Da strabuzzare gli occhi di fronte al comportamento del Catanzaro. Obiettivamente imprevisto e imprevedibile anche se ora gli ottimisti che rivendicano la prima ora nascono come funghi dopo la pioggia. Gli stessi, magari, pronti a schierarsi tra gli scettici, sempre della prima ora, se le cose dovessero andare male, facendo naturalmente gli scongiuri. Fatto sta che il precedente di quattro vittorie consecutive si perde nella notte dei tempi; precedente, peraltro, improponibile se dovesse trovarsi (come si troverà ) in una categoria diversa da quella che sta giocando la squadra giallorossa, arrivata â è bene ricordarlo â tre giorni prima dall’avvio del campionato. Da qui la meraviglia per l’ottimo comportamento di Corona e compagni che, tuttavia, non si sta registrando per grazia ricevuta, ma ha un suo come dire?, retroterra nella presenza costante della società , nell’amalgama del gruppo e non soltanto dal punto di vista tecnico, ma anche umano, nella buona indole, se possiamo dirlo, dei giocatori e non proprio per ultimo per la esperta e sapiente guida di Piero Braglia e al di là di quanto il personaggio può dimostrare al primo contatto quale toscanaccio brontolone. Sempre riferendosi allo straordinario comportamento del Catanzaro c’è da chiedersi se è destinato a durare pur tenendo conto che l’exploit non sembra frutto di un fuoco di paglia. Ma è problematico sciogliere l’interrogativo anche perché il futuro è legato a eventi imprevedibili che, sia beninteso, possono continuare a essere positivi, ma anche negativi. Non per nulla il presidente della società , Claudio Parente, forte anche della sua esperienza di giocatore, ripete che il primo bilancio si farà a fine dicembre e, praticamente, a metà cammino del campionato quando si deciderà se rilanciare sul tavolo delle ambizioni, oppure dichiarare il «servito» come nel gioco del poker. Di sicuro il Catanzaro potrebbe dover contare anche in futuro sulla coesione del gruppo a livello umano con tanti esempi che avallano quanto affermano in materia gli addetti ai lavori. Ecco per ultimo il bel gesto di domenica di Corona di consentire a Biancone di tirare il rigore decisivo per la quarta vittoria di fila quando già il grande bomber aveva fatto altrettanto nella precedente partita di Giulianova. Infiorato di generosità il gesto: «Era l’occasione per consentirgli di sbloccarsi; un precedente che, magari, domenica gli ha infuso fiducia nel voler assumersi la grossa responsabilità di tirare un rigore prevedibilmente decisivo per l’acquisizione della vittoria». Ma a proposito di gruppo ecco le decisioni del tecnico accettate con allegria, compreso i ritiri quando, apparentemente, gli stessi sembrano superflui visto che Braglia li ha attuati contro le squadre più deboli; superflui â va precisato â sapendo il tecnico che può contare su un gruppo di giocatori professionalmente ineccepibili e qualcosa di più. Un capitolo a parte merita Giorgio Corona che si fa apprezzare sempre di più e non soltanto perché va in gol con straordinaria puntualità , ma anche perché durante le partite va al di là del suo compito. Domenica si sono contati quattro interventi di testa nell’area di rigore del Catanzaro su altrettanti calci piazzati della squadra abruzzese; quattro interventi con i quali ha respinto direttamente i palloni calciati dagli avversari. Corona, peraltro, è stato tra i più decisi nel non voler arrendersi al pareggio che sembrava sancito dopo il suo gol e dopo la rimonta dell’Aquila se è vero, come è vero, che la partita ha viaggiato sul filo dell’equilibrio del risultato sino a due minuti dal termine del tempo regolamentare della partita. Lo dimostra il secondo rigore che gli è stato accordato per l’evidente fallo (certo iniziato poco fuori dall’area) del difensore Chionna che è dovuto ricorrere al gesto estremo per evitare che il bomber si presentasse davanti al portiere Greco. E che dire del gol personale, oltretutto segnato dopo otto minuti dall’inizio di partita che poteva creare i presupposti per un facile e rotonda vittoria? Si è trattato di un altro «numero» del bravissimo attaccante (e dopo aver scartato il portiere) da strappa-applausi, come li ha strappati e meritatamente. Certo il tutto sta avvenendo per il momento «si» della squadra ma lo stesso ben si può dire che è incentivato dalle buone prestazioni del complesso sul substrato della voglia di ottenere il meglio di Lafuenti e compagni. E anche di continuare a stupire. Arrivata dai Rai-sport Sat la richiesta al Catanzaro di trasmettere in differita lunedì 15 dicembre la partita contro il Martino della quindicesima giornata in calendario prevista per il giorno prima. La società si è riservata di accettare sul presupposto che il posticipo potrebbe falsare il normale lavoro infrasettimanale della squadra. Una mezza negativa esperienza infatti si è fatta domenica dopo la partita con il Giulianova, giocata, come è noto, lunedì della scorsa settimana.
Vito Macrina