Lamezia Terme – «Non potete isolare Lamezia, amici di Catanzaro». Le parole pronunciate dal segretario nazionale del Pri Francesco Nucara lo scorso 6 dicembre, Giulio Elia non le ha proprio digerite. Tanto che il consigliere comunale, ad un anno esatto dall’adesione ai Repubblica, ha ritenuto necessario inviare o una lettera al suo segretario nazionale puntualizzando che «a Catanzaro si pensa e si opera a unire più che a dividere. La cultura politica prevalente in città – continua Elia – non guarda a Lamezia Terme come una realtà da depotenziare ma da sostenere per aiutarla a superare le criticità e le pulsazioni che l’attraversano e ne frenano l’ulteriore sviluppo». Elia fa un rapido excursus sulla storia del capoluogo, dalle ribellioni ai Saraceni alla resistenza all’assedio dei Francesi. «Da città fortezza dotata di torri, bastioni, porte civiche e racchiusa in una cinta muraria – ricorda Elia – Catanzaro si trasformò nel tempo in città aperta che guarda a tutta la Calabria e si pone al suo servizio. Nel 1970 fu nominata capoluogo della regione Calabria per ragioni geografiche e scelta politica, a conferma della sua importanza per tutto il territorio regionale. Da allora, ogni amministratore ha perseguito l’obiettivo di fare della città oltre che il centro geografico, anche il centro urbano, amministrativo e culturale della regione secondo le grandi e varie potenzialità disponibili». E sebbene queste potenzialità «non si siano ancora completamente dispiegate», secondo Elia «si intravede oggi una programmazione seria ed eseguibile, in grado di fare di Catanzaro una città accogliente e dal futuro aperto alla formazione di un’area vasta e integrata comprendente la città di Lamezia e altri comuni dalla costa jonica a quella tirrenica, includendo più di 200 mila abitanti, oltre ogni facile campanilismo, secondo un legame covalente “puro” dove ogni realtà comunale, dalla grande Lamezia alla piccola San Floro, metta in comune quanto di “buono” porta con sé e indichi a tutti quanto di “cattivo” porta in sè per liberarsene insieme. Comprendo – scrive ancora Elia a Nucara – che nei comizi si provocano rivalità e polemiche per far piacere agli elettori, sono consapevole che la politica non si fa col sentimento, ma amo troppo la mia città per restare indifferente alle tue dichiarazioni su Catanzaro. In molti – conclude Elia – mi riconoscono in politica digestione lenta e appetito implacabile; tuttavia, stavolta non riesco ad assimilare una posizione politica che vede Catanzaro subalterna a Lamezia e privata della sua storia».
(lameziaweb)
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