Continua la corsa del Catanzaro che batte la Juve Stabia e centra l’obiettivo delle nove vittorie nelle prime dieci partite di campionato. Un record assoluto. Non era mai successo nella storia giallorossa.
Città in lutto
Lo fa in un giorno difficile per la città di Catanzaro, squassata dal dolore per la tragedia avvenuta nella notte. Il prepartita non segue i soliti riti a cui si è soliti assistere quando giocano i giallorossi. Due ore prima del fischio d’inizio il piazzale davanti allo stadio è gremito come sempre. Ma non c’è il solito clima di festa, non ci sono i colori, non si parla di calcio, non si commentano i risultati delle avversarie che stanno giocando. I tifosi discutono, quasi sottovoce, dell’episodio che ha fatto sprofondare Catanzaro nel dolore.
Clima surreale
Saverio, Aldo e Mattia hanno perso la vita nel rogo sviluppatosi nella loro abitazione in un quartiere a sud della città. I loro genitori e gli altri due fratelli combattono in diversi ospedali per sopravvivere nonostante le ustioni riportate. C’è davvero poca voglia di parlare di calcio. Quando le squadre entrano in campo per il riscaldamento si percepisce subito il clima in cui si giocherà. Arriva solo qualche timido applauso dagli spalti da parte dei 7mila tifosi. Uno striscione in curva “Capraro” ricorda i tre ragazzi.
La solidarietà di Castellammare
C’è attesa per l’arrivo dei 40 tifosi della Juve Stabia. Spesso catanzaresi e campani sono stati avversari in campionati tirati, con in palio la vittoria finale. Tra le due tifoserie c’è qualche ruggine. I tifosi gialloblu entrano nel settore ospiti cinque minuti dopo il calcio d’inizio, espongono il loro striscione di appartenenza, poi lo ammainano e attaccano un lenzuolo bianco che esprime la vicinanza alla città di Catanzaro. Resteranno in silenzio, come i tifosi giallorossi, per tutti i 90 minuti. Un lungo applauso e i cori di ringraziamento a fine partita degli ultras catanzaresi verso i loro avversari sottolineano il bel gesto. Una lezione da parte dei tifosi delle curve spesso bistrattati. Dopo il sentitissimo minuto di raccoglimento, il Catanzaro con il lutto al braccio e la Juve Stabia iniziano a darsi battaglia.
Il vento è un fattore
Al “Ceravolo” spira un forte vento che nel primo tempo è a favore dei giallorossi. Il vento, che negli anni d’oro dei giallorossi è stato un fedele alleato, non è di grande aiuto oggi per i giallorossi che, nella loro indole, hanno il fraseggio palla a terra come prima qualità. Eppure, il Catanzaro dal punto di vista tattico disputa un gran primo tempo. Il tecnico Colucci schiera la sua squadra con due soli attaccanti, ma con un baricentro arretrato per intasare tutti gli spazi. L’intelligenza tattica e la pazienza nell’aspettare la giocata giusta è esemplare per i ragazzi di Vivarini che schiera la stessa formazione di Monopoli, con le uniche novità di Biasci e Iemmello che si riprendono una maglia da titolare. Ghion distribuisce una miriade di palloni giocando sempre la palla di prima per cercare di velocizzare la manovra di aggiramento del muro campano. C’è qualche imprecisione, ma il disturbo del vento è concreto.
Dominio giallorosso
La Juve Stabia difficilmente supera il centrocampo. Fulignati, come a Monopoli non dovrà compiere alcun intervento per tutta la partita. Da palla inattiva, su schema d’angolo, la prima occasione è un piattone alto di Iemmello che sorvola la traversa. Al 22′ un’azione avvolgente con la partecipazione di quattro calciatori giallorossi fa arrivare palla a Biasci sulla sinistra. L’attaccante calcia di destro a giro ma con troppa forza e la palla sfiora l’incrocio alla sinistra di Russo. Sette minuti dopo Vandeputte riprova la conclusione, con un’azione simile alla rete vincente di Monopoli, ma Russo si accartoccia e para a terra.
Il guizzo di Tentardini
Quando mancano cinque minuti all’intervallo, Tentardini si mette in proprio e sigla il meritato vantaggio del Catanzaro. L’esterno sinistro, dato in partenza nel mercato estivo ma che invece sta giocando un gran campionato, parte dalla sua metà campo palla al piede. Ad accompagnarlo sulla sua corsia c’è Biasci. L’uno-due è micidiale come la conclusione di sinistro che termina all’angolino basso dove Russo non può arrivare. È il primo gol di Tentardini, decimo calciatore della rosa a segnare in questo campionato. Il terzino aveva realizzato anche il primo gol stagionale in Coppa Italia a Modena.
