Con questo progetto, fortemente voluto dalla Dott.ssa Teresa Rizzo, Dirigente Scolastica dall’Istituto di Istruzione Superiore Vittorio Emanuele si è voluto promuovere non solo la specificità della scuola e i suoi forti legami con il territorio, ma soprattutto stimolare la curiosità e l’interesse verso quei prodotti che rappresentano il fiore all’occhiello della “Calabresità” fatta di coltivazioni, paesaggi naturali, storia e tradizioni.
Le attività proposte si inquadrano nel più ampio progetto della Civiltà contadina non intesa come una civiltà rurale e arcaica che ormai non esiste più, ma piuttosto come un mondo in continua evoluzione e sempre più attento alla qualità dei prodotti, alla salute del consumatore e alla salvaguardia dell’ambiente.
E’ un dato di fatto che le giovani generazioni hanno da tempo perso il piacere di gustare i cibi ed i prodotti della tradizione contadina locale a favore di un’alimentazione basata sul fast food per cui è importante fornire loro gli strumenti essenziali per un approccio consapevole verso alcuni prodotti d’eccellenza del territorio.
Da queste considerazioni è nata una stretta collaborazione tra l’Istituzione scolastica e la più importante Associazione di promozione della cultura del cibo, Slow Food, che a abbraccia la filosofia del buono pulito e giusto, dello stretto legame dei prodotti al territorio e del consumo solo dei prodotti stagionali. In collaborazione con la condotta di Catanzaro rappresenta da dal Fiduciario avv. Giuseppe Costabile, sono stati organizzati tre laboratori del gusto . I “Laboratori del gusto” sono esperienze olfattive e gustative, ma soprattutto percorsi guidati di assaggi per scoprire i gusti base, come e dove vengono avvertiti in bocca, quali sono le altre sensazioni (astringenza, piccantezza, ecc.). La finalità è quella di riattivare il gusto: una presa di coscienza delle modalità con le quali assaggiamo i cibi e dei pregiudizi che ci influenzano in modo inconscio; una scossa che serve a risvegliare la curiosità gustativa spesso assopita.
I corsi hanno riguardato tre tra le produzioni più rappresentative della nostra regione. Olio, Formaggi e Vino. Produzioni di punta ed in alcuni casi anche eccellenze apprezzate in tutto il mondo
Le lezioni di base sui processi produttivi fanno parte del patrimonio culturale acquisito nei corsi curriculari mentre le lezioni sulle tecniche di assaggio sono state tenute da docenti accreditati da Slow Food Nazionale per i Master of Food. In particolare il laboratorio del Formaggio è stato coordinato dalla Dott.ssa Virginia Aloi, tra l’altro responsabile regionale dei presìdi Slow Food, mentre per l’olio il laboratorio è stato coordinato dal Dott. Giuseppe Giordano, Capo Panel.
Le lezioni sugli assaggi del Vino sono state tenute dal Delegato provinciale dell’AIS – Associazione Italiana Sommelier, Dott. Giancarlo Rafele.
La presenza di tali personalità di spicco nel mondo dell’enogastronomia all’interno della scuola è il segnale che l’Istituzione scolastica si apre al territorio e lo fa coinvolgendo le più pregiate professionalità, senza gelosie ma con la consapevolezza che solo dalle collaborazioni ai più alti livelli si possano creare sinergie per la crescita degli studenti.
Obiettivi primari del progetto sono stati quelli di acquisire le modalità essenziali della degustazione dei cibi, favorire il collegamento tra settore agricolo e scuola attraverso la conoscenza dei produttori e delle tecniche di produzione, educare ai valori e alla cultura del mondo rurale, fornire informazioni sulle tecniche di produzione agricola, creare un interesse per la scoperta e la valorizzazione dell’ambiente rurale e contribuire alla valorizzazione dei prodotti tipici del territorio.
