Ventuno anni fa il Catanzaro a seguito della sentenza della Caf era retrocesso in Serie C2. Sembrava essere una cosa di passaggio questo torneo. Però fra play off persi e campionati buttati al vento per svariati motivi, tranne la breve parentesi a cavallo degli anni 2003-2006, la C2 è diventata l’incubo per i tifosi giallorossi. Il 25 aprile si festeggia in Italia la liberazione della nazione. Oggi allo stadio i cinquemila presenti, i tanti collegati sul nostro portale, o alla radio con la voce di Giummo, attendevano con ansia questo momento. Liberare il Catanzaro dalla C2. Siamo ormai a pochi passi della conquista di una promozione che mai abbiamo ottenuto sul campo in questa serie. E per un gioco di parole proprio a Fondi avremo il primo match point dei due rimasti per risalire la china dopo aver toccato il “fondi”…nella stagione passata.
Anche oggi per impegni di lavoro non era presente al “Ceravolo” l’artefice di questo miracolo. Il presidente Cosentino, che a differenza di altri imprenditori locali, ha creduto nella piazza di Catanzaro costruendo un progetto vincente e conquistando il cuore di tanti tifosi giallorossi. A rappresentarlo degnamente c’era sua figlia Ambra che prima della partita ha fatto il giro di campo per raccogliere i meritati applausi del pubblico presente. In tribuna si è accomodata con sua madre: la foto testimonia la passione della famiglia verso i nostri colori. Poi è iniziata la partita.
Il Catanzaro si presenta senza Quadri acciaccato e Maisto squalificato. A sorpresa mister Cozza rilancia Corso nel mezzo con Ulloa, e l’ex primavera della Reggina sforna una grande prestazione ripagando la fiducia del tecnico. E proprio grazie all’ottima prova del giovane centrocampista, a questo punto è doveroso ringraziare e ricordare tutti quei ragazzi che hanno trovato meno spazio nella seconda parte del torneo. Ci riferiamo ai vari Romeo, Ricciardi, Gigliotti, Mannone e ai due ceduti a gennaio, Maita e Figliomeni, i quali nella prima parte del torneo hanno contribuito a conquistare quei punti che adesso ci portano a un tiro di schioppo della promozione.
Il Catanzaro sceglie di attaccare nel primo tempo (come di consuetudine) sotto la “Capraro” e parte subito forte contro l’Arzanese di Fabiano che poco ha da chiedere a questo campionato. E’ risaputo che in certi contesti contano molto le motivazioni e Cozza ha caricato la squadra al punto giusto, evitando un possibile rilassamento dopo l’apoteosi di domenica scorsa. Bastano 21 minuti per chiudere la contesa. Prima Masini (con 19 centri eguaglia Corona) segna un goal convalidato dall’assistente, poiché ribattuto da un difensore oltre la linea di porta, poi Esposito raddoppia su assist di Carboni chiudendo la contesa. L’Arzanese ha onorato l’impegno dimostrando buone individualità e confermando che i suoi 52 punti sono meritatissimi.
La ripresa è stata pura accademia, il Catanzaro senza forzare ha sfiorato più volte la terza rete e quando i campani hanno accorciato le distanze sul finale con l’ala (buon calciatore) Sandomenico è stato Giampà (al suo terzo centro) dopo 4 minuti a mettere il sigillo finale con un fendente sotto la traversa dopo un assist di Carboni. Un’altra emozione nella ripresa c’è stata quando da Melfi, a 4 minuti dal termine, arrivava il goal dei gialloblu (un “prunetto”) che di fatto consegnava la giusta gloria alla squadra del capoluogo che ha espresso in questa stagione il miglior calcio della categoria.
A fine gara la squadra insieme al mister ha festeggiato sotto la curva. Cozza è stato portato in trionfo con gli applausi del pubblico che sin dal primo minuto di gioco l’ha osannato. Anche gli Ultras gli hanno dedicato uno striscione tutto per lui.
Adesso ci sarà l’esodo verso la cittadina di Fondi per poi chiudere in casa contro il Giulianova.
Noi vogliamo ripartire dalle parole del tecnico dell’Arzanese che riassumendo ha detto che Catanzaro e il Catanzaro meritano altri palcoscenici, altre categorie e non possono stare in Lega Pro.
Chi rilascia queste dichiarazioni è gente che non è nata in città, che non ha interessi nella città dei tre colli come tanti altri hanno. E’ gente come Giuseppe Cosentino, che ha scommesso sul Catanzaro, sul suo grande pubblico, sul suo seguito e sul suo blasone e che ora di diritto è entrato nella storia di questa città.
Forza Giallorossi
SF