È di oltre 90 milioni di euro il valore complessivo del patrimonio riconducibile a capi e affiliati del clan Pesce di Rosarno, confiscato in queste ore dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Reggio Calabria, insieme al Ros e al comando provinciale di Reggio Calabria dell’Arma dei carabinieri, che dalle prime ore dell’alba stanno mettendo i sigilli a beni immobili, beni mobili registrati, attività commerciali e disponibilità finanziarie.
In particolare, sono stati sottoposti a confisca: 14 attività economiche; 2 società di calcio dilettantistico.
Oltre alle due compagini di calcio, sono stati confiscati imprese e società, comprensive del loro patrimonio aziendale, per un totale di 14 attività economiche, operanti, in regime di monopolio mafioso, nel settore dei trasporti, agrumicolo, della vendita di carburanti e lubrificanti e dell’abbigliamento. Il provvedimento comprende, inoltre, vasti appezzamenti di terreno agricolo, coltivati ad agrumeto e kiwi, per un’estensione di oltre 300 mila metri quadri; 19 beni immobili, tra i quali, sono ricomprese due ville di pregio, di cui una sita al centro della città di Rosarno ed una sul promontorio di Capo Vaticano, nonché un vasto complesso sportivo; numerosi veicoli, ad uso privato e commerciale, alcuni dei quali sono stati già assegnati alle forze di polizia per il loro utilizzo negli specifici servizi di contrasto al fenomeno mafioso e plurimi rapporti finanziari bancari, postali ed assicurativi. Nello stesso contesto 11 persone, considerate al vertice dell’organizzazione, sono state sottoposte al provvedimento della sorveglianza speciale, con obbligo di dimora nel comune di residenza.
Red