Intorno alla metà del mese di marzo erano state presentate con grande entusiasmo, tramite un accordo sottoscritto dal Comune di Catanzaro e la Regione, le tante modifiche strutturali e di servizi di cui avrebbe giovato il capoluogo nei mesi a venire, e con maggiore precisione le pratiche si sarebbero dovute concludere entro il trenta settembre corrente anno. Il tutto grazie ai fondi PISU. Ora, ben capendo cosa comporti il cambio di Giunta, a livello regionale, non bisogna tirarsi indietro dallo specificare alcune macroscopiche imprecisioni. Difatti, era stato specificato che alcune opere avrebbero visto la luce molto prima della scadenza su indicata. Dalla pubblicazione della nota stampa di tempo ne è passato, ma di certo la morsa di sonnolenza in cui vive la nostra città non ha allentato la presa, anzi, tutt’oggi nascono come funghi, in pieno centro urbano, lavori di scarsa bellezza e qualità. Nel comunicato si faceva riferimento in maniera esemplare al modo in cui questa amministrazione stesse affrontando il problema dei posteggi, sottolineando che mai prima erano stati fatti passi simili nella relativa progettazione. Si parlava con particolare attenzione del parcheggio di Bellavista dove, a dire dell’Assessore Talarico, erano ripresi da pochi giorni i lavori di completamento insieme al famoso ascensore, opera tanto criticata quale eco-mostro che impediva la veduta sul Golfo di Squillace. Oggi, osserviamo, il manufatto è stato sostituito da un insieme di cassonetti che potremmo dire fungano da parapetto per il belvedere. I tempi di consegna per le opere in questione non dovevano essere particolarmente lunghi, infatti si valutava che dovessero essere necessari solo una sessantina di giorni per usufruire finalmente di un’opera il cui avvio è avvenuto da oltre quattro anni, e per essere più chiari ai tempi del Sindaco Abramo. Ma per chi come noi percorre quotidianamente quella strada si evince con molta chiarezza che di operai non vi è traccia e l’area risulta sempre più degradata. Farebbe bene quindi l’amministrazione a darsi una mossa, senza aspettare l’avvento delle prossime elezioni comunali, per portare alla luce le poche opere realizzate nel quinquennio.
La presente non vuole essere una critica alla macchina burocratica, oltremodo arrugginita, ma un semplice richiamo all’impegno da parte di chi ha fatto delle premesse e promesse importanti senza riuscire a mantenerle nei fatti.
Non demorda l’Assessore Talarico, il quale qualche volta può anche sbagliare, ma è sempre meglio averci provato che essere passati in sordina, come diversi suoi colleghi, per un’intera legislatura.
Carmine Gallippi Commissario Provinciale MPA