CNC: Peppe Scopelliti? Non va bene!

Mentre il senatore Antonio Gentile, vice coordinatore del PDL calabrese, conferma il sostegno a  Peppe Scopelliti quale candidato alla presidenza regionale, lasciando intendere che le voci sull’eventuale sostituzione di tale candidatura con un’altra (esattamente quella del berlusconiano Bernardo Misaggi) “non spostano di un millimetro” la sponsorizzazione del sindaco reggino da parte del PDL regionale, da più parti emergono considerazioni politiche affatto trascurabili. Si tratta di posizioni che non depongono a favore del sindaco metropolitano, e che provengono essenzialmente da ambienti interni al PDL stesso. Dunque un problema c’è e non ci convince nemmeno la scesa in campo del pur ottimo Alemanno per mettere la pezza a colori. Pertanto, non temendo per nulla di scivolare sul terreno dell’ingerenza e credendo fermamente nel diritto di giudicare sotto il profilo politico ogni candidato alla presidenza della nostra regione, riteniamo  inadeguata la figura di Scopelliti. Non vi è dubbio che siamo di fronte ad una persona volutamente sopravvalutata dall’apparato di partito, con la scesa in campo dei vari generali che ne hanno decantato le improbabili virtù e tessuto le lodi, procurandogli occasioni di visibilità continua, elargendogli generosamente opportunità di vantaggio, inventando allo scopo una città metropolitana che – agli occhi di tanti italiani – è apparsa come una forzatura, cucendogli addosso l’abito nuovo ed elegante del bravo amministratore, salvo scoprire che quell’abito in realtà non è di buona fattura e non è nemmeno nuovo. Tutt’altro. Rappresenta la vecchia politica. Un abito all’apparenza di marca che però la marca non ce l’ha. Se Gentile ritiene che il PDL calabrese non debba “spostare di un millimetro” la decisione su Scopelliti, avrà certamente le sue ragioni. Che però, a noi osservatori esterni, paiono delle pessime ragioni.
E’ una vicenda che ha guadagnato pure l’attenzione dei media nazionali i quali hanno sottolineato il dato imbarazzante per il quale il secondo sindaco più amato in Italia risulta essere il più indebitato. L’insolvenza di 12.871 bollette alla sola Enel, pari ad un debito dell’amministrazione comunale reggina di oltre 9 milioni di euro, che si sommerebbero ad ulteriori 14 milioni di decreti ingiuntivi e chissà a cos’altro ancora, è un fatto su cui ragionare. Leggiamo questi imbarazzanti dati pubblici  a cui non hanno fatto seguito le smentite. Qualcosa non torna. O vogliamo far finta di niente?
E che dire dell’acceso campanilismo del nostro Peppe? Forse cominciano ad essere in tanti ad accorgersene, ciò accrescendo il malcontento su una candidatura che oggettivamente è stata viziata fin dall’origine da un difetto di eccessivo municipalismo. E’ innegabile che  Scopelliti interpreti male il ruolo per il quale è, ad oggi, il candidato del PDL. Insediarsi a Palazzo Alemanni significa avere una visione regionale della politica. Scopelliti, al contrario, ha sempre dichiarato che la sua candidatura l’avrebbe accettata qualora ciò avesse portato un beneficio alla sua Reggio. Quindi, nella sua logica, Castrovillari, Locri, Catanzaro, Gioia Tauro, Lamezia Terme, Corigliano, Cosenza, Vibo Valentia, Rossano e via discorrendo, sono luoghi non degni di attenzione. Discorso a parte merita il capoluogo regionale, per il quale Scopelliti prova una sincera allergia e per il quale ha già dato abbondanti prove di volerne smantellare ruoli e funzioni (si pensi alla Direzione Regionale del Lavoro, delle Dogane, al Competence Center delle Poste, solo per citare fatti recenti). E poi uno che incoraggia a prendere a calci nel sedere l’avversario non ci sembra all’altezza del ruolo.
Movimento Civico “CatanzaroNelCuore”

Autore

Salvatore Ferragina

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