ROMA – Il suo sogno era comprare la Lazio. Non c’è riuscito per la lucida determinazione di Lotito che ha blindato il suo giocattolo fino a riportarlo in Champions League. E allora Piero Tulli, patron della Cisco si è dovuto accontentare della terza squadra di Roma, la Lodigiani, dopo aver sponsorizzato per qualche anno prima la Nuova Tor Sapienza Calcio, poi il Collatino. Due anni fa, con la scomparsa della denominazione Lodigiani, la squadra perse anche i pochi tifosi che la seguivano. Ma il progetto-Cisco, affidato al 24enne presidente Alessandro Tulli, va avanti, con l’obiettivo di portare la terza squadra di Roma fino alla serie B.
IL TESTIMONIAL DI CANIO – Da sempre tifoso laziale, Tulli padre ha legato a sé nel suo nuovo progetto una delle storiche bandiere laziali, Paolo Di Canio, al secondo e ultimo anno da giocatore della Cisco. Per lui si era parlato di un possibile doppio incarico da allenatore-giocatore. Poi ha prevalso una linea più logica e la panchina è stata affidata all’ex tecnico della Reggina Franco Gagliardi, calabrese di nascita ma romano d’adozione. La campagna acquisti è stata sontuosa com’è nello stile della proprietà. La sconfitta nella finale play-off di tre anni fa contro il Ravenna e l’eliminazione dello scorso anno, in semifinale contro la Reggiana, non hanno scoraggiato la società. Rafforzato ulteriormente l’organico la Cisco prosegue nel tentativo di fidelizzare il pubblico romano, con iniziative rivolte alle famiglie e abbonamenti a prezzi stracciati. Un’impresa complicata in una città che vive di Roma e Lazio.
RIVOLUZIONE ESTIVA – Per dimenticare l’ennesima delusione, la famiglia Tulli ha riaperto il portafogli rivoluzionando i quadri societari e circondandosi di persone fidate, tra le quali il nuovo DS Tavano. Anche la rosa ha cambiato volto con poche conferme rispetto alla scorsa stagione. In porta sono arrivati una vecchia conoscenza giallorossa, Silvio Lafuenti, e l’ex Bolzano Paoletti. In difesa, confermata la coppia centrale Ferri-Cottini, in attesa di utilizzare Collacchioni, prelevato dalla Reggina, e Zamperini, l’anno scorso alla Reggiana. Per le fasce, oltre a Santarelli, ci saranno il francese del Guingamp Reinette (in attesa del transfer per giocare con il Catanzaro) e il laziale Angeletti, nello scorso campionato a Lanciano.
COLPO DI BIAGIO? – A centrocampo sono arrivati due esterni che hanno ben figurato in Calabria nella scorsa stagione: l’ex rendese Riolo (utilizzabile anche in difesa) e l’ex lametino Alessandrì, spesso usato in attacco da Gagliardi, viste le numerose assenze di questo inizio di stagione. I due nella passata stagione hanno realizzato complessivamente 18 reti. In mediana, accanto al confermatissimo Drascek e a Costanzo (squalificato per il Catanzaro), ex Vicenza e Giulianova, sono arrivati dal Foligno l’ex Benevento Manni e dalla Ternana il fantasista Fanasca, già alla Lodigiani qualche stagione addietro. Nel pre-campionato ha destato un’ottima impressione il 18enne esterno Mazzarani, frutto del vivaio bianco-rosso. In attacco, accanto al 39enne Di Canio e al 36enne Borgobello (reduce dall’annata incolore di Monza), ci sono alcuni giovani di belle speranze tra i quali il romanista Zarineh (l’anno scorso a Rieti) e l’ex viterbese Guglielmelli. La ciliegina sulla torta sarebbe un altro “nonnetto” celebre: lo svincolato Gigi Di Biagio, reduce dai pochi minuti disputati con il retrocesso Ascoli.
