A distanza di qualche settimana dal sopralluogo congiunto svolto nell’area del vecchio ospedale civile di Via Acri da parte del Comune, dell’ASP e della Soprintendenza, – sostiene il Movimento Catanzaro nel cuore- riteniamo fondamentale mantenere alta l’attenzione su ciò che in quello spazio urbano si intende fare, e su come lo si farà. Occorre altresì che la cittadinanza sia preventivamente e debitamente informata su ogni passaggio che porterà alla decisione finale dell’intervento stabilito.
Questa puntualizzazione – che può apparire troppo perentoria – nasce, nostro malgrado, dalla consapevolezza dei tanti pessimi interventi fatti finora in città; interventi calati dall’alto da menti politiche e tecniche assai distanti dal senso estetico, dalla sensibilità storico-archeologica, dalla bontà architettonica, dalla visione complessiva di sviluppo urbano sostenibile.
Se pensiamo all’orripilante corpo aggiunto al nuovo Tribunale, con squallida facciata in lamiera grigio-bianca affiancata a quella giallina del corpo principale; se pensiamo all’ascensore di Bellavista che rappresenta un pugno nell’occhio per chiunque scenda dal Corso verso la balconata (ex) panoramica; se pensiamo alle discutibili riqualificazioni di piazzette come quella del Pianicello; se pensiamo a tutto questo, allora il nostro dubbio, le nostre perplessità, le nostre preoccupazioni, hanno una fondata ragion d’essere.
Ecco perché occorre vigilare, ed ecco perché è giusto pretendere di conoscere quale tipo di intervento il Comune – assieme all’ASP ed alla Soprintendenza – intende portare avanti per riqualificare l’area del vecchio ospedale civile di Via Acri.
Aggiungiamo che se normalmente la presenza di un’istituzione pregevole come la Soprintendenza dovrebbe tranquillizzare ed essere garanzia di bontà circa gli intereventi che si andranno a realizzare, nel caso che ci riguarda non temiamo di dire che la presenza della Soprintendenza non ci rassicura affatto, visti il lassimo, la distrazione e l’indifferenza con cui ha finora agito nei confronti del capoluogo di regione.
Pertanto, mentre salutiamo positivamente l’interesse, seppur tardivo, ad occuparsi di quell’area di Via Acri, rivendichiamo e pretendiamo una riqualificazione urbanistica e architettonica coerente con un centro storico e con il recupero storico-archeologico di ciò che resta del Convento degli Agostiniani, della Chiesetta e della Porta Civica, meglio conosciuta come “la Portella”, che ormai insistono in condizioni disastrate.
Ciò detto, e pur non conoscendo l’idea progettuale che certamente il Comune avrà già definito, poniamo alcune domande:
Siamo sicuri che nella demolizione-ricostruzione di cui parla il Sindaco non vengano toccate le “antiche pietre” dell’area?
- Il Convento dovrà destinarsi a struttura pubblica sanitaria? Ed in tal caso, come sarà risolto il problema della staticità rispetto alle norme antisismiche?
- Qual è la fonte dei finanziamenti?
L’incontro tra Comune, ASP e Soprintendenza lo si deve comunque salutare positivamente perché lo si auspicava da tempo in vista di un’azione di recupero in quell’area. Solo vogliamo ribadire con forza che la riqualificazione dovrà avvenire coerentemente con la salvaguardia del patrimonio storico ivi presente, che per noi catanzaresi rappresenta una memoria da proteggere e tramandare nonché un fattore identitario da recuperare e conservare.
Attendiamo perciò rassicurazioni e maggiori delucidazioni in merito da tutti gli enti coinvolti nel progetto di riqualificazione.
Sarebbe il posto ideale per fare un pronto soccorso nuovo e collegarlo con un ospedale al centro della rotatoria. Facilmente raggiungibile dallo Jonio, dal Tirreno e dalla Sila. Con parcheggi a volontà.