Scopelliti parla ancora da sindaco di Reggio o ha preso coscienza d’essere il governatore della Calabria? Assai deludente, e con la solita visione di parte, è parso il suo messaggio di saluto in occasione del quarantesimo anniversario del Consiglio Regionale. Abbiamo atteso volutamente qualche giorno prima di esprimere un giudizio, concedendoci lettura e rilettura dei contenuti offerti dal neo governatore lo scorso 13 luglio, nella vana speranza di intercettare, anche solo in piccola parte, un qualche riferimento al capoluogo. Niente. Zero. Si fa menzione di Reggio, ma si ignora volutamente e scientificamente Catanzaro. Anzi, tra le righe del messaggio, scoviamo addirittura riferimenti sprezzanti rispetto al capoluogo. Per esempio nel passaggio in cui Scopelliti ricorda l’inaugurazione nella città di Reggio di Palazzo Campanella definendo quella tappa come “fondamentale per ricucire storiche ferite e riconciliare un popolo che attende il riscatto dovuto”: in tale frase Scopelliti tradisce apertamente ciò in cui ha sempre creduto, che noi gli abbiamo sempre contestato, che in campagna elettorale ha sempre tentato di nascondere, ma che ora viene alla luce in modo palese e vergognoso. Scopelliti parla ancora da sindaco di Reggio e ritiene “normale” aver insediato quarant’anni fa il Consiglio Regionale in riva allo Stretto, laddove tale insediamento è invece da ritenersi assolutamente anomalo. Scopelliti parla addirittura di “riscatto dovuto”, ciò significando che qualcuno abbia subito un torto in ragione del quale bisognava porre rimedio. C’è da dire in effetti che un torto vi fu in quegli anni ’70: aver menomato Catanzaro, il capoluogo storico della nostra regione, rapinandola di una istituzione importante qual è appunto il Consiglio. Ciò che si rappresenta come una aberrazione istituzionale, ovvero l’inutile dualismo e sdoppiamento di ruoli e funzioni tra Catanzaro e Reggio, Scopelliti – nel suo messaggio sul quarantennale – lo interpreta come una “politica che ha assunto una veste più identificativa, avviandosi verso un cammino di maggiore normalità”. Ma quale sarebbe questa normalità non ci è dato sapere!
Come se non bastasse, nei giorni successivi alla ricorrenza del 13 luglio, Scopelliti ha rincarato la dose parlando di “risarcimento per Reggio” ottenuto grazie all’acquisto di status di città metropolitana. Anche qui ci viene un dubbio: perché Scopelliti parla di “risarcimento”? Questa sua dichiarazione lascia intendere che Reggio meritasse un risarcimento. E per cosa? Forse Scopelliti voleva significare che Reggio avrebbe dovuto essere il capoluogo della Calabria in luogo di Catanzaro? Che lo dicesse apertamente e senza giri di parole. Che spiegasse a tutti i calabresi, ed ai catanzaresi in particolare, che le sue dichiarazioni d’amore per Catanzaro durante la campagna elettorale erano solo slogan di convenienza. E smettiamola pure con la retorica dei moti: furono un atto eversivo e violento le cui conseguenze tristi hanno purtroppo prodotto anche dei morti che ancora oggi piangiamo con immenso dolore.
Se davvero vogliamo avviare la regione verso la “normalità” di cui tutti si riempiono la bocca, se davvero vogliamo superare le divisioni e gli steccati, se davvero vogliamo proiettarci verso una dimensione europea abbandonando ogni provincialismo e ogni rigurgito campanilistico, allora si approvi una legge ad hoc per restituire alla Calabria un capoluogo forte e compiutamente realizzato, accentrando a Catanzaro Giunta e Consiglio e riconoscendo le vocazioni specifiche di tutti gli altri territori.
Movimento Civico “Catanzaronelcuore” – Il Direttivo