Resta sospeso in attesa di una pronuncia della Cassazione il processo a carico delle cinque persone coinvolte nell’inchiesta relativa ad una presunta compravendita di voti che, secondo l’ipotesi d’accusa, si sarebbe verificata in occasione delle elezioni comunali di Catanzaro del 6 e 7 maggio 2012.
Il giudice Tiziana Macrì ha accolto l’istanza di sospendere il giudizio in attesa della decisione della Suprema Corte già chiamata a stabilire la competenza su un secondo procedimento nato sempre dalle indagini sulle amministrative del 2012.
Il 15 marzo scorso, infatti, il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Salerno ha sospeso l’udienza preliminare ed ha inviato gli atti alla Corte di Cassazione per quanto riguarda il procedimento penale sulle firme false relative alla presentazione della lista “Per Catanzaro” in occasione delle ultime elezioni comunali del capoluogo calabrese. Il procedimento era stato trasferito su decisione del Gup di Catanzaro che aveva accolto l’eccezione di incompetenza, avanzata dai difensori degli indagati, per territorio e per funzione del giudice sul presupposto che devono considerarsi persone offese tutti gli elettori del comune di Catanzaro e di conseguenza anche i magistrati.
In attesa di conoscere la decisione della Cassazione, il giudice Macrì ha aggiornato l’udienza al prossimo 9 giugno. L’avvocato Antonio Lomonaco ha sottolineato che “non è nostro interesse difendersi dal processo giungendo a una comoda estinzione del reato per intervenuta prescrizione perché confidiamo in una pronuncia favorevole nel merito, attesa l’inconsistenza delle accuse mosse al consigliere Leone.
Il punto – ha aggiunto il legale – è che occorre stabilire con assoluta certezza quale sia l’autorità giudiziaria competente per questo genere di reati al fine di evitare la celebrazione di processi potenzialmente nulli”. Ai cinque imputati è contestata la violazione in concorso di tre articoli della legge elettorale, la falsificazione e alterazione delle schede.
Secondo l’accusa, ci sarebbe stato un “nucleo” di persone che avrebbe organizzato nel dettaglio la compravendita dei voti in favore di Francesco Leone, candidato alla carica di consigliere comunale nella lista “Per Catanzaro”.