E’ quanto chiede il sindaco Rosario Olivo al ministro dell’istruzione Gelmini in una lettera inviata al responsabile del dicastero di viale Trastevere (e per conoscenza all’Ufficio scolastico della Calabria.
Ecco il testo.
“L’Amministrazione comunale di Catanzaro, alla luce delle numerose e pressanti segnalazioni ricevute, inerenti una drastica diminuzione degli insegnanti di sostegno in favore degli alunni affetti da gravi disabilità, ritiene doveroso sollecitare gli Enti in indirizzo al fine di porre in essere ogni attività tesa a garantire e tutelare i diritti dei minori e delle loro famiglie.
L’Amministrazione comunale giudica immorale la diminuzione degli insegnanti di sostegno in favore della popolazione studentesca con disabilità, atteso che ciò comporta una negazione di principi e valori di solidarietà che hanno ispirato la nostra Carta costituzionale.
Il diritto allo studio ed all’integrazione sono inviolabili e, come tali, non suscettibili di essere compressi ovvero degradati.
Del resto riteniamo non sia giuridicamente oltre che eticamente accettabile, ipotizzare il risparmio sulle spalle delle famiglie e dei ragazzi disabili.
La mancata assegnazione di un insegnante di sostegno, configura una evidente quanto gravissima lesione dei diritti dei minori disabili, di essere adeguatamente assistiti ed istruiti dalle strutture scolastiche; diritti che sono tutelati dal combinato disposto degli artt. 2, 3, 2° comma, 34 e 38 della Costituzione, art.1 lett. A, B lett. D), art. 12 della Legge nr.104/92, oltre che dagli artt. 15 e 17 della Carta Sociale Europea.
Poiché il grado di civiltà di una comunità è commisurato all’attenzione per i soggetti più deboli, questa Amministrazione ritiene suo precipuo dovere sostenere, sotto ogni aspetto, le famiglie con soggetti disabili affinché possano ottenere il riconoscimento di tutti i propri diritti.
A tal uopo si chiede una forte inversione di rotta nei confronti della popolazione scolastica con disabilità, garantendo la possibilità di integrarsi nonché il diritto allo studio, gravemente compromessi per effetto dei tagli operati nel settore.
