CATANZARO- Eâ arrivata! Dopo più di tre mesi i giocatori giallorossi possono gioire sotto la Curva Massimo Capraro per una grande vittoria. Al âCeravoloâ la vittima delle Aquile è stata la Triestina, sempre più in caduta libera e con il destino del suo tecnico appeso ad un filo sottilissimo. 1-0 il risultato finale in una partita che ha regalato grandi emozioni da entrambe le parti. I protagonisti? Gli stessi di Bari. Già proprio loro, Silvio Lafuenti e Florian Myrtaj, con il primo che, oltre ad aver parato il rigore del possibile 1-1 ha dato sicurezza al reparto con buone parate e con il secondo che si è dimostrato ancora un âcecchinoâ dâarea di rigore, realizzando lâunico gol della partita che ha permesso ai padroni di casa di conquistare una vittoria che accresce la speranza di salvarsi. Certo la situazione in classifica è ancora deficitaria, ma il Catanzaro visto allâopera domenica (che comunque non ha disputato una partita eccellente dal punto di vista del gioco) sembrerebbe avere le carte in regola (con gli acquisti che avverranno lunedì e possibilmente con tutta la rosa a completo, si intende) per centrare la salvezza.
La cronaca. Cagni fa esordire dal primo il neo giallorosso Mangone, posizionatosi al centro della difesa a far coppia con Ascoli. Per i due centrali prova più che buona. Mauro Briano, grande ex della partita, va sotto la curva a riscuotere i meritati applausi dei suoi ex tifosi.
Triestina subito aggressiva con la temuta coppia Moscardelli-Godeas pronta ad approfittare degli spazi concessi dalle Aquile. Allâ8â Dei ci prova da fuori, ma il suo destro si perde a lato. Risposta alabardata con un colpo di testa di Godeas che viene bloccato da Lafuenti. Al 13â ottima sortita offensiva di Dei che innesca al centro Myrtaj, che fallisce di poco. Lâazione comunque si ripeterà circa venti minuti dopo e lâesito sarà molto diverso. Al 25â Rigoni prova il gol della domenica, ma sulla sua rasoiata da fuori Lafuenti è attento. Un minuto dopo Carbone si gira bene in area, ma calcia debole e centrale e per Campagnolo e un gioco da ragazzi bloccare il pallone. Ma al 29â lo âscafista del golâ colpisce: Dei galoppa sulla destra e crossa al centro dove il numero novantanove giallorosso si aggiusta la palla (dovâerano i difensori triestini?) e batte Campagnolo, facendo esplodere il âCeravoloâ. Ma i tifosi, hanno ancora in mente le rimonte subite nel finale contro Genoa e Bari, non vogliono illudersi si contengono e continuano ad incitare i propri beniamini. La Triestina è come una tigre ferita. Va solo finita e in questo caso le Aquile dovrebbero spingere per raddoppiare e spegnere le speranze degli alabardati. Però, vuoi per imprecisione sottoporta, vuoi perché Myrtaj è troppo solo in avanti, i giallorossi non riescono a chiudere il match e nella ripresa, prima di gioire ci sarà da soffrire, e molto. Al 44â schema ben applicato da Carbone, che su calcio di punizione serve Arcadio, che di prima finisce alto di un soffio. Un minuto prima dello scadere grande occasione per gli ospiti, con la triangolazione tra Rigoni e Godeas che porta il numero 10 triestino alla conclusione che sfiora il palo a Lafuenti abbondantemente battuto. Al 47â la premiata ditta Dei-Myrtaj produce una ghiotta opportunità per raddoppiare, ma il tiro di Nocerino si perde a lato.
Nella ripresa la Triestina si riprende dal colpo e prova ad attaccare, il Catanzaro è invece impaurito e incapace di uscire dalla propria metà campo. Godeas intanto viene sostituito e al posto in campo entra Rossetti. Al 57â episodio chiave della partita: in una mischia in area di rigore giallorossa Dei salva davanti alla sua porta con una mano. Il signor Rocchi si avvede del fallo, espelle il numero 7 calabrese e decreta il rigore in favore degli ospiti. Rigore (a dir la verità battuto malissimo da Rigoni) che Lafuenti intuisce con il piede e mantiene il risultato fermo sullâ1-0. La Triestina comunque, galvanizzata dalla superiorità numerica spinge ancora e le Aquile soffrono ma, grazie al roccioso Mangone ed al tempismo di Ascoli e Morabito, si difendono molto bene. Al 40â però si ristabilisce la parità numerica in campo: Morabito fugge a Bruni che, già ammonito, atterra l’ex giocatore della Reggina e viene espulso dal signor Rocchi. I pericoli diminuiscono e così le Aquile amministrano bene il vantaggio. Gli ultimi brividi arrivano allâ89â quando Moscardelli impegna Lafuenti in una difficile parata e pochi secondi dopo quando Vanacore sbroglia nellâarea piccola mandando in corner.
Pier Santo Gallo