COMUNICATO STAMPA DEL 28 marzo
La gaffe di Italo Bocchino. Chieda scusa a Catanzaro ed ai catanzaresi
Sono da censurare con sdegnato fastidio le recenti irresponsabili e scriteriate dichiarazioni dell’onorevole Italo Bocchino il quale, motivando la sua sponsorizzazione per Reggio città metropolitana, ha affermato che tale “riconoscimento compensa quanto è stato storicamente tolto ai reggini e che si restituisce a Reggio ciò che è stato tolto col capoluogo”.
Incredibile! L’ignoranza può essere persino tollerata, ma non quando si accompagni all’imprudenza e quando provenga da un esponente di primo piano della politica nazionale.
Italo Bocchino ha sbagliato clamorosamente e giacché la sua figuraccia non può essere circoscritta solo alla sua personale reputazione – che ne esce drasticamente impoverita – ma fomenta campanili e odiose rivalità nel territorio dove noi viviamo quotidianamente, allora niente di quello che afferma il giovane onorevole napoletano è giustificabile. E più lo leggiamo, tanto più difficile è trovare qualcosa che possa redimerlo, specie quando ci rimbombano nella mente le sue frasi in cui insiste nel dire che il recente riconoscimento a Reggio compensa “la rabbia di un popolo e le mancate promesse che sono seguite a quei fatti, dopo quel fatidico 1970”.
Ma il Bocchino nazionale sa di cosa parla? O fa il portavoce del rampante e fazioso sindaco Scopelliti? Quando ricorda il fatidico 1970, quando parla di mancate promesse, quando invoca compensazioni, è perfettamente in grado di intendere e di volere o – come a noi sembra – ripete come uno stonato parrocchetto le falsità che qualcuno gli ha dato da bere.
Forse Italo Bocchino non conosce la storia. A Reggio non è stato tolto nulla col capoluogo per la semplice ragione che Reggio non ha mai esercitato questo ruolo in Calabria. Ubicare la capitale calabrese a Catanzaro al momento dell’istituzione degli enti regionali è stata la legittima ufficializzazione di uno status che Catanzaro riveste da un millennio nel contesto regionale. Di cosa parla allora Bocchino? Cosa gli hanno raccontato?
Ma forse ad Italo Bocchino ignora colpevolmente tante altre cose: per esempio che Catanzaro è l’unico capoluogo del Paese ad essere tuttora – e Bocchino ne è un esempio – umiliato e ostacolato nell’esercizio delle sue prerogative istituzionali. Vige in Calabria un’anomalia grave e dispendiosa e di questa Bocchino dovrebbe preoccuparsi: cosa ci fa ancora il Consiglio Regionale nella periferica e decentrata città dello Stretto? Vogliamo parlarne? Non sarebbe il caso, finalmente, di restituire al capoluogo di regione la pienezza del suo status?
E quando Bocchino parla di “compensazioni”, è sicuro di chi dovrebbe essere il legittimo destinatario delle medesime? Forse l’onorevole napoletano ignora che in riva allo Stretto sono affluiti e tuttora affluiscono centinaia di milioni di euro in virtù di un Decreto Reggio di cui gli italiani non comprendono le ragioni. E sa il caro Bocchino dove sono andati a finire molti di quei fondi? Quando poi il giovane deputato partenopeo dice che la benevolenza per Reggio “è un atto dovuto”, allora si scivola negli abissi dell’incomprensibile e del patetico.
Le sue affermazioni sono grave perché innaffiano, nel nostro difficile territorio, rivalità di cui vorremmo invece disfarci per sempre. Le sue affermazioni sono assai imprudenti per essere dichiarate da un politico di primo piano, mentre riusciamo persino a riderci sopra se provengono da ambienti fanatici, faziosi e incolti.
Siamo sicuri che il PDL catanzarese, Traversa per primo (fra l’altro probabile coordinatore regionale) regalerà un libro di storia calabrese a Bocchino pretendendo da questi una rettifica e invocando ciò che spetta a Catanzaro. Nel frattempo chieda scusa a Catanzaro ed ai catanzaresi, Italo Bocchino. Lo faccia. Anche se questo non può garantirgli una totale redenzione. Ma faccia almeno il gesto. Comprenda la perniciosa influenza che le sue gaffes possono determinare in Calabria. Comprenda di avere una responsabilità alta che non può piegarsi all’immondizia dei fanatismi e del falso storico. E l’immondizia, ancorché ben confezionata, è sempre immondizia.
Fabio Lagonia
Presidente Movimento Civico “CatanzaroNelCuore”