Il raggiungimento degli obiettivi prefissati non può prescindere da una forte sinergia tra il mondo delle aziende agricole e quello scolastico.
Difatti poter stabilire un percorso formativo congiunto anzitutto ha creato un maggior interesse negli allievi ed inoltre ha evitato una possibile ripetizione e/o omissione di argomenti di interesse scientifico-agricolo. Questo collegamento si è realizzato con la degustazione i prodotti provenienti da aziende agricole che in passato hanno già avuto modo di collaborare con la scuola e che attuano tecniche di coltivazione compatibili con l’ambiente, che rispettano la salubrità dei cibi e che hanno cura al benessere degli animali.
E’ un modo nuovo di fare didattica, ha dichiarato la Dirigente Dott.ssa Teresa Rizzo, che ha voluto ringraziare i tutor interni Proff. Alberto Carpino e Maria Giardinazzo, che ci ha consentito di valorizzare le potenzialità individuali e di verificare in progress il bagaglio di competenze dei nostri allievi.
Le metodologie didattiche utilizzate in questi corsi hanno superato vecchi schemi mentali stereotipati e favorito l’acquisizione di nuovi modelli comportamentali attraverso nuovi stili di comunicazione, attraverso lo sviluppo della capacità di relazionarsi e lavorare in gruppo per far comprendere l’importanza dello spirito collaborativo.
Enorme soddisfazione è stata espressa dai docenti per il feedback ricevuto dai corsisti che hanno dimostrato vivace interesse a hanno sviluppato la conoscenza dei canali senso-percettivi e uno spiccato senso di appartenenza al territorio e al mondo rurale che li vedrà, al termine del corso di studi, protagonisti come professionisti, consulenti e contemporaneamente, dopo questa esperienza, ambasciatori delle eccellenze delle produzioni agricole di qualità.
A fine percorso, il 31 maggio, con inizio alle ore 10 si realizzerà una grande manifestazione conclusiva, aperta alla cittadinanza, che si terrà nel piazzale dell’Istituto Tecnico Agrario e vedrà il coinvolgimento della Coldiretti, del Gal “Valle del Crocchio”, della condotta Slow Food di Catanzaro e dell’Associazione Italiana Sommelier di Catanzaro. Nell’occasione si prevedono dei percorsi di degustazione di prodotti “slow” con forte legame col territorio come vino, formaggi caprini, mieli, dolci a base di fichi, la “cupeta” tipico dolce a base di miele e sesamo, pecorino del poro e ‘nduja, agrumi, conserve e legumi, Birra artigianale, erbe officinali, conserve ittiche, Olio Extra vergine di oliva, Cedro e Formaggi silani, Salumi di maiale nero Calabrese, Moscato di Saracena, il pane e tanti altri prodotti di eccellenza dai gusti genuini, talvolta dimenticati, capaci di soddisfare i palati più esigenti.
Nell’ambito della manifestazione conclusiva del 31 maggio, tre premiati chef in una titolari di locali recensiti nella Guida delle Osterie d’Italia di Slow Food, daranno luogo ad altrettanti Cooking show. Cucineranno davanti al pubblico, che si spera numeroso, Delfino Maruca del Ristorante “Vecchio Castagno” di Serrastretta darà una dimostrazione dell’utilizzo delle erbe spontanee, Massimiliano Cartaginese dell’Antica Osteria da Pepè” che preparerà il piatto principale della cucina catanzarese, Sua maestà il “Morzeddu” ed infine il giovanissimo Bruno Tassone del Ristorante “San Domenico” di Pizzo Calabro che offrirà una preparazione a base di “Palamita” con cipolla Rossa di Tropea.
Per sottolineare anche l’aspetto della promozione della legalità ha assicurato la propria presenza la Cooperativa Sociale Futura di Maropati (RC) che si occupa di assistenza a soggetti con problemi psichiatrici e che produce ortaggi e frutta sui terreni confiscati alla ‘ndrangheta.