“Si potrebbe facilmente dire che Giuseppe Scopelliti abbia saputo “vendere” bene i Bronzi di Riace oppure che sia riuscito abilmente a farsi confezionare da Silvio Berlusconi il più utile spoot per la sua campagna elettorale per la presidenza della Regione.
Ma il fatto che Reggio Calabria stia per ricevere da Governo e Parlamento lo status di Città Metropolitana conferma la capacità di questa realtà di saper curare bene i propri interessi.
Dai feroci ammazzamenti tra mafiosi, a metà degli anni 80, al porto di Gioia Tauro, dal Museo della Magna Grecia alle rivendicazioni per il Capoluogo, non c’è stato fatto che non sia stato abilmente sfruttato dalla politica locale.
E i risultati, estremamente positivi, sono davanti agli occhi di tutti gli italiani. Reggio Calabria è diventata, nonostante le sue storiche difficoltà, una realtà urbana tra le migliori del Mezzogiorno, ricca ed aperta alla modernità.
Con il decreto che le si sta consegnando in mano, i futuri benefici, non solo economici, le faranno fare un salto di qualità eccezionale.
Ben meritato, bisogna dire. E utile alla Calabria, se non fosse per l’ulteriore divaricazione che si potrebbe creare tra l’ultima parte dello Stivale, in via di conurbazione con la progredita Messina, e il resto della Calabria. In particolare, con la sua area centrale, ormai da tempo abbandonata al suo destino. In quest’area, Catanzaro accentuerebbe la sua debolezza strutturale, anche a causa dell’ulteriore emarginazione subita con le ripetute azioni di rapina compiute dal Governo e da altre istituzioni ai danni di sue molteplici dotazioni. Occorre con onestà affermare che se la ricchezza e la forza di Reggio Calabria derivano dalla specifica cultura reggina, che trova tutti quei cittadini e la politica e le istituzioni, uniti per una loro causa, al contrario la nostra città si indebolisce progressivamente, a motivo della debolezza della sua classe dirigente e della divisione tra i suoi uomini e le forze politiche.
Ma il fatto che Reggio Calabria stia per ricevere da Governo e Parlamento lo status di Città Metropolitana conferma la capacità di questa realtà di saper curare bene i propri interessi.
Dai feroci ammazzamenti tra mafiosi, a metà degli anni 80, al porto di Gioia Tauro, dal Museo della Magna Grecia alle rivendicazioni per il Capoluogo, non c’è stato fatto che non sia stato abilmente sfruttato dalla politica locale.
E i risultati, estremamente positivi, sono davanti agli occhi di tutti gli italiani. Reggio Calabria è diventata, nonostante le sue storiche difficoltà, una realtà urbana tra le migliori del Mezzogiorno, ricca ed aperta alla modernità.
Con il decreto che le si sta consegnando in mano, i futuri benefici, non solo economici, le faranno fare un salto di qualità eccezionale.
Ben meritato, bisogna dire. E utile alla Calabria, se non fosse per l’ulteriore divaricazione che si potrebbe creare tra l’ultima parte dello Stivale, in via di conurbazione con la progredita Messina, e il resto della Calabria. In particolare, con la sua area centrale, ormai da tempo abbandonata al suo destino. In quest’area, Catanzaro accentuerebbe la sua debolezza strutturale, anche a causa dell’ulteriore emarginazione subita con le ripetute azioni di rapina compiute dal Governo e da altre istituzioni ai danni di sue molteplici dotazioni. Occorre con onestà affermare che se la ricchezza e la forza di Reggio Calabria derivano dalla specifica cultura reggina, che trova tutti quei cittadini e la politica e le istituzioni, uniti per una loro causa, al contrario la nostra città si indebolisce progressivamente, a motivo della debolezza della sua classe dirigente e della divisione tra i suoi uomini e le forze politiche.
Se il Governo pensa che le poche mance elargite, in seguito alle straordinarie ondate di maltempo, unitamente al decreto Reggio, serviranno per chiudere la vertenza Calabria, noi abbiamo il dovere di correggerlo. Partendo da Catanzaro. E’ qui che dovremmo unirci tutti per reclamare subito una legge a favore di “Catanzaro Capoluogo di Regione”. Dei suoi contenuti, degli obiettivi che garantisce, delle grandi opportunità sotto ogni profilo che offre, non sto qui a dilungarmi, avendoli esposti più volte e in più sedi. Né sto qui a rammaricarmi perché un mio ordine del giorno su questo argomento da due anni non trova le vie dell’aula consiliare. Dico soltanto che è giunto l’irrinunciabile momento di fare sentire la voce del Capoluogo, il momento di smettere di tenere il cappello in mano. E’ invece il momento di pretendere che alla nostra città sia consentito pienamente di esercitare il suo ruolo di Capoluogo di Regione. La legge per Catanzaro è un’iniziativa di giustizia e di progresso, ad essa si deve accompagnare fin dai prossimi giorni quella stessa che sta valendo per Reggio: sostegno all’area metropolitana che, con il provvedimento governativo, potrebbe prendere corpo nell’area racchiusa tra Catanzaro-Soverato-Lamezia Terme. Questo è nelle cose. Il resto più che appartenere alla volontà dei potenti, si appartiene alla nostra volontà di catanzaresi coraggiosi, di lametini determinati”.