Intellettuali, Operatori del mondo della cultura, Presidenti di Associazioni cittadine, facendo propria un’idea maturata in seno al Gruppo Storico Mirabilia di Catanzaro, si sono incontrati in città con l’intenzione di promuovere la candidatura del Capoluogo di Regione a Capitale Europea della Cultura per l’anno 2019. Potrebbe sembrare prematuro, nel 2010, affrontare un’operazione di promozione che troverà il suo epilogo solo tra nove anni, ma è vero che molte città italiane, neanche tra le più rilevanti dal punto di vista demografico e delle tradizioni culturali (Brindisi, Matera, L’Aquila, ecc.) si sono già attivate per creare una sensibilizzazione dell’opinione pubblica a riguardo dell’evento. D’altra parte, la normativa europea che regola tale manifestazione prevede che la scelta venga effettuata almeno quattro anni prima sulla scorta di candidature proposte dagli Stati membri in tempi precedenti.
Il dibattito tra gli intervenuti ha evidenziato che anche Catanzaro avrebbe i titoli per proporsi come protagonista del grande evento culturale, potendo vantare una storia plurimillenaria ed un territorio che, secondo gli storici classici e gli studiosi, diede il nome all’intera penisola italiana, traendo origine dalla mitica figura del Re Italo, il cui regno si estendeva proprio sull’istmo di Catanzaro, e che fu popolato e visitato fin dalla preistoria dalle cento culture del Mediterraneo (Greci e Romani a Scolacium, poi Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Spagnoli, Francesi). Una capacità di sintesi tra culture che la città ha espresso in maniera molto originale creando nel suo passato, a partire dal Medioevo, istituti amministrativi democratici che includevano e valorizzavano le classi meno abbienti (ad es. le Corporazioni dei lavoratori della seta) e gli stranieri, come gli Ebrei, trattati come comunità di pari dignità rispetto ai cittadini. Ed ancora, come dimenticare le Scuole ed Accademie che, quantomeno dal ‘700 al primo ‘900, hanno illuminato la cultura calabrese attraendo migliaia di studenti, alcuni dei quali sarebbero divenuti scrittori e filosofi di fama nazionale? E non vanno nemmeno sottovalutate le testimonianze architettoniche di una dignità borghese e di un modo di valorizzare la dinamica urbana che rimangono ancora oggi a dimostrazione di come le periferie possano promuovere la propria immagine nei secoli, sintetizzando elementi culturali dell’Oriente, del Bacino del Mediterraneo e dell’Occidente.
Ecco perché gli intervenuti alla riunione del 5 Gennaio auspicano vivamente che gli Amministratori della Città, della Provincia e della Regione vogliano sostenere la proposta e lavorare attivamente assieme al Comitato Promotore ed a quanti, via via, aderiranno all’ambizioso progetto.
Un secondo incontro per coinvolgere ulteriori forze sociali e culturali è programmato entro la fine del corrente mese.
Le firme che seguono sono state apposte dai sottoscrittori sia a nome proprio che per conto delle rispettive Associazioni culturali di appartenenza:
Mario Mauro, Aldo Ventrici, Corrado Iannino, Giuseppe Matarese, Don Franco Cittadino, Roberto Rizza, Eugenio Riccio, Rosario Fittante, Franco Statini, Andrea Cantelmi, Claudio Pileggi.