Sono 83 i Comuni chiamati alle urne in Calabria per il prossimo 11 giugno e tra questi spicca il capoluogo di regione, Catanzaro.
Le elezioni amministrative rappresentano, dunque, un discreto banco di prova per le forze politiche, considerato anche che sono quattro i centri con popolazione superiore ai 15.000 abitanti coinvolti dove potrebbe essere necessario pure il turno di ballottaggio.
Si tratta di Acri (21.096 elettori) e Paola (15.104 elettori) nel Cosentino; Gioia Tauro (16.183) e Palmi (16.841) nel Reggino. Urne aperte anche in altri Comuni con più di 10.000 abitanti come Amantea, Bisignano, Bagnara Calabra e Villa San Giovanni.
Il Comune al voto con il minore numero di elettori è quello di Carpanzano con 298 aventi diritto. A Catanzaro sono quattro i candidati a sindaco già pronti a cimentarsi a pochi giorni dalla presentazione delle liste, fissata per il 12 e 13 maggio.
Si tratta di Vincenzo Ciconte, centrosinistra; Sergio Abramo, sindaco uscente del centrodestra; Nicola Fiorita, lista civica “Cambiavento”; Bianca Laura Granato, per il Movimento 5 Stelle. Quello di Catanzaro è considerato anche un banco di prova per il Pd e per la Giunta regionale del governatore Mario Oliverio per misurare le forze in vista delle elezioni politiche e selezionare i candidati.
La messa a punto degli schieramenti nel capoluogo regionale ha fatto registrare diversi colpi di scena, a partire dalla candidatura annunciata e poi ritirata di Antonio De Marco, che avrebbe dovuto guidare una coalizione di centro.
La coalizione si è sgetolata e i partiti che ne facevano parte hanno assunto posizioni diverse. E’ il caso di Alleanza Popolare, il partito che fa capo ad Angelino Alfano, prima disponibile alla candidatura di De Marco, poi in trattativa con Ciconte e il centrosinistra ed infine posizionatosi con Abramo e il centrodestra. Complesso anche il percorso dell’Udc che, dopo vari tentennamenti, ha scelto di schierarsi con il candidato del centrosinistra.
Per Sergio Abramo si prospetta la quarta candidatura alla carica di sindaco. Dopo i primi dieci anni alla guida del Comune, ed una pausa di pochi anni, l’imprenditore di Forza Italia ha deciso di tornare in lizza, conquistando le ultime elezioni e decidendo di ricandidarsi ancora una volta.
Ciconte proviene, invece, dalle fila del Pd, partito con il quale è stato eletto consigliere regionale alle ultime elezioni. Dopo un inizio legislatura come assessore della Giunta regionale, Ciconte è rimasto fuori dall’Esecutivo di cui era anche vice presidente, dopo il rimpasto deciso per l’inchiesta sui rimborsi dei consiglieri regionali nella precedente legislatura.
A sostenere Fiorita, docente universitario, ci sono una serie di liste civiche e di movimenti.
Molte le liste annunciate a sostegno dei candidati alla carica di sindaco Catanzaro: poco meno di trenta, infatti, al momento, quelle liste ipotizzate, molte delle quali civiche e non tutte riconducibili ai partiti ufficiali.