Sulla
questione di Parco Romani è intervenuto, con una dichiarazione, il capogruppo
di Nuova Alleanza, Franco Cimino.
“Non si capisce più niente ammesso che
sulla vicenda Parco Romani,ormai divenuta drammatica, ci sia mai stato qualcuno
che vi abbia capito qualcosa. Lo stesso Consiglio Comunale, più volte impegnato
sulla questione, non è mai stato messo in condizione di affrontarla in tutti
quegli aspetti che sono alla base della sua posizione odierna. E cioè: il
Centro non apre ancora e non chiude, il suo proprietario versa in gravi
difficoltà, su quelle difficoltà piombano addosso gli avvoltoi di turno.
E, poi, la struttura non piace a
nessuno, ma tutti, o quasi, la vogliono. Tanti vorrebbero salvarla, ma nessuno
fa niente per farlo. E, infine, l’unanime apparente sostegno offerto ai piccoli
commercianti che in quel posto hanno
investito tutto se stessi, non trova riscontro nelle pratiche decisionali
necessarie all’apertura delle attività commerciali.
Ma,
quando un’Amministrazione Comunale si reca in Procura per denunciare un
presunto “inganno”subito da parte di una società che non avrebbe onorato il
contratto sottoscritto, vuol dire che molte cose non vanno anche fuori dal
perimetro del Parco Commerciale di Sala. Vuol dire che nella macchina comunale
molte cose non funzionano. Non funziona il rapporto tra Giunta e burocrazia,
tra assessorati e Dirigenti. Da qui il paradosso: il Comune avrebbe potuto
permutare il credito vantato nei confronti della Ditta Romani con
l’acquisizione di circa mille metri quadri di spazi già pronti per uso ufficio
e, invece, ha preteso il pagamento immediato di tre milioni di euro da quel
proprietario che parrebbe non in grado di adempiere, sotto questa forma, il
debito. Avrebbe potuto su quella trattativa allargare l’interesse verso
l’acquisto di altre superfici e , al contrario si è intestardito a cercare in
fitto nuovi locali da soggetti privati
che di certo non li “regalano”. Viene spontaneamente da pensare che il ricorso
improprio alla via giudiziaria sia una fuga dalle difficoltà e anche un modo di
scaricare non leggere responsabilità. Sorgono altrettanto spontaneamente alcune
domande: perché si è lasciato passare così tanto tempo per risolvere il già
complesso e disturbato rapporto Comune-
Ditta Romani ? E perché con un difficile avviso pubblico il Comune è andato a
cercare da soggetti privati nuovi locali della stessa superficie di quelli che
avrebbe potuto utilizzare dentro la struttura del Centro di sala? Non sarebbe
stato meglio, anche alla luce della
dichiarata politica di cessazione della vecchia e costosa pratica dei
fitti, risparmiare quella somma pari
a circa 150 mila euro all’anno,che il
Comune pare abbia pattuito con una
Società immobiliare privata? E , infine, come concepire il fatto che
l’Amministrazione Comunale abbia ipotizzato o formalizzato accordi con acquirenti
aventi conti bancari in altri paesi, senza che si sia accertata pienamente la
garanzia circa la loro completa solvibilità? Credo sia opportuno convocare con
urgenza il Consiglio Comunale affinché esso sia messo al corrente, con dovizia
di particolari di ogni singolo fatto, e
contratto, e di ogni singolo processo che li ha determinati. E sia messo anche
nella condizione di poter sbrogliare, nell’esclusivo interesse del Comune, una
matassa che si è fin troppo aggrovigliata. Nel frattempo, chiedo al Sindaco di
voler soprassedere momentaneamente alla formalizzazione di ogni contratto con
quei privati che stanno cedendo in fitto i propri locali al Comune o che dallo
stesso in fitto vogliano prenderne. Penso che mai come in questo momento la
città abbia bisogno di chiarezza e trasparenza
nell’agire dei suoi amministratori”.