Giuseppe Commodari, esponente di primo piano della sinistra catanzarese, dovrà rispondere dell’accusa di truffa e falsità ideologica. Le assenze dal suo posto di lavoro, il dipartimento regionale della Salute, giustificate con gli appuntamenti della sua carica elettiva, sono finite sotto la lente della Procura di Catanzaro. Secondo il pm Domenico Guarascio tra il 2009 e il 2013 Commodari avrebbe usufruito di 118 permessi retribuiti per partecipare ad attività politiche, ma in molti casi non ne avrebbe avuto diritto.
Secondo l’accusa, infatti, molte di quelle sedute consiliari non sarebbero realmente avvenute. A fornire le pezze giustificative sarebbero stati, sempre secondo la pubblica accusa, la sorella Gerarda Graziella Commodari responsabile dell’ufficio di segreteria del Comune di Sant’Andrea Apostolo e il sindaco Maurizio Lijoi, anche loro indagati. Il pm Guarascio ha inviato al gip una richiesta di interdizione dai pubblici uffici che verrà discussa il prossimo 14 febbraio.
Red