Il programma è in pieno svolgimento ed il suo fautore, il governatore Giuseppe Scopelliti, ne va giustamente orgoglioso: la sanità calabrese ha sferrato un deciso colpo al triste fenomeno dell’emigrazione pediatrica istituendo a Catanzaro un polo d’eccellenza gestito direttamente dall’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, struttura di riferimento per i piccoli delle famiglie calabresi.
“Un accordo rivoluzionario – afferma Elga Rizzo, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” – di cui stiamo cogliendo la piena essenza settimana dopo settimana”. In due anni di attività la giovane manager ha dato al nosocomio regionale del capoluogo un’impronta marcatamente femminile, tant’è vero che ben tre nuovi reparti sui cinque inaugurati appartengono all’Area materno-infantile. “Adesso si lavora strenuamente per rispettare gli step concordati con il management dell’ospedale romano (imminente l’apertura delle sale chirurgiche ndr) : i risultati degli ultimi giorni – ribadisce l’avvocato Rizzo – fanno capire che questo fondamentale progetto è partito decisamente col piede giusto”.
PRIME VISITE: NUMERI, TIPOLOGIA ED APPARTENENZA TERRITORIALE
Dall’attivazione degli ambulatori del progetto “Bambino Gesù-Calabria”, il centro affidato alla direzione del dott. Fabrizio Gennari ha effettuato ben 145 visite specialistiche ( 33 a giugno, le altre a luglio) di cui 14 di carattere generale, 106 attraverso il Cup, 12 di consulenze interne, 5 dirottate da Roma e 18 già in lista per l’intervento chirurgico. Di questi piccoli pazienti 12 afferiscono alla Chirurgia generale, 18 all’ Urologia, 43 all’ Ortopedia, 10 alla Maxillo/facciale e 29 alla Oculistica pediatrica.
Di poco superiore alla metà l’appartenenza dei piccoli pazienti al territorio Catanzarese; le altre visite hanno riguardato in 13 casi bambini del Cosentino, in 21 del Crotonese, in 3 del Vibonese mentre 8 sono state le famiglie del Reggino che si sono spostate in regione anziché partire per la Capitale. Molto indicativo il dato che per un caso specifico un bambino sia stato dirottato a visita da Roma a Catanzaro!
La rilevazione territoriale è stata effettuata per le 106 visite regolarmente prenotate in questa fase tramite CUP.
CONTRAZIONE DELLA SPESA SANITARIA, RISPARMIO PER LE FAMIGLIE
E’ ancora una goccia dell’oceano, è vero, ma è passato solo un mese. Tuttavia già un centinaio di famiglie hanno evitato i disagi fisici e logistici di un lungo spostamento verso Roma (particolarmente sacrificato in questa fase di altissime temperature meteorologiche) e soprattutto dei relativi costi (in un periodo di profonde difficoltà economiche). Questo primo confortante segmento statistico consente inoltre di proiettare verso numeri e conteggi significativi anche il risparmio della spesa sociale che il bilancio sanitario calabrese potrà riportare.
L’obiettivo che il presidente della giunta regionale Scopelliti si è posto infatti è quello di attenuare – fino ad azzerarla entro il medio termine – la spesa per l’emigrazione sanitaria pediatrica di bassa complessità che al momento vede la Regione dover erogare qualcosa come 8 milioni e mezzo di euro all’anno.
MODELLI E SINERGIA Il Centro delle Chirurgie Pediatriche è un reale modello positivo in un panorama sanitario calabrese fin troppo denigrato e stereotipato. Dalla convenzione con il “Bambino Gesù” è nata una struttura che ha l’impegnativo compito di realizzare la collaborazione tra due Ospedali con caratteristiche molto differenti, di creare un ambiente idoneo alle esigenze dei piccoli pazienti e soprattutto di erogare prestazioni mediche pediatriche d’eccellenza e servizi alberghieri alle famiglie, ed alle mamme in particolare, di primo livello. La sinergia coinvolge in primis la struttura di Chirurgia Pediatrica del “Pugliese-Ciaccio” diretta dal dott. Domenico Salerno, al quale la direzione strategica ha affidato un ruolo preminente nella partnership con il Bambin Gesù. Il contributo di tutte le professionalità, catanzaresi e romane, che andrà ad assommarsi aumenterà nei prossimi mesi la qualità dell’offerta sanitaria calabrese e la quantità di piccoli pazienti che potranno essere visitati, curati ed eventualmente operati a poca distanza da casa ed in ambienti di elevatissima affidabilità.