per interni che quelli per esterni, di assunzioni a pioggia realizzate grazie ad Agenzie di lavoro somministrate che per anni vi hanno lautamente guadagnato, di fior di quattrini dati a pochi intimi attraverso il sistema clientelare delle posizioni organizzative, i trasferimenti di mobilità anomali e fuori ogni regola contrattuale per non parlare delle nomine a Direttori di Centri funzionali e Centri di eccellenza e di Dirigente di Settore, di bandi per attività che potevano farsi in economia.
Potremmo continuare all’infinito ma ci fermiamo per dire ad alta voce ….. “come mai eravamo gli unici a gridare allo scandalo?”.
Egregio Presidente, vogliamo dare ancora fiducia all’attuale Commissario per l’impegno che sta dimostrando, sebbene, chiediamo, nell’interesse vero di tutti, che si faccia chiarezza, anche attraverso le competenti autorità, Procura e Corte dei Conti, per smascherare le responsabilità di questi anni.
Con la certezza di incontrarLa per meglio approfondire quanto sopra riassunto, si inviano i più sinceri saluti.
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