Cari Amici rieccoâ¦Ci a parlar di
cose giallorosse.
Lo spunto mi viene dalla
trasmissione RadioForum di martedì scorso. Erano
diversi mesi che non mi cimentavo a scrivere i miei pensieri, lo scorso anno questo esercizio mi occupava il lunedì sera, ora le idee
circolano via etere grazie al programma radiofonico.
Il filo con il sito non si è mai intererrotto, anzi UsCatanzaro.net
costituisce il veicolo principale del RadioForum.
Parto da una premessa, necessaria
a comprendere le mie modeste riflessioni, le mie
considerazioni che lascio al mare magnum della rete.
Il campionato dei giallorossi è stato quanto di più devastante potesse subire un tifoso di calcio, oltre ai risultati sul
campo siamo stati costretti ad assistere a vicende âallucinantiâ. Malgrado
queste nefandezze abbiamo risposto presente, insieme a
pochissimi altri gruppi, a tutte le gare disputate sino ad oggi dal Catanzaro.
Questo ci consente di aver visto,osservato, sbirciato situazioni e personaggi, poi i kilometri macinati  ci
hanno permesso di elaborare qualche riflessione.
Partiamo dallâultima trasferta,
Arezzo, luogo della B ritrovata (ricordate la famosa supercoppa di C?). Cosa succede in terra toscana, solo una sconfitta? Non solo
cari amici, assistiamo alla classica gara fuori casa del
Catanzaro, una prova ad onor del vero gagliarda, ma perdente nel
risultato.
Fin qui nessuna novità , ma
guardiamola meglio questa gara. In Curva osserviamo gli Uc
incitare
sostenere le Aquile, portare in alto il Vessillo; poi câè lo striscione âPrinci Vatteneâ, in campo câè la squadra, in panchina oltre
alle riserve, al medico, câè un tecnico ed il responsabile dellâarea tecnico, colui che secondo la vox
populi avrebbe interamente finanziato questa
serie B.
Mettiamo subito in chiaro una
cosa, questo pezzo non è una difesa a favore di questo o di quello, un perorare
la causa di Tizio o di Caio, ma solo il racconto di sensazioni e di emozioni vissute.
Arezzo scorre via, tra cori,
battimani, tanta polizia ed il telecomando di una Tv. Il nostro si impossessa del telecomando, lo muove nervosamente tra
pagina 209 e pagina 210, si concentra, sbuffa, cerca il risultato dellâEmpoli,
chiede cosa abbiano fatto i prossimi avversari delle Aquile. Il telecomando viene tormentato, il risultato dei toscani è definitivo.
Il seguito avviene
martedì sera, si realizza con un intervento in radio. Pensavo
semplicemente di fare qualche domanda, di chiedere un chiarimento, per tale
motivo mi appunto qualcosa per dare un filo logico alle cose. Non serve,
vengo investito da un fiume in piena, da una voglia di
raccontare, da una schiettezza disarmante. Ogni domanda trova una puntuale
risposta, nessun sibilo, fatti precisi, circostanziati, nomi cognomi e veritÃ
confermate. Le sue parole mi fanno rivedere completamente questo campionato.
Ventiquattro punti, migliaia di kilometri ingoiati per vedere
Serie
del nostro è vivo, appassionato e chiaro, mi ritrovo
catapultato a Nocera Umbra, vedo tutto sotto una luce
diversa, coloro dâipocrisia le parole raccolte dal mio registratore; comâè
lontana lâUmbria dalla Calabria, nessuno a controllare la carboneria giallorossa? Il racconto prosegue, la mia pellicola scorre,
lo ascolto, chiedo qualche particolare: Trieste ed Ascoli hanno un altro
sapore, li vedo gli eroi della B, che uomini, che â¦.;
poi arriva il professore, lo vogliono fortemente, deve mettere ordine,
disciplina ci sono Bergamo e Piacenza che ci illudono, si va a Cesena, poi
arriva Vicenza, che sbraco, che vita i
nostri eroi,
Intanto ci trasformiamo nel Grand Hotel, arrivi, liste di epurazione,
riunioni informali, Â il professore cerca
di usare il bastone, non lo ascoltano, non lo seguono.
Andiamo in Piemonte, dicembre è
un mese caldissimo, lo spogliatoio sembra lâIraq di oggi,
imboscate, attentati, oramai non esistiamo più. I portatori di maglia hanno un
sussulto, cercano il golpe prima della gara al delle Alpi, ma alla fine sono
costretti a seguire il professore quando li invita ad
Omaggiare i 2000 Cuori Palpitanti, ci applaudono, che uomini, che â¦., dovrebbero
semplicemente mettersi in ginocchio.
Noi poveri mortali non capiamo,
noi semplici tifosi non ci vogliamo arrendere, si va a Treviso altra bella
batosta; poi prende corpo la lista dei proscritti, giunge puntuale la sosta
natalizia, la salvezza è ancora a portata di mano, le speranze sotto lâalbero
con i nuovi acquisti.
Che
pacchi regalo ben confezionati, facciamo tremare il Genoa,
doppio crollo prima Verona e poi con
vulgata vuole che ai nostri sia stata promesso un premio partita in caso di
vittoria con gli umbri.Â
Altre piccoli
fuochi nel girone di ritorno, il pareggio di Bari e la vittoria con
i pacchi e le sorprese sono amarissime.
Continuo ad ascoltare, la mia
pellicola scorre, a Crotone con tre reti regaliamo
felicità per un paio di decenni. Ora fa veramente freddo, il
cuore si gela ogni volta, ricordate Salerno, quanta neve.
A Modena diventiamo ultimi, che sono belle le scarpette colorate, poi Venezia, comâè
triste la laguna, il nastro arriva quasi al termine, si torna ad Arezzo, alle
sirene accese, ai tifosi che si allontanano.
Vorrei svegliarmi e scoprire che
è stato tutto uno scherzo, che il campionato deve ancora iniziare, purtroppo
non è così, illusi dalla promozione, ingenui come bambini ci siamo
lasciati scappare questa Serie B.
Le parole del nostro hanno
scoperto tanti altarini, hanno esposto tante verità e
fanno svanire tante illusioni.
Ora è tardi,
la notte comincia a far sprofondare i miei pensieri, mi levo la sciarpa, la
piego accuratamente e lâaccarezzo dolcemente.
Avanti Catanzaro!
Gennaro Maria Amoruso
Chi volesse
suggerirmi argomenti, segnalarmi temi o dissentire sulle mie parole può farlo
allâindirizzo:
gennaro@uscatanzaro.net