Dalla Redazione

Ciao Ernesto

Scritto da Redazione
La scomparsa del giornalista Ernesto Tronca lascia un vuoto che va al di là della retorica. Affidiamo il pensiero della redazione di UsCatanzaro.net al commosso ricordo del nostro Giuseppe Mangialavori
 
Ernesto Tronca

Quando si dice uomini d’altri tempi, ci si riferisce ad una categoria di persone la cui onestà intellettuale e la pulizia interiore vanno a braccetto con l’impensabile.

Ernesto Tronca va oltre la razionalità.

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Parlo al presente perché al di là dello stretto rapporto personale che ci legava, lo continuavo a ripetere a lui che ogni volta, con l’infinita modestia che contraddistingue i grandi, “arrossiva” dall’alto della sua immensa statura di giornalista innamorato dei colori del suo grande amore, il Catanzaro.

Giallorosso nel profondo del cuore, ha da sempre scandito il suo vivere con le vicende dell’amata squadra. Chi ha avuto l’onore di conoscerlo, viverlo e cibarsi del suo sorriso, sa benissimo che le parole non potranno mai sostanziare un animo così nobile.

Nel vezzo di parlare delle persone quando oramai fisicamente non abitano il pianeta, si corre spesso il rischio di incensare il destinatario dei propri pensieri.

Non è questo il caso, non si vuole cadere nella retorica perché il vissuto di Ernesto, sia in qualità di giornalista che di uomo, è di uno spessore inarrivabile.

La cura dei particolari insieme all’esternazione della sua cultura venivano utilizzati non come congegno di ostentazione al contrario, quasi come strumento ludico al servizio di un futuro che lui immaginava sempre migliore.

La fede, sì. La fede nel bene, incrollabile e senza compromessi. Chi lo ricorda negli indimenticabili servizi dei lunedì mattina su Telespazio Calabria quando né Internet, né altri vettori di comunicazione erano presenti, sa bene di cosa parliamo.

Ci si alzava presto per accendere la tv e godere del suo dire più volte, fino a quando la mamma non ti chiamava per andare a scuola. E ti sorbivi volentieri tutta la mole di notizie di altro genere pur di godere del “suo” Catanzaro magistralmente narrato dal grande Tronca.

Rime baciate, citazioni scovate nei mille meandri dell’immensa cultura che lo vestiva. Giallorosso nel sangue e disempatia totale verso altri colori che mi vieto di citare per non irritare coloro che potrebbero apprezzarli.

Dopo la scomparsa quasi contestuale della moglie e della mamma (grandi tifose anche loro), Ernesto pur soffrendo un dolore infinitamente grande, non si abbatté ed ebbe la forza di combattere la solitudine cercando con tutte le sue forze di rimettersi in gioco nelle narrazioni del pianeta giallorosso, ma si sa questo è un mondo difficile.

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Si parlava insieme sempre dei progetti futuri ma, ahinoi, il tempo è stato tiranno a tutti gli effetti e dopo il malore e il ricovero in quel di Serra San Bruno, il suo nobile cuore non ce l’ha fatta.

Si continuava sistematicamente a sentire con Claudio Ranieri, Carletto Mazzone e tantissimi altri perché per lui il tempo non si è mai fermato e non si fermerà neanche per noi che continueremo a portarlo nei nostri cuori insieme al suo infinito sorriso e alla sua semplicità impreziosita dall’incrollabile fede in un mondo migliore e in un grande Catanzaro.

Ciao Ernesto.

Giuseppe Mangialavori

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