Metro arbitrale discutibile
Biasci potrebbe chiuderla a un minuto dal riposo ma la sua conclusione di sinistro non è precisa. La grande pazienza del Catanzaro è premiata col vantaggio. L’arbitro manda le squadre negli spogliatoi. Un arbitro che ha diretto discretamente ma usando un metro di giudizio diverso nella distribuzione dei cartellini. Incredibile il cartellino giallo a Tentardini per gioco pericoloso, su una sforbiciata in area, mentre almeno tre calciatori della Juve Stabia venivano graziati, nonostante trattenute plateali della maglia in ripartenza e falli di mano volontari.
Il primo rigore della stagione
Inizia la ripresa con la Juve Stabia a favore di vento. Colucci prova a inserire subito forze fresche: entrano Pandolfi, Maselli e Peluso. La partita non cambia. A farla è sempre il Catanzaro. La manovra adesso è più fluida rispetto al primo tempo e i rapidi scambi degli avanti catanzaresi sono un costante pericolo. Proprio su una delle classiche azioni che portano il marchio di Vivarini, il Catanzaro raddoppia al 9′. Un rapido scambio Sounas-Ghion dalla destra porta l’ex Sassuolo ad entrare in percussione in area. Un difensore lo stende con uno sgambetto. L’arbitro fischia il primo rigore dopo 10 partite per il Catanzaro. Russo intuisce la traiettoria ma Iemmello segna e raggiunge Biasci in classifica cannonieri a sei gol, uno in meno di Lescano del Pescara.
Partita chiusa
Il primo cambio di Vivarini è al 18′ quando Ghion esce malconcio per lasciare spazio a Pontisso. A seguire sarà la volta di Cianci e Katseris per Tentardini e Biasci. Nel finale entreranno Cinelli e Curcio per Sounas e Iemmello. Sul 2-0 non c’è più partita. La Juve Stabia è nervosa perché non riesce mai ad arrivare dalle parti di Fulignati. Nelle vespe, con il passare dei minuti, subentra un po’ di frustrazione che si traduce in gioco duro e falli evidenti. Caldore, ammonito per proteste in occasione del rigore, entra in ritardo su Iemmello e viene espulso. L’ultima mezzora si trasforma in una passerella. Il Catanzaro manca più volte il terzo goal con Iemmello, Curcio e Cianci.
Nessuna festa
Non c’è voglia di festa. I calciatori del Catanzaro vanno sotto la “Capraro” a raccogliere i meritati applausi. I giallorossi centrano la sesta vittoria consecutiva, restano in testa alla classifica, tengono a distanza di 5 punti il Pescara (vincente con il Cerignola) e attendono il risultato del Crotone impegnato oggi a Torre del Greco. Domenica il Catanzaro è atteso al “Partenio” di Avellino per una sfida difficile e affascinante. Difficile perché l’Avellino, partito male, è sempre una squadra di tutto rispetto che ha recuperato entusiasmo con l’arrivo di Rastelli e la vittoria a Francavilla. Affascinante perché giocare contro i lupi irpini ha sempre un sapore particolare. Catanzaro-Avellino è una “classica” che per ben 10 volte si è disputata in serie A a cavallo tra i ’70 e gli ’80, quando le due squadre erano considerate le provinciali terribili di un calcio che purtroppo non c’è più.
Grandi gli ultras del Catanzaro. Complimenti agli ultras stabiliti. Una lezione a tutti coloro che hanno bistrattato la curva. Una lezione a coniglionellanotte che voleva chiudere la curva. Tagliamo le mele marce
Complimenti!!!👏👏
Sono d’ accordo con Te, coniglio della notte come lo definisci Tu, appare nel commentare gli avvenimenti solo quando ci sono negativita’ nella squadra, oppure nelle partite, secondo me e lo ribadisco questo e’ un Cosentino travestito, lo dovete bennare, buona Domenica
SE QUESTO INCAPACE VIENE PROMOSSO ….. ESPULSIONE MANCATA A LORO , GIALLI A NOI INVENTATI E LORO INVECE GRAZIATI IN 7 CIRCOSTANZE , QUANDO CAZZO LA SMETTONO DI DANNEGGIARCI ?.ENNESIMO ARBITRO DI MERDA IN MALAFEDE . VOGLIONO DECIMARCI PER FAVORIRE I VICINI . VERO GHIRELLI ?
Scusate si chiama CRETINO nel deserto
Vero Storico. Vedrai che ad Avellino Biasci e Brighenti saranno ammoniti. Questi figli di puttana sono sempre gli stessi.
E nessuno dice niente.
Il Crotone scandalosamente aiutato dall’arbitro ha vinto a Torre del Greco. Un’espulsione netta di AWA non rilevata ed un rigore non dato sul 2-3 hanno aperto la porta ai grandi figli di mamma mafia puttana.
La mafia crotonese e più forte della camorra
Questo è sicuro.