San Pietro Apostolo, 24/08/2012. Siamo nel 2012 ma nel comprensorio della Comunità dei Monti Tiriolo/Reventino e paesi limitrofi a volte sembra essere tornati indietro di molti decenni. Infatti non sono necessari temporali, alluvioni, frane, e quanto altro di negativo può essere provocato dalle intemperie invernali; ma basta un incendio per isolare completamente numerosi paesi e decine di migliaia di poveri cittadini.E’ quello che è successo nel primo pomeriggio del 24/08/2012 nei pressi della ex Strada Statale 19 di età Borbonica e un tempo gloriosa ma ormai obsoleta e assolutamente pericolosa in ogni stagione, nei pressi di Tiriolo e precisamente alle pendici del famoso omonimo Monte; dove (probabilmente a causa di qualche anonimo piromane che di questi periodi ha molto da fare) si è propagato un vasto incendio che ha mandato in fumo molti metri quadrati di alberi e vegetazione nei pressi dell’ arteria stradale, ora provinciale (che è l’unica strada percorribile per raggiungere Catanzaro e Lamezia Terme per i paesi dell’ entroterra Catanzarese), che è rimasta chiusa per molte ore ( sabato 25 sera risulta ancora chiusa) per motivi di sicurezza oltre che per la caduta di massi e piccole frane.Fin qui niente di particolare,sembrerebbe un semplice incendio. E invece no, perché come il COMITATO LA STRADA CHE NON C’E’ denuncia da molto tempo, questo episodio non è altro che la conferma e la prova concreta che essendo la ex SS 19 l’unica strada esistente nella zona, essendo pericolosa e obsoleta, è assolutamente necessaria e prioritaria la costruzione di una moderna strada di collegamento tra i paesi dell’ entroterra e la SS 280 dei Due Mari, come tra l’ altro anche la Provincia di Catanzaro ha progettato negli anni ottanta ed è oggi in costruzione ( dopo 40 anni circa ancora non è stato aperto nemmeno un cm), dando assoluta priorità al tratto che va da Tiriolo (che eviti il passaggio dal centro abitato di Tiriolo che è esasperante in ogni periodo dell’ anno…..figuriamoci in casi di emergenza….) alla SS 280 dei Due Mari, che non ha alternative (in questo tratto esiste solo un progetto embrionale).Pertanto ieri, dal pomeriggio (e oggi, essendo la strada ancora chiusa ) sono rimasti isolati tutti i paesi da Tiriolo in su tra i quali San Pietro Apostolo, Cicala, Carlopoli, Serrastretta, Decollatura, Soveria Mannelli, Panettieri, Bianchi ecc. e numerosi sono stati i disagi in quanto non si è potuto raggiungere Catanzaro, Lamezia e/o le zone costiere. L’ incendio, infatti, oltre a causare gravi danni ad un bellissimo paesaggio naturalistico, mandando in fumo ettari di vegetazione bellissima, ha fatto si che vengano a mancare persino i diritti essenziali dei cittadini del comprensorio, come quello, in caso di necessità, o di problemi di salute, di raggiungere facilmente i Nosocomi delle città principali (dopo che sono stati quasi smantellati gli ospedali di montagna come quello di Soveria Mannelli). Si pensi ad un dializzato che debba raggiungere l’ ospedale di Catanzaro: ha dovuto fare un giro impensabile di stradine malandate e molto impervie oltre che interminabili.In questo periodo di ferie inoltre numerosi emigrati rientrano in questi meravigliosi paesi dell’ entroterra e ieri non hanno potuto raggiungere le stazioni e l’ aereoporto di Lamezia per poter partire perdendo il biglietto e in altri casi chi era in arrivo è rimasto bloccato a Lamezia.Se tutto ciò non bastasse segnaliamo che per completare lo stato di isolamento sono andati anche in tilt i telefoni fissi, l’ adsl e anche alcune reti mobili dati e voce (servizi poi prontamente ripristinati all’ alba del 25 agosto grazie all’ intervento tempestivo di molti tecnici delle aziende telefoniche).Anche questo episodio, quindi, mette ancora di più in evidenza la problematica della viabilità che affligge da decenni questa zona dell’entroterra Catanzarese e si spera che gli enti preposti si diano da fare per poter completare i lavori e per poter aprire una nuova e moderna arteria stradale (le uniche che servono la zona sono di età Borbonica) che colleghi il comprensorio con il mondo moderno; lavori iniziati ma che, come segnala il “comitato La strada che non c’è” vanno a rilento e sono lontani dal tratto Tiriolo/ Marcellinara che è quello più pericoloso e impervio e nello stesso tempo quello più importante in quanto fa da imbuto per l’intero hinterland (tratto già pieno di divieti e scarsamente percorribile anche in condizioni normali).Per concludere segnaliamo che, nonostante l’incendio sia stato spento nella notte tra il 24 e il 25 agosto grazie all’ intervento dei vigili del fuoco, della Forestale e dei volontari della protezione civile “diavoli rossi” di Tiriolo e “i rapaci “ di San Pietro Apostolo sempre tutti molto efficienti, nonostante non ci siano più frane, e i servizi telefonici siano stati riattivati, al momento (sera di sabato 25 agosto) la strada è ancora chiusa da San Pietro Apostolo a Tiriolo, e si dice che possa rimanere chiusa per altri due giorni (visto che domani è domenica). A questo punto, come diceva un famoso conduttore televisivo, la domanda nasce spontanea: è un eccesso di prevenzione e di mantenimento di standard elevati di sicurezza? O è un totale menefreghismo da parte dei tecnici e degli addetti ai lavori (magari in parte ancora in ferie, visto il periodo) responsabili di questo settore, che magari non vogliono prendersi la responsabilità di fare aprire una strada già di per se disastrata anche in condizioni normali? E poi, se fosse successo un solo caso come questo di ieri (ne succedono continuamente lungo questa strada da anni e in ogni periodo dell’ anno) a Soverato, Lamezia Terme o Catanzaro o in altri centri meno dimenticati, ci sarebbe stata questa lentezza, consueta da queste parti, per risolvere i problemi di questo genere? O è un territorio abbandonato da tutti questi nostri Politici?A voi le risposte.
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