Eâ durato una trentina di minuti il faccia a faccia tra Domenico Cavallaro, presidente-traghettatore del Catanzaro, e i giocatori giallorossi. Un incontro che è servito soprattutto per prevenire possibili malumori allâinterno dello spogliatoio. âAl momento la situazione societaria è ancora in una fase di stallo â ci ha dichiarato Cavallaro -, ma come ho riferito alla squadra ci sono due trattative in corso che potrebbero concludersi nei prossimi giorni. Per questo motivo in questa fase lâimportante è rimanere uniti. Ognuno deve fare la sua parte: contro lâAcireale pretendo il massimo impegnoâ.
Naturalmente tra la tifoseria serpeggia un certo nervosismo: i rinforzi richiesti da Dellisanti, infatti, potrebbero non arrivare mai. âCapisco questa paura â afferma il presidente -, ma è nostra intenzione muoverci in questa direzione. Una cosa è sicura: non resteremo a guardare. Voglio dire che il Catanzaro opererà sul mercato. E poi vorrei puntualizzare unâaltra cosa:
sento dire che a gennaio diversi giocatori lasceranno la squadra. Sia ben chiaro non siamo a âporte aperte alla Renaultâ. Nessun calciatore sarà ceduto se prima non arriverà un sostituto valido. Certo, la priorità è di portare a termine la trattativa societaria, ma nellâattesa di fatti concreti cercheremo di colmare le lacune della squadra, seguendo le indicazioni di Dellisanti. La questione stipendi? Come è risaputo è stata pagata una mensilità , mentre le restanti saranno saldate entro il 18 gennaio. Siamo nella norma: quasi tutte le società professioniste hanno degli arretrati da smaltireâ.
Tornando alla cessione della società câè da rilevare come le passività del Catanzaro siano notevolmente diminuite con lâentrata in vigore della Finanziaria (approvata dal Parlamento prima di Natale): comâè noto, infatti, tra i provvedimenti licenziati câè anche il condono fiscale. Guarda caso la voce più corposa dei debiti giallorossi ricade proprio in questa sfera. Ciò vuol dire che per risanare la situazione in rosso basterà versare allo Stato una somma esigua. Un motivo in più per rilevare le quote in vendita.
A proposito di soci: allo stadio si è rivisto Salvatore Mancuso che si è trattenuto a parlare proprio con Cavallaro. Fuori dello stadio, inoltre, lâex vicepresidente si è fermato a discutere con una trentina di tifosi: molti di loro lo hanno invitato ad intervenire sul mercato per comprare due giocatori. I più intraprendenti si sono spinti oltre incitandolo a recedere dal proposito di cessione. Da parte sua Mancuso ha invece ribadito la volontà di farsi da parte, ammettendo alcuni errori di gestione (âla squadra va affidata a un managerâ). Non solo, una frase non è passata inosservata âda soli non si può mantenere una società come il Catanzaro. Ci vogliono più soci disposti a divedersi gli oneri. Solo così si potrebbe costruire un ciclo vincente e riportare la città nelle categorie importantiâ. Questo passaggio è sembrato quasi un invito ad altri imprenditori catanzaresi per condividere lâavventura in giallorosso.
Due parole sulla squadra: dopo il colloquio con Cavallaro gli animi sembrano più sereni. Capitan Ciardiello ha assicurato che ânessuno ha intenzione di mettere in mora la società . Abbiamo apprezzato le parole del presidente e speriamo che nei prossimi giorni tutto sia chiarito. I rinforzi?
Non spetta a me decidere queste cose, ma non ci vuole la palla di cristallo per capire che questa squadra ha bisogno di un paio di pedine. Arriveranno? Staremo a vedere, nel frattempo noi cercheremo di ottenere i risultati miglioriâ. Anche Mario Alfieri sembra tranquillo. âDevo dire una cosa: Cavallaro è un vero gentiluomo. Ci ha rassicurato in pieno e noi giocatori apprezziamo molti i suoi sforzi. Con tutto il cuore spero che arrivi al più presto la svolta auspicata. Voglio andare via? Se la situazione dovesse precipitare sarò costretto a guardarmi attorno, ma solo in questo caso. Io, come i miei compagni, sogniamo di regalare qualcosa dâimportante a questa città . Sarebbe bello giocare una finale play off con ventimila persone a gremire il Ceravolo. Davvero una grandissima soddisfazione e mi auguro che non rimanga solo una speranza. Ripeto: io voglio restare, ma capite bene che non dipende solo da meâ.
Francesco Ceniti