La Striscia

Ciao Andria, lezione di calcio al Nicola Ceravolo

Un sontuoso Catanzaro rimanda battuti in Puglia l’Andria e i suoi tifosi che alla fine danneggiano alcune auto in sosta

“Fuori  i secondi” era questo il leitmotiv che ha accompagnato la vigilia della notturna di stasera.

Ebbene, i secondi sono usciti, eccome se sono usciti.

Chi ha visto oggi il Catanzaro in Tv non potrà non aver apprezzato ciò che oggi ha fatto vedere di cosa è capace il Catanzaro del Signor Provenza, l’ultimo samurai del calcio come si  è definito, ma da oggi il Mennea giallorosso per come è arrivato sotto la Capraro a festeggiare il goal di Iannelli.

Luci al Ceravolo e lo stadio sembra più bello, c’è più gente, forse tremila, ma la cosa più importante è che la Massimo Capraro c’è, tifa, canta, incita la squadra e coinvolge il resto degli altri settori, poi alla Mammì ci sono anche i tifosi andriesi giunti in circa 200, entusiasti e baldanzosi all’inizio ma spariti nella nebbia, insieme alla loro squadra verso la fine.

Mi erano piaciuti di più all’andata…e  poi quel trenino, ma su ma dai.

La formazione provata nell’allenamento di venerdì è quella che Provenza manda in campo, 4-4-2 con il rientro dal primo minuto di Ciano e Iannelli in attacco insieme a Caputo.

Parte subito forte il Catanzaro, dopo i primi cinque minuti di studio le aquile decidono di tornare a volare e di essere quelle del girone d’andata, forse anche meglio vista la prestazione superba di oggi.

Voglio dire però una cosa: quando Provenza parla di lavoro, da umile cronista ho capito cosa intende.

Chi assiste quotidianamente agli allenamenti può confermare che il lavoro della settimana oggi l’ho visto sul campo, ho visto di tutto nel primo tempo, possesso palla e verticalizzazioni improvvise,  azzardo due paragoni; stile Ajax contro l’Inter a chi ha avuto la fortuna di vedere la partita al Memorial Ceravolo anni addietro per noi vecchietti, e stile Barcellona attuale per i più giovani.

E poi lasciatemi dire un’altra cosa.

Ricordate i cross dal fondo di Montella contro il Manfredonia? Paragonateli con quello bellissimo eseguito oggi sul primo goal di Berardi ed eccovi spiegatovi cos’è il lavoro e cosa significa allenarsi su un campo degno come l’Andrea Curto.

La partita alla vigilia era temutissima, l’Andria oltre alle quattro vittorie consecutive era la squadra che di più si era rafforzata nella campagna di gennaio, non ha fatto un solo tiro in porta, non ha visto palla e non dico eresie se il Catanzaro ha tenuto il possesso del pallone almeno per il 70% dei novanta minuti di gioco disputati.

Se il primo tempo terminava con quattro goal di vantaggio, non ci sarebbe stato nulla da ridire, l’azione del primo goal è stata da manuale del calcio.

Bisogna dare i meriti a questi ragazzi ma non dimentichiamoci che oggi la partita l’ha vinta anche Provenza.

La mossa di bloccare le due ali dell’Andria rafforzando le corsie laterali ha liberato da compiti di coperture esterne Beradi che per tre volte si è trovato sotto rete ed è stato letale.

Sulla seconda rete, ancora con un assist perfetto di Montellino è da cineteca e ancora una volta i paragoni e ricordi volano lontano.

Iannelli mi ha ricordato un’ala sinistra danese, un tale che giocava nel Verona e che era una furia, se avete la possibilità ricercate qualche video vecchio su youtube e mettete la parola “Elkjaer” e guardatevi qualche suo goal e poi fatemi sapere.
Il secondo tempo è stato pura accademia, il Catanzaro ha badato al possesso palla e non ha voluto infierire sui malcapitati pugliesi, c’è stata la nebbia, forse veniva dal Crati, ma anche lei è stata inesorabilmente battuta.
Alla fine tutti sotto la curva a prendere i meritati applausi, era tornato anche Provenza che era già venuto dopo il goal di Iannelli, aveva uno sguardo fiero e compiaciuto verso il pubblico, ha applaudito tutti i settori, ha ringraziato tutti, Mister continui così, il progetto come lei ama definirlo è appena cominciato ed oggi ha finalmente potuto provare un assaggino che si chiama “il pubblico del Ceravolo”.
Continui così “ca ni scialamu”.
SF

IL TABELLINO
CATANZARO (4-4-2): Mancinelli; Ciano, Di Maio, Gimmelli, Montella; Tomi, Bernardi (Benincasa dal 35′ st), Zamiga, Mangiacasale (Corapi dal 49′ st); Iannelli (Falomi dal 24′ st), Caputo. All. Nicola Provenza
ANDRIA (4-4-2): Spitoni; Di Simone, Sportillo, Sgarra, Goisis; Rebecchi, Ottobre, Cazzarò (Di Cosmo dal 13′ st), Romito; Cavaliere, Mastrolilli. All. Roberto Chiancone.
Arbitro: Baratta di Salerno
Note: ammonizioni: Montella (C); Romito (A).

Autore

Salvatore Ferragina

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