INIZIO A SINGHIOZZO – Anche il mercato in uscita, per evidenti motivi, è stato massiccio. Gli ultimi a lasciare la squadra di Gagliardi sono stati Zaniolo, Lopiccolo, Teani e Bagarini. In questo tourbillon il tecnico calabrese ha avuto qualche difficoltà nell’assemblaggio della squadra. Provato il 4-3-3, Gagliardi ha poi scelto un classico 4-4-2, disturbato solo da qualche infortunio (Drascek, Borgobello e Manni) e dalla squalifica di Di Canio che ha saltato l’esordio di Barcellona. Finora una vittoria (2-1 all’Olbia) e una sconfitta (1-0 dalla Nuorese) in Coppa Italia e un pareggio 1-1 sul difficile campo dell’Igea Virtus. In svantaggio su rigore, la Cisco ha pareggiato con un pallonetto di Guglielmelli, nonostante l’inferiorità numerica per l’espulsione di Costanzo. Contro il Catanzaro proprio Guglielmelli dovrebbe trovar posto in attacco al posto di Zarineh, deludente all’esordio. A meno che Gagliardi non decida di arretrare Alessandrì a centrocampo e Riolo in difesa. Rientrerà anche Drascek. In difesa c’è attesa per il transfer di Reinette. Potrebbe giocare subito il neo-arrivato Angeletti.
AMARCORD FLAMINIO – Per Borgobello, invece, ci sarà soltanto la tribuna (o al massimo la panchina) dello Stadio Flaminio. Che in una domenica di quattro anni e mezzo fa vide la rinascita del calcio a Catanzaro, con il passaggio delle quote societarie da Mancuso al duo Poggi-Parente (via Cavallaro) in coincidenza proprio con un Lodigiani-Catanzaro di campionato. Quel giorno finì 2-2: iromani pareggiarono con Sanetti su rigore a 2 minuti dalla fine, dopo che i giallorossi erano passati in vantaggio con Moscelli (sempre dagli undici metri). Nel 1991, invece, vinse la Lodigiani con un gol di Pierozzi.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) – Lafuenti; Santarelli (Angeletti), Ferri, Cottini, Zamperini (Riolo); Alessandrì (Mazzarani), Manni, Drascek, Riolo; Di Canio, Guglielmelli. All.: Gagliardi.
IL TESTIMONIAL DI CANIO – Da sempre tifoso laziale, Tulli padre ha legato a sé nel suo nuovo progetto una delle storiche bandiere laziali, Paolo Di Canio, al secondo e ultimo anno da giocatore della Cisco. Per lui si era parlato di un possibile doppio incarico da allenatore-giocatore. Poi ha prevalso una linea più logica e la panchina è stata affidata all’ex tecnico della Reggina Franco Gagliardi, calabrese di nascita ma romano d’adozione. La campagna acquisti è stata sontuosa com’è nello stile della proprietà. La sconfitta nella finale play-off di tre anni fa contro il Ravenna e l’eliminazione dello scorso anno, in semifinale contro la Reggiana, non hanno scoraggiato la società. Rafforzato ulteriormente l’organico la Cisco prosegue nel tentativo di fidelizzare il pubblico romano, con iniziative rivolte alle famiglie e abbonamenti a prezzi stracciati. Un’impresa complicata in una città che vive di Roma e Lazio.
RIVOLUZIONE ESTIVA – Per dimenticare l’ennesima delusione, la famiglia Tulli ha riaperto il portafogli rivoluzionando i quadri societari e circondandosi di persone fidate, tra le quali il nuovo DS Tavano. Anche la rosa ha cambiato volto con poche conferme rispetto alla scorsa stagione. In porta sono arrivati una vecchia conoscenza giallorossa, Silvio Lafuenti, e l’ex Bolzano Paoletti. In difesa, confermata la coppia centrale Ferri-Cottini, in attesa di utilizzare Collacchioni, prelevato dalla Reggina, e Zamperini, l’anno scorso alla Reggiana. Per le fasce, oltre a Santarelli, ci saranno il francese del Guingamp Reinette (in attesa del transfer per giocare con il Catanzaro) e il laziale Angeletti, nello scorso campionato a Lanciano.
