CISCO ROMA (4-2-3-1): Lafuenti 6; Santarelli, Ferri, Padella, Reinette (35’ pt Fanasca); Drascek, Manni; Alessandrì (28’ st Mazzarani), Di Canio, Riolo; Guglielmelli (12’ st Borgobello). A disposizione: Paoletti, Cottini, Zamperini, Bianchi. All.: Gagliardi.
CATANZARO (3-4-3): Mancinelli; Caccavale, Di Meglio, Cavola; Ciano, Coppola, Benincasa, Tomi (37’ st Berardi); Frisenda (28’ st Sarli), Bueno (43’ st Merito), Ferrigno. A disposizione: Ferrante, Gimmelli, De Franco, Cianni. All.: Silipo.
ARBITRO: Matteo Passeri di Gubbio (Assistenti: Cannistrà e Auriemma).
ESPULSI: Caccavale (CZ) al 14’ pt per una manata in volto a Di Canio; Drascek (CR) al 20’ st per doppia ammonizione; Di Meglio (CZ) al 46’ st per doppia ammonizione.
AMMONITI: Di Canio (CR), Alessandrì (CR), Riolo (CR).
SPETTATORI: 1.500 circa (paganti non comunicati) per un incasso di 5.268 euro.
ROMA – Quattro anni dopo al “Flaminio” è ancora un pareggio con qualche recriminazione per il Catanzaro. Stavolta finisce 0-0, senza altalena di emozioni, una partita ugualmente piacevole e frizzante soprattutto nel primo tempo. Il Catanzaro si lamenta per l’espulsione di Caccavale dopo soli 14 minuti. Durante una mischia in area romana su un calcio d’angolo di Frisenda, vola qualche spintone, interviene a muso duro Di Canio, ma sotto la doccia finisce inspiegabilmente solo il difensore giallorosso. La Cisco, invece, recrimina per un gol annullato a Ferri per un dubbio fuorigioco a 6 minuti dalla fine della partita. Alla fine il risultato sembra però soddisfare entrambe le squadre, tra le più accreditate in questo inizio di campionato per il salto di categoria.
DI CANIO IN MEDIANA – Al via la Cisco presenta il ritrovato Di Canio che, scontata la squalifica, si posiziona alle spalle di Guglielmelli con gli “ex calabresi” Alessandrì e Riolo ai fianchi. In difesa due sorprese: giocano Reinette a sinistra (che ha ottenuto in extremis il transfer) e il 19enne Padella al centro accanto a Ferri. In mediana esordio di Drascek. Silipo, invece, conferma l’undici che ha battuto il Celano domenica scorsa con Coppola al fianco di Benincasa in mediana. Dopo qualche minuto di studio, il Catanzaro prende in mano le redini del gioco, giostrando con una personalità e una sicurezza che lasciano ben sperare. Dopo un paio di tentativi velleitari di Bueno in rovesciata e di Riolo da 30 metri, è il bomber del Catanzaro che spreca debolmente di testa la prima occasione vera su cross di Ciano. Al 14’ il fattaccio già raccontato dell’espulsione di Caccavale che però carica il Catanzaro. Silipo piazza Frisenda e Ferrigno ai lati del centrocampo, arretrando Ciano e Tomi in difesa per un 4-4-1. Ma i giallorossi non si scompongono, bloccando facilmente i confusi attacchi della Cisco e proponendosi in maniera convincente in avanti. Al 18’ l’ex Lafuenti respinge un corner velenoso di Ferrigno. Due minuti dopo sgroppata e cross di Tomi dalla sinistra, Frisenda di sponda per Bueno che si fa rimpallare il tiro in mezza girata. Al 27’ un tiro di Ferrigno viene bloccato da Lafuenti dopo una deviazione di Reinette che qualche minuto dopo lascerà il campo per uno stiramento (ne avrà per 40 giorni).
CATANZARO PERICOLOSO – È questo il momento migliore per il Catanzaro. Al 33’ Frisenda, imbeccato da Bueno, fallisce un gol a tu per tu con Lafuenti, spedendo alto un pallonetto non troppo complicato. Al 42’ è ancora Tomi dalla sinistra a superare due avversari e a piazzare un cross delizioso per la testa di Bueno che, in mezzo ai due centrali bianco-rossi, sbaglia clamorosamente il comodo impatto col pallone e spedisce a lato. E la Cisco? Solo un tiro di Di Canio deviato che scavalca Mancinelli ma viene salvato nei pressi dalla linea di porta da una rovesciata dell’onnipresente Tomi. I romani fanno fatica a costruire gioco con un Drascek non troppo ispirato e Riolo e Alessandrì ben controllati da Ciano e Tomi. Guglielmelli è assente ingiustificato e la palla spesso viene recapitata a Di Canio nella speranza che inventi qualcosa.
RIPRESA PIÙ EQUILIBRATA – L’ex laziale cresce però nella ripresa, in contemporanea con l’ingresso in campo di una prima punta di peso ed esperienza come Borgobello. Di Canio ci prova un paio di volte da fuori trovando sempre attento Mancinelli. Al 19’ imbecca Drascek che si fa rimpallare il tiro da posizione pericolosa. Un minuto dopo l’ex vicentino, già ammonito per un fallo su Ferrigno nel primo tempo, bissa la scorrettezza sul “Sindaco” e finisce sotto la doccia. Gli ingressi di Mazzarani e Sarli non cambiano la partita, avara di emozioni nella ripresa. Poi un lampo di Di Canio al 37’: lob a centro area per Borgobello che perde l’attimo buono e si fa stoppare il tiro dagli 8 metri dall’accoppiata Cavola-Mancinelli. Non contento il vecchio centravanti rifila una gomitata a Di Meglio, non punita dall’arbitro. Silipo inserisce Berardi per Tomi (migliore in campo, insieme ai difensori e a Benincasa) ma il Catanzaro non ha più la lucidità del primo tempo. Il caldo e la stanchezza si fanno sentire e i giallorossi rischiano di pagare caro l’ultimo guizzo di Di Canio. Al 39’ il capitano romano taglia in due la difesa del Catanzaro con un cross filtrante che Ferri spedisce alle spalle di Mancinelli. L’assistente dell’arbitro Passeri però alza la bandierina e strozza in gola l’esultanza del centrale capitolino. Nei minuti di recupero anche Di Meglio finisce anzitempo sotto la doccia per doppia ammonizione (nel primo tempo era stato ammonito in un’altra rissa a centro area con protagonista Di Canio). Contro la Vigor Lamezia Silipo dovrà reinventare la difesa. Con la consapevolezza, però, che questo Catanzaro non può temere nessun avversario.