Dopo i drammatici fatti che hanno colpito l’Abruzzo ed il suo bellissimo capoluogo, la città dell’Aquila, bisogna ora domandarsi con profondo senso di responsabilità se il nostro territorio ed il nostro ambiente urbano siano adeguatamente monitorati e tenuti sotto osservazione. Pur senza ingenerare allarmismi occorre ricordarsi che Catanzaro, come l’intera Calabria, rientra malauguratamente in una zona classificata ad alto rischio sismico, e questo comporta un livello di pericolosità tale da obbligare le strutture e gli enti preposti ad agire fin da subito in modo solerte, professionale e severo rispetto alle problematiche della protezione civile.
In parole più semplici si avverte la necessità inderogabile e perentoria di mettere in campo, da oggi, tutto quanto possa concorrere alla individuazione precisa di specifici rischi presenti nella nostra città in modo da stilare una consequenziale e coerente lista di interventi da effettuare, e stabilire quindi le priorità su cui agire. Le immagini angosciose che abbiamo scolpite nella mente in seguito al terremoto in Abruzzo, dove gran parte degli edifici del centro storico dell’Aquila è crollato, ci portano immediatamente a ipotizzare quale potrebbe essere lo scenario in caso di evento sismico nel nostro territorio: non conosciamo infatti lo stato di salute delle nostre chiese, dei tanti palazzotti storici ubicati nel cuore antico di Catanzaro, alcuni dei quali risultano disabitati. E’ giunto il momento di fare un massivo restauro conservativo e antisismico concordando o obbligando i privati alla necessaria bonifica. Né conosciamo quando e se siano state fatte le opportune verifiche di stabilità ai vari uffici pubblici, alle scuole, alle strutture che ospitano un elevato numero di persone. Non pensiamo soltanto agli edifici ma anche alle infrastrutture viarie, assai importanti nel nostro territorio vista la l’orografia che interessa il capoluogo di regione: su tutte il colossale viadotto Morandi, su cui transitano quotidianamente decine di migliaia di persone, e sulla cui maestosa arcata sono rilevabili persino ad occhio nudo macchie di ruggine che ci preoccupano e reclamano una straordinaria manutenzione. Ma analoghe attenzioni devono essere rivolte pure al vecchio ponte di Siano ed a tutte quelle infrastrutture viarie per le quali la manutenzione deve andare al di là delle misure previste a motivo della situazione di pericolosità sismica nella quale esse insistono.
Riteniamo pertanto indifferibile procedere con un’azione mirata che – con la collaborazione degli ordini professionali dei geologi, degli architetti e degli ingegneri – tenda a fare il punto della situazione nella nostra città affinché l’ambiente urbano sia monitorato e sia oggetto di straordinarie attenzioni. D’altro canto la protezione civile, per la quale esistono pure competenze di livello locale, non deve dedicarsi soltanto all’organizzazione dei soccorsi e della ricostruzione, ma deve svolgere anche attività di previsione e prevenzione. A queste due ultime attività vorremmo che ci si concentrasse in modo speciale fin da subito e siamo certi che la sensibilità del primo cittadino non trascurerà la messa in campo di un servizio che gestisca la manutenzione preventiva, atta ad occuparsi efficacemente delle problematiche legate alla previsione ed alla prevenzione dei rischi che insistono nel centro storico e nell’intero territorio comunale, per limitare quanto più possibile i danni alla comunità, all’ambiente, alla città. E’ un appello che rivolgiamo, oltre al sindaco, al presidente della nostra provincia ed agli organismi deputati alla protezione civile ma anche a quanti, con le proprie sensibilità e competenze, sapranno doverosamente e giudiziosamente agire per prevenire eventuali disastri, siano essi su un piccolo palazzo, su una strada o sull’intera città.
Fabio Lagonia; Gregorio Buccolieri; Raffaele Fabiano
Movimento Civico “CatanzaroNelCuore
CNC: Verifiche di stabilità per il Ponte Morandi e non solo
Comunicato Stampa diramato dal Movimento Civico Catanzaro nel Cuore