COLPO DI BIAGIO? – A centrocampo sono arrivati due esterni che hanno ben figurato in Calabria nella scorsa stagione: l’ex rendese Riolo (utilizzabile anche in difesa) e l’ex lametino Alessandrì, spesso usato in attacco da Gagliardi, viste le numerose assenze di questo inizio di stagione. I due nella passata stagione hanno realizzato complessivamente 18 reti. In mediana, accanto al confermatissimo Drascek e a Costanzo (squalificato per il Catanzaro), ex Vicenza e Giulianova, sono arrivati dal Foligno l’ex Benevento Manni e dalla Ternana il fantasista Fanasca, già alla Lodigiani qualche stagione addietro. Nel pre-campionato ha destato un’ottima impressione il 18enne esterno Mazzarani, frutto del vivaio bianco-rosso. In attacco, accanto al 39enne Di Canio e al 36enne Borgobello (reduce dall’annata incolore di Monza), ci sono alcuni giovani di belle speranze tra i quali il romanista Zarineh (l’anno scorso a Rieti) e l’ex viterbese Guglielmelli. La ciliegina sulla torta sarebbe un altro “nonnetto” celebre: lo svincolato Gigi Di Biagio, reduce dai pochi minuti disputati con il retrocesso Ascoli.
INIZIO A SINGHIOZZO – Anche il mercato in uscita, per evidenti motivi, è stato massiccio. Gli ultimi a lasciare la squadra di Gagliardi sono stati Zaniolo, Lopiccolo, Teani e Bagarini. In questo tourbillon il tecnico calabrese ha avuto qualche difficoltà nell’assemblaggio della squadra. Provato il 4-3-3, Gagliardi ha poi scelto un classico 4-4-2, disturbato solo da qualche infortunio (Drascek, Borgobello e Manni) e dalla squalifica di Di Canio che ha saltato l’esordio di Barcellona. Finora una vittoria (2-1 all’Olbia) e una sconfitta (1-0 dalla Nuorese) in Coppa Italia e un pareggio 1-1 sul difficile campo dell’Igea Virtus. In svantaggio su rigore, la Cisco ha pareggiato con un pallonetto di Guglielmelli, nonostante l’inferiorità numerica per l’espulsione di Costanzo. Contro il Catanzaro proprio Guglielmelli dovrebbe trovar posto in attacco al posto di Zarineh, deludente all’esordio. A meno che Gagliardi non decida di arretrare Alessandrì a centrocampo e Riolo in difesa. Rientrerà anche Drascek. In difesa c’è attesa per il transfer di Reinette. Potrebbe giocare subito il neo-arrivato Angeletti.
AMARCORD FLAMINIO – Per Borgobello, invece, ci sarà soltanto la tribuna (o al massimo la panchina) dello Stadio Flaminio. Che in una domenica di quattro anni e mezzo fa vide la rinascita del calcio a Catanzaro, con il passaggio delle quote societarie da Mancuso al duo Poggi-Parente (via Cavallaro) in coincidenza proprio con un Lodigiani-Catanzaro di campionato. Quel giorno finì 2-2: iromani pareggiarono con Sanetti su rigore a 2 minuti dalla fine, dopo che i giallorossi erano passati in vantaggio con Moscelli (sempre dagli undici metri). Nel 1991, invece, vinse la Lodigiani con un gol di Pierozzi.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) – Lafuenti; Santarelli (Angeletti), Ferri, Cottini, Zamperini (Riolo); Alessandrì (Mazzarani), Manni, Drascek, Riolo; Di Canio, Guglielmelli. All.: Gagliardi.
Ivan Pugliese