Davanti alla bella e significativa giornata di ieri, 2 giugno, Festa della Repubblica, facciamo un sincero plauso al Prefetto della provincia di Catanzaro per aver pensato e mirabilmente organizzato l’evento nella nostra città. E il plauso che rivolgiamo al dottor Montanaro non riguarda esclusivamente la manifestazione in sé o il significato della stessa, ma và ben oltre se è vero che l’allestimento della Festa deve essere interpretato anche in termini squisitamente istituzionali: Catanzaro esprime il suo ruolo-guida nel contesto regionale ed il Prefetto ne ha impresso il marchio, senza indugio e senza equivoci.
A noi piace dare anche questa chiave di lettura alla manifestazione del 2 giugno, senza per questo voler minimamente oscurarne il significato principale o le varie articolazioni con cui essa si è offerta ai visitatori, dalla bella esposizione di mezzi agli stand dei vari corpi che rappresentano il presidio del territorio, dalla parata alla deposizione della corona di alloro ai caduti. Il capoluogo di regione deve riappropriarsi di tutte le prerogative insite nel suo ruolo istituzionale, dalle più strategiche a quelle apparentemente più banali. Aver voluto organizzare la Festa della Repubblica nella città capoluogo va in questa direzione ed evoca, finalmente, un piccolo ma significativo ritorno all’identità cittadina, all’identità istituzionale, all’identità politica e soprattutto all’identità culturale che la nostra città deve orgogliosamente rivalutare ed offrire a tutti i corregionali. Ci permettiamo di dire con entusiasmo che il Prefetto ha realizzato quello che tipicamente ci si aspetta da una classe dirigente sensibile e attenta che invece, qualche volta, si distrae.
Quest’anno l’anniversario della proclamazione della Repubblica è stata dunque, per Catanzaro, una significativa occasione per ospitare, tra le tante autorità civili, militari e religiose, i sindaci di altre località calabresi e tanta altra gente attratta da un evento di spessore “regionale”.
In altri termini ringraziamo il dottor Montanaro perché ha dato un concreto esempio di come si possano aprire le porte della nostra città ai corregionali, di come si possano creare occasioni di incontro, di dibattito, di accoglienza, nella “dimensione istituzionale” di Catanzaro. Di come si possa ribadire che Catanzaro è il capoluogo della nostra amata Calabria.
Non passi allora sotto tono l’aspetto che noi qui stiamo evidenziando: spostando il focus dalla celebrazione di una festa nazionale ad altri ambiti, la nostra città può riacquistare l’appeal che il fascino della sua storia e delle sue nobili tradizioni culturali le garantiscono. Se Catanzaro è il capoluogo di regione deve sapersi candidare per ospitare gli eventi di carattere regionale, dai congressi politici a quelli scientifici passando attraverso tanti e tanti altri settori della vita istituzionale e degli scambi sociali.
La politica ed i politici tutti facciano un gesto di umiltà e colgano l’occasione della Festa celebrata ieri a Catanzaro per riflettere su altre occasioni che essi dovranno fornire a questa città per rivalutarne l’immagine e rafforzarne il ruolo. Imprimendo il marchio di qualità.
A noi piace dare anche questa chiave di lettura alla manifestazione del 2 giugno, senza per questo voler minimamente oscurarne il significato principale o le varie articolazioni con cui essa si è offerta ai visitatori, dalla bella esposizione di mezzi agli stand dei vari corpi che rappresentano il presidio del territorio, dalla parata alla deposizione della corona di alloro ai caduti. Il capoluogo di regione deve riappropriarsi di tutte le prerogative insite nel suo ruolo istituzionale, dalle più strategiche a quelle apparentemente più banali. Aver voluto organizzare la Festa della Repubblica nella città capoluogo va in questa direzione ed evoca, finalmente, un piccolo ma significativo ritorno all’identità cittadina, all’identità istituzionale, all’identità politica e soprattutto all’identità culturale che la nostra città deve orgogliosamente rivalutare ed offrire a tutti i corregionali. Ci permettiamo di dire con entusiasmo che il Prefetto ha realizzato quello che tipicamente ci si aspetta da una classe dirigente sensibile e attenta che invece, qualche volta, si distrae.
Quest’anno l’anniversario della proclamazione della Repubblica è stata dunque, per Catanzaro, una significativa occasione per ospitare, tra le tante autorità civili, militari e religiose, i sindaci di altre località calabresi e tanta altra gente attratta da un evento di spessore “regionale”.
In altri termini ringraziamo il dottor Montanaro perché ha dato un concreto esempio di come si possano aprire le porte della nostra città ai corregionali, di come si possano creare occasioni di incontro, di dibattito, di accoglienza, nella “dimensione istituzionale” di Catanzaro. Di come si possa ribadire che Catanzaro è il capoluogo della nostra amata Calabria.
Non passi allora sotto tono l’aspetto che noi qui stiamo evidenziando: spostando il focus dalla celebrazione di una festa nazionale ad altri ambiti, la nostra città può riacquistare l’appeal che il fascino della sua storia e delle sue nobili tradizioni culturali le garantiscono. Se Catanzaro è il capoluogo di regione deve sapersi candidare per ospitare gli eventi di carattere regionale, dai congressi politici a quelli scientifici passando attraverso tanti e tanti altri settori della vita istituzionale e degli scambi sociali.
La politica ed i politici tutti facciano un gesto di umiltà e colgano l’occasione della Festa celebrata ieri a Catanzaro per riflettere su altre occasioni che essi dovranno fornire a questa città per rivalutarne l’immagine e rafforzarne il ruolo. Imprimendo il marchio di qualità.
Movimento Civico “CatanzaroNelCuore”