Dall’ultimo numero di “L’altra partita” sono passate circa due settimane, più precisamente da quando al Ceravolo ne buttammo due alla Vibonese.
Non è il caso di usare il detto comune “Ne è passata d’acqua sotto i ponti” «Non m’avera u sindacu ma leia l’articulu e ma s’imbenta n’atra allerta meteo».
Quindi cerchiamo di riassumere quanto è accaduto in questo periodo.
Il passaggio di turno in coppa con il Rende e la vittoria di Pagani, hanno dato linfa alle classiche vave catanzaresi e del tifoso in generale. La partita di martedì scorso ci ha invece fatto tornare nella realtà. Chi prima era ottimista, “oia a vida nigura”.
In questo contesto mi ci metto pure io e devo essere sincero ad ammettere che forse, i fimmini tanto bistrattate quando si parra e pallona, perché a detta di tanti ne capiscono poco, sono le uniche che davvero riescono a guardare oltre e stare con i piedi per terra.
Fra queste donne è chiaro che entra di diritto mugghierimma Amalia. Dopo Rende e Paganese (vista su Sportube) è chiaro che io ero “na Pasqua”.
«St’annu ni facimu na caminata»
«Non c’è nenta ppè nessuno, simu na macina»
«Preparati ca natr’annu mi tocca a B»
Lei è stata sempre indisponente su queste cose, però visto “ca on leia l’articulu” ala fine “pozzu dira ca ava ragiuna.” Le sue risposte sono sempre mirate.
«Tonì, vi ca passasti u turnu e na coppetta»
«Toni’ vi ca a Paganese è na bona banda musicala”
Io ho sempre cercato di contraddirla, fino a quando non mi dice in italiano jermitato «Tonino, prendimi la sarvietta e portamilla qua».
E’ in quel momento che lei prende il tovagliolo in mano e parte con la sua frase storica «Te, asciucati i vavi on ma scivuli».
In tutto questo contesto c’è anche da raccontare i colloqui in “wozzapp” e al telefono con Mistuffo.
Dopo la vittoria di coppa sul Rende, lui ormai da tecnologico vida i partiti sul PC e chiaramente rincoglionisce ca “ormai si specializzau subba l’allerti meteo”.
Ad esempio con il Rende mentre erano in corso i supplementari mi manda il messaggio «Tonì, senza ma vai alu stadiu ca on si ioca ca c’è l’allerta aranciona».
In pratica ormai passa il pomeriggio “subba u situ do Comuna e da Proteziona Civile”.
Quando poi gli ho detto «Vi ca passammi u turnu e coppa» e lui mi risponde «Avia ragiuna Gicos ca iamu in Europa» ho chiuso la chiamata.
Questi sbalzi d’umore fanno però parte del calcio come dicevo sopra e Catanzaro non è da meno. La partita con la Juve Stabia persa immeritatamente ha fatto di colpo tornare la frase classica inventata sin da quando è nato questo sport.
«Ci vo a punta». La cosa più strana è però è che a dirla sono gli stessi che dopo la Paganese, tecnicamente ti spiegavano «Quala cazza e punta ti serva ca ccà signanu tutti».
Qua torna in ballo la mia signora che da grande competente qual è, rientrato a casa dopo la scoppola di martedì e comprendendo il mio stato d’animo mi dice.
«Tonì non ti preoccupare, si vince e si perde, bisogna guardare alla prossima». “Sapendola quand’è la prossima” è la mia risposta.
Però comprendendo il mio stato d’animo, mi accoglie senza infierire e dopo che io gli elenco le malefatte dell’arbitro che lei condivide, mi espone:
«Tonì, in memoria e chiddu gran signore in giacchetta nera, ti fici i vermituri, mangiatilli e non ci pensara». Il “non ci pensare” è chiaramente provocatorio perché è logico che appena mi arriva il piatto la mente torna al Ceravolo.
«Amalia, credimi, avia chiu corna iddu ala capu ca nu panaru e vermituri».
E ora pensiamo davvero alla prossima e come sempre Forza Giallorossi.
Tonino
Grande… Per far tornare un po’ di felicità dopo un imbunnamento incredibile. Arbitro cornuto
Finalmente qualcosa di serio 🙂
arbitro senza dignità
Non è sulu l’arbitru chi ni ficija perdira a partita ma è a squaqrua chi non nbala.
Grazie…sto ancora ridendo
ahahahha
Mbakogu è libero…..
ci vo ‘a puntaaaaaaaaaaaa